Streaming Tv Milan – Udinese Diretta Come vedere Live Gratis su rojadirecta

Milan – Udinese  Streaming, dove vedere la partita in tv

La partita Milan – Udinese verrà trasmessa Martedi 2 Aprile in diretta e in esclusiva da Sky e nello specifico su Sky sport Serie A canale 102 Sky Sport 251. Tutti gli abbonati Sky potranno seguire la partita in streaming anche da dispositivi mobili come smartphone, pc, tablet e attraverso le piattaforme online Sky Go e Now TV. Molti sono i portali che danno la possibilità di assistere ad eventi sportivi in diretta streaming e sono davvero tanti. Esistono anche tanti siti che propongono eventi dal vivo, ma che non sono legali e danno anche nella stragrande maggioranza dei casi problemi e scarsa qualità video e audio. In genere questi siti vengono anche essere oscurati dalla Polizia informatica, proprio per la violazione del diritto di riproduzione. Esistono quindi dei portali legali che danno la possibilità di poter vedere le partite di calcio in streaming live, offrendo anche una qualità HD. Tra queste non possiamo non citare Sky Go e Premium Play che sono a pagamento, mentre altri sono gratuiti.

Rojadirecta Milan – Udinese

ROJADIRECTA Milan – Udinese – Come sito di streaming gratuito uno dei più famosi è Rojadirecta. Il sito spagnolo dovrebbe presentare il link della gara poco prima dell’inizio del match. Vi ricordiamo, come sempre, di non usare questa pratica, visto che potreste incorrere in multe e sanzioni elevate.

Il terzo posto in classifica è ancora lì che aspetta il Milan. L’effetto- derby è durato molto poco alla Pinetina. Qui a Milanello, invece, sorrisi e… spaghetti (quelli offerti ieri da uno dei numerosi sponsor rossoneri stellati) si sono sprecati alla vigilia della complicata sfida contro l’Udinese in programma questa sera a San Siro. Ieri in conferenza stampa davanti a Gattuso si è accomodato lo chef (di fede milanista) pluristellato (6) Enrico Bartolini che si era esibito poco prima nelle cucine rossonere. Ringhio si è simpaticamente prestato a un improvvisato master-chef indicando la ricetta per uscire dalla crisi culminata con 2 sconfitte consecutive (Inter e Sampdoria) dopo ben 5 successi di fila.

INGREDIENTI. Quindi per tornare alla vittoria e, magari, al terzo posto (anche se solo per una notte, in attesa di Genoa-Inter in programma domani) sono necessarie responsabilità, serenità, calma e, così sembra, qualche novità tecnico-tattica (Paquetà dietro Piatek e Cutrone…). Il tecnico ha nuovamente puntualizzato che «veniamo da due sconfitte, dobbiamo assumerci le responsabilità, io per primo perché sono il capitano di questa barca. Abbiamo il dovere di fare meglio e speriamo che arrivi subito questa benedetta vittoria». Un altro ingrediente fondamentale: la serenità.

«Non voglio cercare alibi: così come si studiano gli avversari, dobbiamo capire le caratteristiche che hanno anche gli arbitri. Orsato è un particolare, ama fischiare poco, lascia continuare l’azione. Bisogna anche saper parlare e protestare con gli arbitri, anche questo deve essere un motivo di crescita. Contro la Samp c’erano due episodi border-line ma bisogna accettarli. Credo alla buona fede degli arbitri e non possiamo attaccarci alla prestazione di Orsato, se c’era il rigore o no (su Piatek; ndr)… Dobbiamo fare di più per vincere le partite».

HILANDER. A Rino è sempre piaciuto interpretare, da calciatore, il ruolo del super-eroe immortale. Quindi il suo Milan non corre pericoli. «Veniamo da due risultati negativi ma il gruppo è vivo. Siamo vivi, non siamo morti e questo mi fa ben sperare – ha ammesso -. La squadra ce la sta mettendo tutta. La ricetta per ripartire? Vincere le partite! Qualcuno mi può prendere per pazzo, ma da parte mia non c’è grande preoccupazione. Non abbiamo un calo fisico, stiamo creando tanto, ma dobbiamo essere più bravi a cominciare meglio le partite». I gol subiti contro l’Inter (3′) e Samp (30″) hanno lasciato il segno su due ferite che devono essere subito medicate. Partendo dal presupposto che per mantenere, come minimo, il quarto posto sarà necessario collezionare almeno 70 punti. Nelle ultime 10 gare del campionato 2017-2018 il Milan di Gattuso ne aveva totalizzati 14 terminando sesto in classifica a quota 64.

