Streaming Serie A Spezia – Milan dove vedere Gratis Diretta Live Tv

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All’improvviso a Milanello la parola scudetto non si può più nominare. Meglio di no. Meglio non pensarci troppo e concentrarsi sul lavoro, sulle partite da vincere. Una partita dietro l’altra, fino alla fine come ha insegnato qualcuno, fino al 23 maggio. Dall’ultima vittoria con il Crotone allo Spezia, alla ricerca della decima vittoria lontano da San Siro per un primato, l’ennesimo, tutto rossonero. Tre punti importanti, fondamentali per la classifica e niente più. Stefano Pioli non vuole sentire parlare di scudetto fino a maggio ma nemmeno ogni vigilia di campionato di svolta,. «Prima di ogni partita qui si parla di partita della svolta. Noi dobbiamo pensare solo a noi stessi, non agli altri, e a vincere le nostre partite». Nuova strategia, tattica rivoluzionata o semplice scaramanzia? «Lo ripeto tutti i giorni ai miei giocatori: non conta niente quanto fatto finora, dobbiamo continuare così e ottenere il massimo da questa stagione. Finora non basta quello che abbiamo fatto, non finisce oggi il campionato. Vedremo cosa succederà, ma noi vogliamo arrivare a fine stagione senza rimpianti».

Senza rimpianti, arrivati a questo punto della stagione davanti a tutti, significa solo arrivare primi, riprendersi lo scudetto appiccato da troppe stagioni sulla maglia della Juventus. Ma tra volare in classifica e sognare in grande Pioli preferisce sempre e una sola parola: lavorare e duramente. «Volare è una bella canzone, ma noi non dobbiamo volare ma lavorare. Dobbiamo restare umili e continuare a confermare le nostre qualità. Non dobbiamo nemmeno sognare, ma fare il massimo». Ripete poi: «La parola scudetto non la sentirete fino a maggio da parte mia». In cosa può migliorare ancora il suo Milan? In tante situazioni, dice con la sua solita umiltà il tecnico rossonero. «Non siamo perfetti nonostante gli ottimi risultati, ci sono ancora tante cose da migliorare. Con Crotone non siamo partite bene e dovevamo chiuderla prima. Abbiamo ampi margini di miglioramento, dobbiamo alzare il nostro livello perché le aspettative ora sono alte». Campionato ed Europa League, pronta a ricominciare. Peccato per la Coppa Italia. «Essere usciti ci è dispiaciuto. Poi è vero che in queste due settimane abbiamo lavorato bene, sono state utili. Ora guardiamo avanti, ci giochiamo tanto nelle prossime settimane. Dobbiamo seminare e raccogliere il più possibile».

Primo ostacolo da superare lo Spezia di Vincenzo Italiano, un allenatore che farà strada e intanto ha sorpreso per gioco e carattere delle sua squadra. «Sarà una gara difficile, lo Spezia gioca un buon calcio. Bisogna essere pronti e determinati, contro un avversario che ci aveva creato difficoltà nella gara d’andata, che ha battuto il Napoli e la Roma». Bisognerà fare le scelte giuste sia tatticamente che tecnicamente. «Calhanoglu giocherà dall’inizio. A sinistra sono in ballottaggio Rebic e Leao». Per il resto tutto scontato. Non ancora la gestione di Zlatan Ibrahimovic al Festival di Sanremo che crea un po’ d’imbarazzo in Casa Milan.

«Ci penseremo quando sarà il momento, ora è presto». Il Festival del Milan e di Ibrahimovic oggi è solo il campo. Tra gli altri problemi che Pioli sarà chiamato a gestire sarà quello dei rinnovi di Donnarumma e Calhanoglu che tardano ad arrivare per le richieste ancora fuori mercato da parte dell’entourage dei due giocatori. «Il club ha già detto la sua. Noi siamo fiduciosi di continuare insieme. I ragazzi sono concentrati sul lavoro, sono sereni e hanno grande voglia di fare. Il club sta costruendo qualcosa di importante…». Ma potrebbe anche non bastare per convincere i due giocatori a sposare il progetto Milan per le prossime cinque stagioni. Lavori in corso. Belle le parole di Ivan Gazidis nei suoi confronti. «E’ vero mi hanno fatto molto piacere. Siamo in sintonia, il nostro rapporto è cresciuto nel tempo. Siamo in completa sintonia e la stessa cosa vale con il resto del club. Andiamo tutti nella stessa direzione, vogliamo riportare in alto il Milan». Un ambiente unito più che mai dopo anni di difficoltà e divisioni anche interne. «Io non ho mai avvertito divisioni, anzi anche nel momento delicato la società era qui. Tutte le componenti sono state importanti per trovare questa unità. Dobbiamo continuare così e dare sempre il massimo», perché maggio poi non è così lontano…

