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Keita unica vera punta e Damsgaard alle sue spalle nei panni di trequartista, con Quagliarella inizialmente in panchina aspettando il derby col Genoa di mercoledì. Potrebbe essere questo lo schieramento offensivo della Sampdoria nel lunch match con l’Atalanta.

Ranieri ha fatto capire in questi giorni che qualche rotazione ci sarà nella settimana che porterà al turno infrasettimanale e soprattutto a una stracittadina che i blucerchiati hanno quasi l’obbligo di vincere, dopo le due sconfitte nelle ultime tre partite al cospetto dei cugini. Oggi però a Marassi arriva l’EuroDea e la Samp proverà a ripetere quanto di buono fatto all’andata, cercando di mettere in difficoltà – anche a livello tattico – la squadra di Gasperini. Probabile il 4-4-1-1 per non dare troppi punti di riferimento agli avversari: Damsgaard sembra essere in pole per il ruolo di trequartista, anche se le alternative (Ramirez e Verre) non mancano.

Una soluzione simile a quella che aveva creato scompiglio contro l’Inter lo scorso gennaio, in un’altra sorprendente vittoria conquistata dai doriani. Con Quagliarella risparmiato in vista del Genoa non ci sono soluzioni diverse in avanti rispetto a Keita, visto che Torregrossa è out e Gabbiadini – pur convocato – è ancora lontano dalla migliore condizione. La squalifica di Adrien Silva obbligherà i blucerchiati ad affidarsi a Ekdal e Thorsby in mediana, con Candreva e Jankto che dovrebbero trovare spazio sulle due fasce. In difesa Colley non è al top ma è tra i convocati: probabile che i due centrali possano essere Yoshida e Colley, con Bereszynski e Augello terzini. Il mese di marzo è ormai alle porte e – in vista della primavera – la Sampdoria dovrà dimostrare anche oggi, a se stessa e ai suoi tifosi, quali potranno essere le prospettive della stagione.

L’obiettivo dichiarato resta quello di arrivare quantomeno a quota 40 punti e dunque mettere la salvezza in cassaforte, ma Ranieri ha più volte sottolineato l’esigenza di non accontentarsi mai e di provare a fare sempre meglio. Uno dei possibili traguardi in questo girone di ritorno potrebbe essere quello di ripetere i 26 punti dell’andata, e da questo punto di vista la strada sembra essere ancora lunga. Anche perché troppo spesso la Samp nelle scorse stagioni – soprattutto nel triennio con Giampaolo – in questo periodo dell’anno cominciava a tirare un po’ il freno dopo periodi di rendimento anche brillante. L’occasione – oggi con l’Atalanta e soprattutto nel derby di mercoledì – è quella di dimostrare che questa Sampdoria è finalmente matura e pronta a non mollare mai. Fino alla fine.

La nostra è una squadra tosta, che reagisce. Il ko col Real è stato preso come motivo per ripartire, non come sconfitta dolorosa». Lo spirito del gruppo nerazzurro che ieri pomeriggio è partito alla volta di Genova con 20 giocatori convocati (out per infortunio o squalifica Zapata, Hateboer, Lammers, Djimsiti e Sutalo) sta tutto in questa dichiarazione di mister Gasperini.
In sede di presentazione della gara, il tecnico della Dea non poteva non tornare sulla sconfitta con il Real Madrid ma la sua valutazione, dopo aver fatto ancora capire come la direzione arbitrale non lo abbia affatto convinto, si è fermata ferma alla grande prova difensiva dei suoi. «In Champions League è stata una partita quasi esclusivamente difensiva perché siamo rimasti in inferiorità numerica.

Ci siamo difesi in modo ordinato ed efficace, senza concedere grandi occasioni al Real Madrid: in quelle condizioni sarebbe stato un successo strappare lo 0-0. Peccato per il gol preso nel finale. Non abbiamo nulla da perdere perché le chances non sono alte, ma metteremo in campo tutto ciò che abbiamo e ci proviamo. C’è tempo per pensarci».
Oggi si gioca con la Sampdoria e il tecnico nerazzurro ha le idee chiare: «È importante per il campionato, siamo sempre stati bravi a calarci nelle diverse competizioni. Mercoledì c’è il Crotone, poi ci sarà più stacco e più possibilità di recupero.

Mercoledì ci hanno rovinato la partita e questo ci dà fastidio. Punto e a capo, ripartiamo. A Marassi sarà una gara complicata». Dopo la sostituzione nella ripresa, inevitabile tornare sulla situazione di Ilicic. «Deve star bene, non lo riproporrò più in quelle condizioni. Deve riuscire a completare gli allenamenti per rientrare in squadra e dare il suo contributo». Lo sloveno è stato regolarmente convocato, la brutta prova con il Real non intacca comunque la fiducia che la società ha in lui: a dimostrazione di questo, manca solo l’annuncio ufficiale del prolungamento di contratto fino al 30 giugno 2024.

Dopo l’espulsione subita con il Napoli, Gasperini sarà costretto a guardare la sfida dalla tribuna. «Stando fuori qualunque suggerimento e variazione sono meno immediati. Alla squadra arrivano lo stesso. Col Napoli abbiamo fatto un po’ di casino nel cambio tattico: la differenza è che magari servono trenta secondi in più per far arrivare un’indicazione. A bordo campo ovviamente uno comunica in modo diretto coi giocatori che comunque sono bravissimi anche da soli a sistemarsi».

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