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Se non ci saranno sorprese nella rifinitura di questa mattina, Antonio Conte stasera contro la Juventus schiererà la miglior Inter possibile, al netto delle squalifiche di Achraf Hakimi e Romelu Lukaku. A dire il vero rimane un piccolo dubbio in difesa, dove Kolarov, già titolare nelle precedenti due gare di Coppa Italia contro Fiorentina e Milan, insidia Bastoni per affiancare Skriniar e De Vrij.

A dire il vero il serbo finora è stato una delle delusioni della stagione nerazzurra e proprio contro Fiorentina e Milan in coppa, gare vinte dall’Inter per 2-1, è stato l’ex Roma il protagonista in negativo dei due gol subiti rispettivamente da Kouame e Ibrahimovic con due respinte non eccelse. Per il resto, formazione fatta: Darmian rimpiazzerà Hakimi a destra con Barella, Brozovic, Vidal e Young a completare la linea dei cinque centrocampisti.

In avanti Sanchez e Lautaro, con Pinamonti in panchina, soluzione offensiva alternativa insieme a Sensi, Eriksen e Perisic. Ben sei i diffidati, quattro in campo: Skriniar, Brozovic, Vidal e Sanchez, più Ranocchia ed Eriksen.

L’Inter si è allenata ieri pomeriggio, poi Conte, come avviene ormai abitualmente per le gare casalinghe in notturna, ha concesso ai giocatori una serata in famiglia, con appuntamento ad Appiano per stamani: così aveva fatto pure per la gara di campionato contro i bianconeri.

Fresco dopo aver saltato per squalifica la trasferta in casa della Sampdoria e forte di una condizione in crescita, Dejan Kulusevski è uno dei bianconeri su cui stasera Andrea Pirlo punta per ribaltare (quanto meno nell’esito finale del doppio confronto) il ko subito dall’Inter in campionato il 17 gennaio. Lo svedese dovrebbe fare coppia in attacco con Cristiano Ronaldo, in modo da concedere un po’ di riposo a Morata, pronto a entrare.

E come carta da giocare a partita in corso Pirlo potrebbe tenersi in panchina anche Chiesa, schierando alto a destra Cuadrado, come nella trionfale trasferta di Barcellona (3-0 e primo posto del girone di Champions strappato ai catalani). McKennie sarà l’altro esterno di centrocampo (a sinistra con Cuadrado alto, a destra con Cuadrado terzino e Chiesa a sinistra), mentre Arthur è favorito su Rabiot per affiancare Bentancur, che sarà squalificato con la Roma e dunque è il più sicuro di giocare dei centrocampisti. Sicuo di non giocare, invece, Ramsey: ha accusato un risentimento muscolare.

Al centro della difesa rientrerà De Ligt: probabilmente con Bonucci. Sulle fasce, se Cuadrado giocherà più avanzato è certa la presenza di Danilo a destra e Alex Sandro a sinistra, con quest’ultimo deputato ad alzarsi in fase offensiva. Con Cuadrado terzino destro invece potrebbe rifiatare Danilo, il più impiegato finora, con Alex Sandro comunque a sinistra ma con il compito di diventare il terzo centrale in fase di possesso. In porta ci sarà Gigi Buffon.

Quando Roberto Carlos parla di Zinedine Zidane bisogna stare ad ascoltarlo perché lo conosce bene: non è stato soltanto suo compagno di squadra per cinque stagioni al Real Madrid, condividendo grandi vittorie e sei titoli tra scudetto, Champions e Intercontinentale, ma resta un grande amico, che ne ha seguito la carriera anche quando il francese si è sfilato la camiseta blanca e ha iniziato ad allenare, come vice di Carlo Ancelotti al Real, poi alla guida del Real Madrid Castilla, seconda squadra madridista, fino ad arrivare sulla panchina della prima squadra nel gennaio 2016, al posto dell’esonerato Benitez. Così quando l’ex storico terzino di Real Madrid e Inter accosta Andrea Pirlo a Zidane è una promozione per il tecnico della Juventus. «Penso che scegliendo Pirlo la Juve speri di ripetere la storia di Zidane nel Real Madrid» spiega Roberto Carlos in un’intervista a FootballNews24.

Un parallelo che anche Andrea Agnelli aveva utilizzato presentando Pirlo come tecnico dell’Under 23 bianconera. Era il 31 luglio 2020, il presidente della Juventus aveva indicato come la panchina della seconda squadra juventina fosse per Pirlo il primo passo verso una carriera ricca di soddisfazioni e verso un futuro in prima squadra non immaginando (forse) che le sue parole sarebbero diventate realtà appena otto giorni dopo, con nel mezzo l’eliminazione della Juventus dagli ottavi di Champions contro il Lione e l’esonero di Maurizio Sarri.
Roberto Carlos, che ha in comune con Pirlo l’essere campione del mondo ma anche un anno di militanza in nerazzurro prima di essere entrambi velocemente scaricati dall’Inter, ritiene che Andrea debba adattarsi al nuovo ruolo di tecnico. «Proprio come Zizou, anche Pirlo avrà bisogno di tempo». Tanto più in una stagione anomala come questa, iniziata senza un ritiro e una preparazione estiva, con un calendario condensato che non permette quasi di allenarsi. Pirlo ha dovuto sperimentare direttamente in partita, ma con il nuovo anno sembra aver trovato il giusto assetto, soprattutto a centrocampo.

Anche se la sua esperienza in nerazzurro è durata soltanto un anno, ceduto proprio al Real Madrid perché l’allenatore Roy Hodgson non lo voleva in squadra in quanto troppo indisciplinato tatticamente, Roberto Carlos resta un tifoso dell’Inter. «Da interista ovviamente mi aspetto che l’Inter con Javier Zanetti possa vincere lo scudetto». Ma sul miglior attaccante del campionato italiano non ha dubbi, vota per Cristiano Ronaldo. «È chiaro che Ibrahimovic è un riferimento per il Milan e continua a segnare gol alla sua età. Anche Lukaku è un grande giocatore che ha un suo stile. Ma conoscendo Cristiano posso sicuramente dire che è il miglior attaccante. Tenendo conto di quanto si allena, penso che manterrà la sua posizione di leader come uno dei migliori attaccanti del mondo per i prossimi tre o quattro anni». Lunga vita al re.

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