TUTTO OK. Alla vigilia della sfida di sabato scorso contro la Sampdoria, Gattuso aveva manifestato un certo disagio riferendosi al suo futuro. «Per come è stata interpretata la frase “Dirò tutto fra due mesi” potevo stare zitto e non creare problemi – ha confessato -. Anche prima si remava tutti dalla stessa parte. Nessuno può mettere in dubbio Giocare è vietato ai minori e può causare disturbi da gioco d’azzardo (DGA). Per le probabilità di vincita consulta il sito www.agenziadoganemonopoli.gov.it e il sito www.planetwin365.it. Concessione GAD 15242. il rispetto fra me, Leonardo e Maldini. Con Leo non ho nessun problema. L’unico problema è tornare in Champions dopo tanti anni. Sul mio conto non penso nulla, in questo momento è più importante è il club, le altre cose passano in secondo piano».

Il terzo posto in classifica è ancora lì che aspetta il Milan. L’effetto-derby è durato molto poco alla Pinetina. Qui a Milanello, invece, sorrisi e… spaghetti (quelli offerti ieri da uno dei numerosi sponsor rossoneri stellati) si sono sprecati alla vigilia della complicata sfida contro l’Udinese in programma questa sera a San Siro. Ieri in conferenza stampa davanti a Gattuso si è accomodato lo chef (di fede milanista) pluristellato (6) Enrico Bartolini che si era esibito poco prima nelle cucine rossonere. Ringhio si è simpaticamente prestato a un improvvisato master-chef indicando la ricetta per uscire dalla crisi culminata con 2 sconfitte consecutive (Inter e Sampdoria) dopo ben 5 successi di fila. 

INGREDIENTI. Quindi per tornare alla vittoria e, magari, al terzo posto (anche se solo per una notte, in attesa di Genoa-Inter in programma domani) sono necessarie responsabilità, serenità, calma e, così sembra, qualche novità tecnico-tattica (Paquetà dietro Piatek e Cutrone…). Il tecnico ha nuovamente puntualizzato che «veniamo da due sconfitte, dobbiamo assumerci le responsabilità, io per primo perché sono il capitano di questa barca. Abbiamo il dovere di fare meglio e speriamo che arrivi subito questa benedetta vittoria». Un altro ingrediente fondamentale: la serenità. «Non voglio cercare alibi: così come si studiano gli avversari, dobbiamo capire le caratteristiche che hanno anche gli arbitri. Orsato è un particolare, ama fischiare poco, lascia continuare l’azione. Bisogna anche saper parlare e protestare con gli arbitri, anche questo deve essere un motivo di crescita. Contro la Samp c’erano due episodi border-line ma bisogna accettarli. Credo alla buona fede degli arbitri e non possiamo attaccarci alla prestazione di Orsato, se c’era il rigore o no (su Piatek; ndr)… Dobbiamo fare di più per vincere le partite». 

HILANDER. A Rino è sempre piaciuto interpretare, da calciatore, il ruolo del super-eroe immortale. Quindi il suo Milan non corre pericoli. «Veniamo da due risultati negativi ma il gruppo è vivo. Siamo vivi, non siamo morti e qursto mi fa ben sperare – ha ammesso -. La squadra ce la sta mettendo tutta. La ricetta per ripartire? Vincere le partite! Qualcuno mi può prendere per pazzo, ma da parte mia non c’è grande preoccupazione. Non abbiamo un calo fisico, stiamo creando tanto, ma dobbiamo essere più bravi a cominciare meglio le partite». I gol subiti contro l’Inter (3′) e Samp (30″) hanno lasciato il segno su due ferite che devono essere subito medicate. Partendo dal presupposto che per mantenere, come minimo, il quarto posto sarà necessario collezionare almeno 70 punti. Nelle ultime 10 gare del campionato 2017-2018 il Milan di Gattuso ne aveva totalizzati 14 terminando sesto in classifica a quota 64.  

TUTTO OK. Alla vigilia della sfida di sabato scorso contro la Sampdoria, Gattuso aveva manifestato un certo disagio riferendosi al suo futuro. «Per come è stata interpretata la frase “Dirò tutto fra due mesi” potevo stare zitto e non creare problemi – ha confessato -. Anche prima si remava tutti dalla stessa parte. Nessuno può mettere in dubbio il rispetto fra me, Leonardo e Maldini. Con Leo non ho nessun problema. L’unico problema è tornare in Champions dopo tanti anni. Sul mio conto non penso nulla, in questo momento è più importante è il club, le altre cose passano in secondo piano». 

