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Ha iniziato il 2021 spaventando l’ambiente nerazzurro con una contrattura al quadricipite della coscia destra rimediata al termine del match col Crotone che ha finito per metterlo fuori causa contro la Sampdoria (sconfitta), ma adesso Lukaku è tornato lui: bene contro la Roma, decisivo in Coppa Italia contro la Fiorentina.

A lui l’Inter e Conte si affidano. Il belga è il trascinatore dei nerazzurri con i suoi 17 gol stagionali, ma nelle ultime partite l’Inter ha saputo trovare anche reti alternative, in particolare dai difensori: Skriniar ha segnato con Roma e Verona; De Vrij con la Sampdoria. I due centrali sono in forma, anche se dietro concedono ancora qualcosa. Segno più anche per Brozovic e poi c’è Hakimi: il marocchino da dicembre ha cambiato marcia, ha segnato 5 dei suoi 6 gol (l’ultimo, bellissimo, alla Roma domenica scorsa) e anche a Firenze, subentrando nella ripresa, ha dimostrato di avere un altro passo rispetto a chiunque.

E’ lo stakanovista della Juventus, ma a Danilo i 1.840 minuti fin qui in campo non pesano. A destra o a sinistra, si adegua a giocare su entrambe le fasce a seconda delle necessità. Difende, pressa, avanza e segna: domenica scorsa contro il Sassuolo è stato mostruoso, si è risparmiato un’ora di Coppa Italia per presentarsi domani sera a San Siro al top della condizione.

Sulle ali dell’entusiasmo veleggia anche Dejan Kulusevski: dopo un periodo di appannamento, ha inanellato (complice l’infortunio di Dybala contro il Sassuolo) due presenze di fila, impreziosite dal gol in Coppa Italia. La prestanza fisica lo rende per lunghi tratti imprendibile, la continuità gli consente di avere una marcia in più: non dovrebbe partire titolare, ma è l’arma che Pirlo conserva in panchina per spaccare la partita. Anche Szczesny è in un momento di forma smagliante, pronto alla sfida di San Siro. Se fosse un giocatore normale finirebbe tra gli stabili, trattandosi però Cristiano Ronaldo è di diritto al top: raramente fallisce gli appuntamenti con i big match.

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Non c’è soltanto Gianluca Scamacca nei pensieri della Juventus. Fabio Paratici continua a lavorare su più tavoli a caccia della migliore opportunità possibile dal punto di vista tecnico-economico per completare il reparto offensivo. «Aspettiamo e valutiamo. Se ci sarà una occasione positiva, la coglieremo», è il ritornello del dg bianconero. Il 22enne genoano, ma di proprietà del Sassuolo, resta più che un’ipotesi come dimostrano i frequenti contatti con il club emiliano. Scamacca convince dal punto di vista tecnico, però quella neroverde non è una bottega da saldi. L’ad Giovanni Carnevali è aperto ad operazioni in stile Morata, con formule e pagamenti pluriennali, però valuta il gioiellino 25 milioni. Più che le cifre, il problema sono le garanzie future. Così, mentre il Genoa si sta cautelando in caso di addio dell’ex Psv (nel mirino c’è Gaich del Cska Mosca), alla Continassa prendono tempo, riflettono e insistono nei sondaggi informativi per verificare eventuali nuove possibilità. Un’idea interessante è spuntata dalla Liga: la Real Sociedad sembra orientata a liberare Willian José anche in prestito.

A San Sebastian hanno messo nel mirino Carlos Fernandez del Siviglia, ma per ingaggiare il 24enne andaluso devono fargli posto in rosa. Willian José, già vicino all’addio in estate e nelle settimane scorse valutato dall’Atletico Madrid prima di chiudere per Moussa Dembélé, è il maggior indiziato. Al punto che la Real Sociedad sembra entrata nell’ordine delle idee di accettare anche un prestito. Nel caso sarebbe una soluzione molto gradita alla Juventus, che vorrebbe regalare subito un quarto attaccante ad Andrea Pirlo, ma senza impegnarsi per più di sei mesi. Willian José in Spagna è accostato a Diego Costa per il suo mix di tecnica e forza fisica. E come l’ex Atletico, ora svincolato, è in possesso del doppio passaporto: brasiliano e spagnolo. Sul centravanti della Real Sociedad – 4 gol in questa stagione di cui uno in Europa League contro il Napoli – è vigile anche il West Ham, alla ricerca di un sostituto di Sebastien Haller, trasferitosi all’Ajax. Willian José nel 2012-13 ha fatto in tempo a giocare nel Santos con Neymar ed Emerson Palmieri, però non con Alex Sandro e Danilo, a quel tempo già migrati al Porto. L’ispano-brasiliano ha 29 anni e dal punto di vista anagrafico sarebbe un acquisto in stile Arkadiusz Milik, che continua a trattare con il Marsiglia. Ossia una via di mezzo tra l’investimento su un talento (Scamacca) e un aggiustamento in corsa con un Over 30 tipo Graziano Pellè (svincolato), Fernando Llorente (Napoli) e soprattutto quell’Olivier Giroud, a scadenza con il Chelsea, intrigato dai bianconeri ma disposto a traslocare soltanto per un contratto di un anno e mezzo. Nuove voci anche sull’ex Genoa e Milan Krzysztof Piatek, ora all’Hertha Berlino: pure al polacco piacerebbe diventare il last minute Juve.

