Omicidio Marco Vannini, la Cassazione ha ascoltato il grido di mamma Marina, che da anni chiede giustizia

In questi terribili anni non solo ho dovuto far fronte all’immenso dolore che giorno dopo giorno mi ha consumato, ma ho dovuto combattere per dare giustizia a mio figlio. La sentenza dei giudici della Cassazione ha restituito a Marco quella dignità che le precedenti pronunce dei magistrati e tu”e le bugie dei Ciontoli gli avevano tolto.

La decisione della Corte Suprema di far ripetere il processo mi rende felice. Ora lo posso Roma dire: la giustizia esiste, ne abbiamo le prove”. Mamma Marina Conte parla a Giallo dopo che i magistrati della Corte di Cassazione hanno disposto un nuovo processo in Corte d’Assise d!Appello per giudicare Antonio Ciontoli e la sua famiglia per le gravi responsabilità che hanno avuto nell!omicidio di suo figlio Marco Vannini.

Marco, bagnino di 20 anni, è stato ucciso con un colpo di pistola la sera del 17 maggio 2015 mentre si trovava a casa della sua #danzata Martina Ciontoli. Antonio, il papà della ragazza, in un primo momento ha tentato di nascondere la verità, arrivando perfino a chiedere al medico del pronto soccorso di non scrivere sul referto che Marco era stato colpito da un proiettile, poi si è assunto l#intera responsabilità del delitto.

Forse lo ha fatto per proteggere la moglie e i due figli, che quella maledetta sera erano a casa con lui, nella villetta in cui si è consumato l’omicidio. A ogni modo, le indagini sono state condo”e in maniera approssimativa. Nel processo di primo grado Ciontoli, ex sottufficiale della Marina Militare distaccato ai servizi segreti, era stato condannato a 14 anni perché ritenuto colpevole del reato di omicidio volontario con dolo eventuale (ci spiega cos’è l’avvocato Daniele Bocciolini in un riquadro a parte). Sua moglie Maria e i loro !gli Martina e Federico erano stati condannati a tre anni di reclusione per favoreggiamento. Viola Giorgini, la !danzata di Federico, anche lei presenta sulla scena del crimine, era stata assolta.

Il colpo di scena era arrivato in Corte d’Appello, dove i giudici avevano condannato Antonio Ciontoli ad appena cinque anni, derubricando il reato da omicidio volontario a omicidio colposo. Confermata la condanna a tre anni per la moglie e i !gli nonché l#assoluzione di Viola. Una sentenza scandalosa, che aveva indignato l#Italia. Ma non era finita! Non contento, Antonio Ciontoli, attraverso i suoi legali Andrea Miroli e Pietro Messina, aveva fa”o ricorso in Cassazione ritenendo che la condanna inflittagli in secondo grado fosse troppo pesante! Ai giudici della Suprema Corte chiedeva che la pena gli venisse dimezzata! Ma le cose, come avete letto all”inizio di questo articolo, non sono andate come sperava. Infatti, i giudici della Cassazione hanno disposto un nuovo processo per lui, per la sua famiglia e perfino per Viola. Tu!i e cinque, quindi, dovranno affrontare un nuovo processo per il reato di omicidio volontario con dolo eventuale.