Il pistolero si è inceppato. E, ovviamente, il Milan ha perso due partite… In realtà Kris Piatek non ha grandi colpe sul doppio ko contro Inter (2-3) e Sampdoria (0-1). I suoi compagni di reparto e, in genere, tutta la squadra non hanno certo favorito il suo gioco aggressivo sempre propositivo e spesso positivo come testimoniano le 19 reti segnate finora alla sua prima apparizione in A. Questa sera a San Siro Piatek, fra l’altro, avrà la possibilità di battezzare l’Udinese come un’altra delle sue vittime. Si tratterebbe della 14ª in campionato, la 16ª italiana. Finora in A hanno resistito, oltre a quella friulana, le difese di Milan (affrontato da genoano nella gara d’andata), Inter, Juventus, Fiorentina e Torino. Il polacco ha visto le sue quotazioni lievitare anche con la maglia della sua nazionale (2 gol in 4 partite ufficiali) e si preparà a un molteplice super-sprint in questo finale di stagione dove è in lizza per la leadership in campionato (guida Quagliarella con 21 reti, Piatek è secondo a pari merito con Ronaldo e Zapata a quota 19) e in Coppa Italia. Per quanto riguarda la Scarpa d’Oro, Messi (campione in carica) è irraggiungibile in vetta. Ma Piatek (7°) è ancora il lizza per il gradino più basso del podio con Mbappè quasi certo del secondo posto. 

NOVITÀ. Per facilitare il ritorno in gol (in maglia rossonera…) di Piatek, questa sera Gattuso potrebbe fare un’importante variazione tattica. Accantonata la possibilità di presentare una difesa a 3 a causa di un problema muscolare che ha messo fuori uso Andrea Conti, il tecnico questa mattina collauderà a Milanello due versioni di gioco. Nel 4-3-1-2 che gli consentirà di collocare Paquetà dietro a due punte di ruolo, Piatek e Cutrone potrebbero esordire dal 1′. Mai successo da quando è arrivato il polacco in maglia rossonera. Ma il tecnico si è riservato un’altra soluzione altrettanto inedita dal 1′. Ne farebbe le spese Cutrone, nuovamente destinato alla panchina, nell’eventualità che Gattuso opti per il 4-2-3-1 dove a sostegno dell’unica punta di ruolo (il pistolero appunto) ci sarebbe un tridente composto da Suso, Paquetà e Calhanoglu. Il turco, che con il brasiliano come trequartista sarebbe destinato al ruolo di mezzala sinistra, verrebbe nuovamente spostato in una fase più offensiva. Come ha sottolineato più volte lo stesso Gattuso, Piatek gradisce essere lanciato in profondità piuttosto che ritrovarsi il pallone fra i piedi. 

PRO e CONTRO. Le due versioni alle quali sta pensando Gattuso comportano pro e contro abbastanza evidenti. Accoppiato a Cutrone, Piatek potrebbe essere meno assillato dalla difesa friulana mentre solo (ma non solo solitario) avrebbe la possibilità di godere di maggiore autonomia alla ricerca della conclusione personale. Ieri Gattuso ha evidenziato che «in questo momento vi focalizzate solo su Piatek, ma è tutta la squadra che è meno fluida. Tutti devono dare qualcosa in più, non solo Kris. Se a lui arrivano le palle, ti fa male. A Genova, nel primo tempo, era troppo solo, nella ripresa invece no. Abbiamo regalato troppe palle alla Sampdoria, dovevamo essere più bravi a smarcarci e a muovere la palla». 

MILANO – La rifinitura è stata posticipata a questa mattina. Gattuso nel pomeriggio di ieri ha perso Andrea Conti, fermato da un problema ai flessori. Se l’ex Atalanta fosse stato disponibile, questa sera contro l’Udinese si sarebbe visto un Milan con la difesa a 3, protetta da un centrocampo a 4 (Kessie-Bakayoko centrali, Conti a destra e Calhanoglu sulla corsia opposta) con Paquetà dietro le due punte di ruolo Piatek e Cutrone. Comunque i due bomber rossoneri saranno ugualmente insieme (la coppia è all’esordio dal 1′) nel 4-3-1-2 che Rino intende varare per conquistare tre punti pesantissimi contro l’Udinese. La difesa con l’innesto di Calabria tornerà nella sua versione a 4. Sempre sacrificato Biglia, Bakayoko e Calhanoglu formeranno la linea mediana. Gattuso ha deciso di proporre comunque Paquetà trequartista come viene utilizzato nel Brasile. Ringhio ha un’altra soluzione che, in questo momento, rappresenta una seconda scelta: il 4-2-3-1 dove Piatek sarebbe supportato dal tridente Suso-Paquetà-Calhanoglu con Kessie e Bakayoko a fare muro davanti alla difesa. 

