Sfera Ebbasta a X Factor dopo la tragedia di Coriandolo

Mentre noi piangiamo nostra figlia, lui va a X Factor». L’accusa è forte, diretta. Viene dai genitori di Benedetta Vitali, 15 anni, una delle ragazze scomparse nella tragedia di Corinaldo dell’8 dicembre scorso, quando sei persone (cinque adolescenti e una mamma) finirono uccise nel crollo di una balaustra in un locale, “Lanterna azzurra”, dopo una fuga disordinata all’esterno causata dall’uso di spray al peperoncino.

Lui è il “trapper” Sfera Ebbasta, vero nome Gionata Boschetti, idolo di tanti adolescenti, che in quella tragica serata doveva essere l’ospite d’onore del locale. Era per lui che tanti ragazzi, accompagnati dai genitori, si erano accalcati in quel luogo fino a tarda sera. Ma lui a Corinaldo non si è mai presentato, pare addirittura non fosse nemmeno stato avvertito di essere atteso.
I responsabili della strage, un gruppo di ragazzi modenesi, sono stati individuati un mese fa: usavano lo spray al peperoncino per creare scompiglio e derubare i malcapitati.

I responsabili del locale dovranno rispondere in giudizio su loro eventuali responsabilità: sarà un giudice a decidere se il pubblico superava la capienza, se erano state garantite uscite di sicurezza adeguate, e di chi sia la colpa del crollo della balaustra. Ma per molti uno dei “colpevoli” resta Sfera Ebbasta. E tra questi molti ci sono i familiari di Benedetta: «Mi sono sentito offeso dalla scelta di Sky di chiamare Sfera Ebbasta tra i giudici di X Factor senza nessun rispetto per il nostro dolore», ha detto il fratello Francesco. E rincara: «Sfera si è tatuato sulla fronte sei stelline, per ricordare i nostri morti. Ma sono convinto che se gli chiedessi i loro nomi, non se ne ricorderebbe nemmeno uno».

X Factor inizia, con le tradizionali audizioni, il 12 settembre. Ma la decisione di nominare il discusso cantante tra i giudici era già stata molto criticata quando fu annunciata, a giugno. Tanto più che in precedenza il trapper aveva dovuto rinunciare a un ruolo analogo a The Voice, perché i dirigenti Rai si erano opposti alla sua partecipazione, sempre per via della strage di Corinaldo. A insorgere contro la sua partecipazione a X Factor furono molti abbonati di Sky, la televisione che mette in onda il fortunato talent musicale. Ecco uno dei tanti tweet: «La presenza di Sfera Ebbasta non è a mio parere accettabile. La Rai aveva giustamente fatto un passo indietro, e X Factor ha fatto un passo falso. E perso molti telespettatori».

Dopo la tragedia di Corinaldo, in- somma, per il cantante l’aria si è fatta pesante. E lui ha fatto ben poco per alleggerire l’atmosfera, continuando nei suoi atteggiamenti provocatori e strafottenti, che fanno parte del suo personaggio. Addirittura due senatori di Forza Italia, Lucio Malan e Massimo Mallegni, lo hanno denunciato alla magistratura per istigazione all’uso di droga. Già perché Sfera Ebbasta, come tanti suoi colleghi, nei suoi testi non usa mezze parole, anzi è molto esplicito. Soldi facili, sesso, droga, sono i temi delle sue canzoni, ispirate alla vita diffìcile delle periferie milanesi in cui è nato è cresciuto. Una musica “maledetta” che, qualcuno sostiene, è il “brodo di coltura” in cui è nata la tragedia di Corinaldo. E che comunque lo renderebbe inadatto a fare da “maestro” in una trasmissione rivolta ai giovani.

Ma davvero Sfera Ebbasta merita questo ruolo di “cattivo”? Ovviamente abbiamo massimo rispetto per i sentimenti della famiglia di Benedetta, ma va ricordato che nella tragedia di Corinaldo lui non c’entra nulla. Non era presente, non era arrivato, forse nemmeno sapeva dell’evento: il sospetto che il suo nome sia stato usato a sua insaputa è molto forte. Forse non ha dimostrato, dopo la strage, la commozione e la partecipazione che ci si aspettava (a parte le sei stelline tatuate) ma è ben diffìcile attribuirgli qualche colpa, se non quella di essere popolare, e di avere la forza di attirare tanti ragazzi.

Quanto al discorso del “cattivo maestro”, beh, ci viene in soccorso un ricordo adolescenziale. Sull ‘Oggi un maestro della nostra professione, Nantas Salvataggio, scrisse un articolo in cui si scagliava contro un giovane cantautore che, a suo dire, in Tv istigava i giovani alla droga e alla trasgressione, e si chiedeva chi mai l’avesse raccomandato. Quel cantautore alle prime armi era Vasco Rossi, oggi un’icona della canzone e del costume italiano. Molti dei suoi fan sono ormai genitori, o anche nonni, e le allusioni “trasgressive” che nelle sue canzoni sono presenti (e come se ci sono), evidentemente non sono bastate a portarli alla perdizione. Insomma, il “cattivo ragazzo” di un tempo è ormai tranquillamente parte della cultura popolare accettata da tutti, e sarebbe ridicolo pensare di censurarlo, nonostante la “coca” che voleva portarsi a scuola non fosse Coca Cola.

A noi non piace la musica di Sfera Ebbasta. Non la capiamo affatto, e sarebbe anche strano il contrario. Perché ogni generazione ha i suoi gusti, e questi gusti sono naturalmente in contrasto, e in contrapposizione, con quelli degli adulti. La musica dei giovani ha sempre aspetti trasgressivi, che poi con il passare degli anni scoloriscono, perché quella “trasgressione” diventa normalità e viene accettata da tutti.

Nell’Austria di fine ‘700 appariva rivoluzionaria la musica di Mozart (ricordate il film Amadeus?). Nell’Italia del fascismo i ritmi jazz di Natalino Otto parevano eversivi . Ai loro tempi anche Modugno e i Beatles sconvolgevano i benpensanti . Ora è il turno dei trapper come Sfera Ebbasta. Che magari valgono poco o nulla, ma vanno rispettati, perché sono la voce della loro generazione, o almeno di una parte di essa. Con i loro testi scandalosi e i loro atteggiamenti al di sopra delle righe.
Una sola cosa ci sentiamo di chiedere a Sfera: cerchi di rispettare in modo più sincero la sofferenza dei familiari di una ragazza morta solo perché voleva sentirlo cantare.