Moto GP Gran Premio Qatar 2021 diretta streaming gratis e dove vederla

Ore 19 Sky-Dazn Oggi la stagione 2021 si apre col GP del Qatar sulla pista di Losail (5,4 km). Alle 16 la gara di Moto3 (18 giri: 96.8 km), alle 17.20 la Moto2 (20 giri: 107.6 km) e alle 19 la MotoGP (22 giri: 118.4 km). Tutto in diretta e in esclusiva su Sky Sport MotoGP e Dazn. Differite TV8 alle 20.15, 21.15 e 23.

Pronto alla pensione, ultima Yamaha mal sopportato e scaricato, maestro di allievi che lo battono regolarmente in pista, a partire dal primo, il grande amico Franco Morbidelli. Alzi la mano chi non ha letto e finanche pensato, condiviso queste considerazioni su Valentino Rossi.

Come il fatto che Pecco Bagnaia, torinese di Chivasso troppo buono e analitico per essere vincente (lo si diceva anche di un certo Andrea Dovizioso), in Ducati sarebbe stato la vittima sacrificale inevitabile di fronte al nuovo Canguro Mannaro rosso. Poi ti attacchi alla tv nella prima qualifica della stagione e vedi prima il maestro tirare l’allievo della squadra rivale (e portatrice di cattivi ricordi, il biennio nero 2011-2012), quindi scambiarsi i ruoli. Risultato?

Una pole (la prima in MotoGP) siderale per Bagnaia, unico a scendere (e abbondantemente) sotto l’1’53” sotto i riflettori di Losail, e prima fila sfiorata per Valentino, subito dietro la nuova coppia ufficiale Fabio Quartararo e Maverick Viñales (due “animali” da giro secco quanto Rossi lo sia storicamente da gara), ma davanti al Morbido (7°). Per farla breve: Bagnaia E.T. che telefona in casa Ducati, Rossi ancora e sempre a dettare legge nel Motomondiale, indipendentemente da dove. Anzi, proprio con una inedita e dai risvolti futuri trasversalità, dove il comun denominatore è VR46. Non una sigla o un marchio, una scuola, un modo di vivere le moto.

Al punto che viene da pensare subito al prossimo anno, quando l’azienda Rossi sbarcherà del tutto in top class. Con la Yamaha? O con la Ducati che già ora appoggia suo fratello Luca Marini (18°)? «E’ bello perché anche la Ducati crede molto nella VR46 Academy. Pensa che siamo bravi a preparare i piloti e che siano dei professionisti veri. Hanno dato fiducia a Pecco e anche a mio fratello, quindi questo ci fa un gran piacere» dice Valentino, che però (come Bagnaia) nega una strategia (ma nessuno crede loro) in quanto visto nel Q2 di Losail. «Nessuno accordo, ci siamo solo ritrovati in pista.

Complimenti a Pecco, ha guidato veramente bene» afferma Rossi. «È stato un caso, ma se funziona sempre così potremo riparlarne per il futuro» se la ride il torinese. Avversari e in primis i compagni però sono colpiti (Jack Miller “solo” 5° incassa con malcelata indifferenza: «Le aspettative su di me? Le avevate voi giornalisti. Io non sono deluso». Sarà). Anche i gran capi delle rispettive Case, statene sicuri. D’altronde per entrambi c’era da “marcare” in modo indelebile i cambiamenti, voluti e no. Concetto infatti condiviso da entrambi. «Il modo migliore per iniziare un nuovo capitolo».

Da confermare oggi in gara. Bagnaia la vede di gruppo. «Siamo otto-nove a poter lottare per le prime posizioni, almeno all’inizio. Dobbiamo essere intelligenti nella prima parte della gara e cercare di non far degradare troppo le gomme, altrimenti non si potrà tenere un buon passo per tutta la gara. Con la Yamaha sarà grande equilibrio. Speriamo non ci sia troppo vento e che non porti sabbia in pista». Valentino dall’alto della sua esperienza (26ª stagione al via) e capacità di mago con sempre un coniglio nel cilindro, avverte: «Nessuno sa cosa potrà succedere finché non saremo tutti insieme lì in pista. La gara è sempre un’altra cosa, la prima di più. Io come sarei felice di chiuderla? In top 5». Da protagonista, pronto a un’altra sorpresa. A 42 anni.

Tre Ducati e quattro Yamaha nei primi sette posti, inevitabile pensare che oggi sarà una battaglia tra moto rosse e blu, anche se nessuno deve sottovalutare la Suzuki (ma il campione del mondo Joan Mir, 10° dietro al compagno Alex Rins, appare provato come chi ha prrso un pugno in faccia e si trova subito alle corde), battuta in qualifica anche da un’ottima Aprilia terza moto (Aleix Espargaro 8°) che vuole dedicare a Fausto Gresini qualcosa di più del minuto di silenzio che si terrà in pista dopo il warm up.

E se le qualifiche registrano la strana (ma neppure tanto) alleanza Valentino Rossi-Pecco Bagnaia, nel team ufficiale Yamaha non hanno altra scelta che fare gioco di squadra. Per altro dopo un’ottima qualifica, con sia Fabio Quartararo (2°) che Maverick Viñales (3°) in prima fila. «Qui più di così non potevamo fare con la Ducati» afferma il francese, impressionato fino a un certo punto dalla super velocità delle DesmosediciGP, certificata anche dall’incredibile 362,4 km/h (record ovviamente in Qatar, numeri che si pensavano possibili solo al Mugello) toccato da Johann Zarco in fondo al rettilineo nelle quarte libere, quelle del passo gara con tutte le scie quindi. Serve una strategia chiara.

«Maverick e io ne abbiamo parlato già nei test: darci la scia può aiutare. Non abbiamo una moto da battaglia, dobbiamo provare a scappare» dice Quartararo. «Ci siamo detti che se partiamo primo e secondo cerchiamo di non perdere troppo tempo e di aiutarci a fare un po’ di distacco, ma con queste Ducati non credo sia possibile» conferma Viñales. Entrambi più preoccupati per la partenza senza il sistema di abbassamento anche dell’anteriore, in possesso invece di Ducati, Suzuki e Aprilia, che per la velocità di punta.

Deve fare tutto da solo invece Franco Morbidelli, che da chiaro e indicato favorito per il titolo mondiale e prima Yamaha si trova improvvisamente ultima M1, “fregato” anche dal compagno-maestro Rossi. «Se ho visto Valentino e Bagnaia aiutarsi? Vale è sempre pronto a sorprendere e l’ha fatto anche stavolta. L’ennesima dimostrazione che di lui non ci si può fidare – sorride il romano senza minimo astio, semmai ammirazione -. È stato bravissimo, complimenti. Io come in questi giorno invece ho fatto fatica di sera, con la pista più fretta e umida. Così mi toccherà buttarmi e rischiare fin dal via nella mischia». Ma con un pensiero tranquillizzante. «Non vedo nessuno super hot, in grado di prendere e andare via spingendo subito al massimo. Non sarà una gara martellante sul passo, bisogna preservare le gomme». L’occasione per rientrare senza spremerle troppo. E giocarsela alla fine. Ducati permettendo.

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