Il fatto è che quando i nomi di queste due squadre appaiono uno di fianco all’altro scatta automatica una scintilla. Fatta di rivalità, spettacolo, emozioni. A San Siro, questa sera, così come al centro sportivo Giacinto Facchetti – a proposito di nomi che generano emozioni istantanee – all’ora di pranzo (12.30), quando Inter e Juventus si sfideranno nell’ultimo atto del girone di andata della Serie A femminile. Un giro di boa che le ragazze di Rita Guarino vogliono “chiudere” mantenendo l’imbattibilità e il punteggio pieno in vetta alla classifica, a maggior ragione dopo la prova di concretezza del Milan, che a Verona ha dimostrato ancora una volta di non voler mollare la presa. Mentre le nerazzurre vogliono trasformare il match in quell’input necessario per disputare una seconda parte di stagione all’altezza delle ambizioni estive. «All’inizio potevamo fare meglio, ma abbiamo tutto il girone di ritorno per far vedere le nostre qualità – ha confermato la centrocampista Lisa Alborghetti -. Le sensazioni sono molto positive, stiamo lavorando sotto tutti gli aspetti. La sfida con la Juventus sarà dura, ma dovremo tener testa e far vedere quello che sappiamo fare, perché siamo una squadra forte ed è ora di dimostrarlo».

Anche (e soprattutto) davanti alla capolista, reduce da un inizio 2021 in cui rivalità, spettacolo ed emozioni si sono riassunti nella vittoria della Supercoppa. Anche se per Rita Guarino è subito giunto il momento di guardare avanti: «Quel trofeo appartiene al passato, è un successo da azzerare – sottolinea il tecnico bianconero -. Dobbiamo archiviarlo con la consapevolezza di aver disputato un’ottima finale, ma anche con l’obiettivo di tornare al più presto in campo focalizzate sul campionato».

A lei la rivalità non manca, mai. Indipendentemente da chi la attende. Perché sa che la sua è la squadra da battere e sa che, da adesso al 23 maggio più che mai, tutte le avversarie proveranno a conquistare punti e anche il merito di aver provato a rallentare il cammino verso il quarto scudetto consecutivo: «Non bisogna dare nulla per scontato, la voglia di fare punti contro di noi o con le squadre di vertice da parte di chi lotta per salvarsi, o per affermarsi, può mettere in difficoltà chiunque». E vale anche per l’Inter, «una squadra con un ottimo organico che sa rendersi pericolosa con un attacco di notevole qualità».

Reparto nel quale il tecnico nerazzurro Attilio Sorbi deve sciogliere i dubbi sull’impiego dall’inizio di Tarenzi (favorita) o Mauro, mentre Guarino dovrebbe preferire Cernoia a Hurtig, al fianco di Bonansea e di Girelli. E reparto sul quale sono puntati tutti gli occhi: quelli dei difensori centrali – Gama e Sembrant per le bianconere, alla luce dell’assenza di Salvai a causa di un risentimento muscolare – chiamati a fare buona guardia visto che Inter e Juventus, insieme al Sassuolo, sono le squadre che hanno segnato più gol di testa (quattro) fino a questo momento. E quelli di chi non vede l’ora di godersi lo spettacolo, visto che i numeri consegnano un affascinante duello nel duello: nella classifica marcatori delle ultime sei gare di campionato, infatti, alle spalle di Girelli e Giacinti (sei reti) si piazza Marinelli, autrice di cinque centri.
La rivalità tra chi deve difendere un primato eccellente e chi vuole mostrare di valere di più di così; lo spettacolo garantito tra chi sa come essere sempre cinico e pungente e chi vuole provare a giocare a viso aperto. Per le emozioni, in realtà, basta leggere quei nomi uno di fianco all’altro.

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