Non c’è dubbio che il mercato invernale del Milan sia stato di gran lunga il migliore di tutta la serie A. Acquisti mirati per completare l’organico e cercare di non vanificare la splendida stagione fatta finora. Voglia di cavalcare l’onda, che vede i rossoneri sorprendentemente in testa alla classifica dalla prima giornata di campionato e di provare a inseguire quell’obiettivo,lo scudetto ovviamente, che inizialmente non era nei progetti ma che, cammin facendo, è diventato un obiettivo stuzzicante. Così si spiega come, nell’immobilismo generale, e dei competitors in particolare (Inter, Juventus, Napoli, Roma, Lazio e Atalanta),il fondo Elliot, con la complicità concreta di Gazidis e Maldini, abbia regalato a Pioli un difensore di primo livello, Tomori; un centrocampista con esperienza nel campionato italiano, Meite; e un attaccante sicuramente stagionato ma con quelle caratteristiche fisiche e comportamentali che erano assolutamente adatte al Milan, vale a dire Mandzukic.

Senza esagerare

Già in questo modo,il segnale lanciato alle avversarie era forte e chiaro: abbiamo imparato a.. ballare e sicuramente non intendiamo fermarci proprio adesso che ci stiamo prendendo gusto. In realtà, però, ci sono anche altre situazioni che consentono di considerare il Milan di gran lunga la squadra più rafforzata, da febbraio in avanti. Perché oltre agli acquisti veri e propri, ovvero ai giocatori arrivati da fuori che si sono aggiunti all’organico, completandolo, ci sono una serie di acquisti ulteriori, che definire acquisti è certamente esagerato,ma che in effetti potranno contribuire a mantenere il livello qualitativo del Milan anche nei mesi a seguire. E sono tutti coloro che, pur essendo in organico da inizio stagione, hanno per motivi vari saltato diverse partite per infortunio o per Covid. Anche loro, nell’immediato futuro, rappresentano qualcosa in più rispetto all’ultimo Milan, che pure ha avuto un’andatura decisa.

Oltre Ibrahimovic

Gennaio, ad esempio, è stato il mese del grande rientro di Ibrahimovic, che era assente da fine novembre. Beh, la sua incidenza si è vista: quattro gol nelle quattro partite di campionato in cui ha giocato titolare, più la rete, inutile solo perché dopo si è fatto espellere, che stava decidendo il derby di Coppa Italia a favore del Milan. Adesso tocca anche agli altri. E possono davvero essere gli “acquisti” scudetto. Pensiamo ad Ante Rebic: il coronavirus lo ha tolto di mezzo per tutto gennaio, tra il periodo della positività e la debolezza successiva, quando pure non era più positivo. Adesso, è tornato a essere l’uomo in più, l’altro finalizzatore implacabile. Tre gol nelle ultime due gare, quelle nelle quali è tornato titolare a tutti gli effetti. Rebic nel girone di ritorno dello scorso anno è stato semplicemente devastante, realizzando undici reti e contribuendo in maniera decisiva alla cavalcata straordinaria di quel Milan. E in queste ultime due gare, ha dimostrato di poter essere nuovamente quel tipo di giocatore fondamentale per non dare soltanto a Ibrahimovic la responsabilità delle realizzazioni. Non minore incidenza per le sorti del Milan ha Calhanoglu: anche a lui il Covid lo ha praticamente estromesso per tutto il mese di gennaio dal campo. Ma gli è bastato rientrare nel secondo tempo della sfida contro il Crotone per pennellare due assist a Rebic nel giro di un minuto e far ricordare a tutti quanto sia importante la sua presenza nell’economia del Milan. E Pioli, ovviamente, dinanzi a queste situazioni non può che gongolare al pensiero che ormai, come potete leggere a fianco, sta per riabbracciare l’organico al completo. Perché ha appena toccato con mano come è cambiato il suo Milan quando sono rientrati i vari Ibrahimovic, Rebic, Calhanoglu. Avanti gli altri, adesso, che c’è posto per tutti, tra campionato ed Europa League.

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