ADUNATA. Saranno ben 25 i giocatori che questa mattina affronteranno il test finale a Milanello. Rispetto alla trasferta di Genova di sabato scorso sono ricomparsi i nomi di Mauri e Montolivo fra i convocati. In tribuna dovrebbe collocarsi Strinic (che non è in buone condizioni di forma) probabilmente insieme a Mauri. Quindi per Suso si prospetta una panchina petr scelta tecnica mentre dovrebbe tornare titolare (in campionato) Cutrone che non lo era dalla prima giornata di ritorno (21 gennaio, Genoa-Milan 0-2). Fra l’altro ieri c’è stata un’altra conferma da parte dell’entourage dell’attaccante di quella che un mese fa non sembrava più una certezza. «Patrick sta bene al Milan e continuiamo a stare al Milan» ha affermato a Radio Marte l’agente Donato Orgnoni. A maggior ragione se il Milan di Gattuso dovesse conquistare l’accesso alla Champions League 2018-2019. Anche perchè fra le alternative finora più gettonate per Cutrone lontano dal Milan, non sembra ci siano grandi possibilità di potersi esibire sul palcoscenico più importante d’Europa. La scelta di schierare contemporaneamente Piatek e Cutrone da titolari è alimentata anche dalla necessità di «medicare», almeno parzialmente, una inquietante consuetudine che accompagna il Milan da molto, troppo tempo. Una sola vittoria nelle ultime 16 gare di campionato affrontate dopo la sosta per le nazionali: questo il pessimo bilancio che, nelle altre 15 sfide, ha garantito solo 5 pareggi e ben 10 sconfitte. 

Se cominciano a prenderti in giro, è giunto il momento di tornare a segnare. Anderson e Colley, i due centrali della Samp che sabato sera hanno imbavagliato Piatek, si sono scambiati messaggi su Instagram, con il difensore gambiano che ironizzava: No more guns?, riferito ovviamente al gesto delle pistole che il bomber del Milan fa ogni volta che realizza un gol. Già, da due giornate, non si sono più pistole, nelle mani di Piatek. Il cui ultimo gol, peraltro decisivo per l’ultimo successo rossonero, risale al minuto 57 della sfida contro il Chievo. Il fatto che, contestualmente allo zero nella casella delle reti segnate dal polacco, sia arrivato anche lo zero nella casella dei punti ottenuti dal Milan, certamente non può essere del tutto casuale.

Non è facile trovare il motivo di questo imprevisto stop. Sicuramente, la squadra non lo serve adeguatamente, ma c’è da dire che, soprattutto nell’ultima partita, anche il polacco è apparso un po’ sfasato. Assolutamente legittima una eventuale pausa, dopo otto mesi vissuti sempre in prima pagina, sia con il Genoa che poi con il Milan. Il problema è che il Milan ha terribilmente bisogno di Piatek e poco gli può interessare che sia sotto pressione da tempo. In questo periodo più che in altri anche lui ha palesato qualche incertezza di troppo, fermo restando il fatto che per come sta giocando adesso il Milan, è difficile individuare qualcuno in grado di servirlo adeguatamente. Suso è lontano parente del giocatore che fece innamorare di sè mezza Europa; Calhanoglu, pur in crescita, è ancora privo del colpo di genio. Nemmeno l’ingresso di Biglia al posto di Kessie, con l’argentino che certamente ha piedi migliori dell’ivoriano, è servito a qualcosa. Tocca sicuramente a Gattuso inventarsi qualcosa perché i 35 milioni di euro spesi per l’acquisto invernale del polacco non siano stati spesi invano.

Molti ritengono che il giocatore in grado di servire Piatek possa essere Paquetà. E in effetti, anche Gattuso non la pensa diversamente: tanto che sta concretamente pensando, come potete leggere a fianco, di inserire il brasiliano da trequartista. Al tempo stesso, è opinione abbastanza diffusa anche il fatto che un’altra soluzione, o comunque una soluzione da aggiungere a quella del trequartista, possa essere importante per togliere un po’ di pressione al bomber polacco. E l’unico modo è affiancargli un’altra punta, ovvero Patrik Cutrone. Soprattutto contro le difese a quattro, Piatek finisce sempre nella morsa dei due difensori centrali avversari: schierando comunque un altro elemento da tenere nei pressi dell’area, l’ex Genoa potrebbe approfittarne per trovare maggiore libertà e mettere a profitto il suo indubbio fiuto del gol. Possibilmente in fretta, è chiaro, perché la corsa alla Champions, che prima appariva un po’ più semplice, con le due sconfitte consecutive si è complicata terribilmente. E da oggi scattano i 15 giorni più decisivi.

La campana di fine match non è ancora suonata, ma i colpi assestati da Inter e Sampdoria hanno fatto traballare il Milan sul ring della corsa Champions League. Due sconfitte che hanno lasciato il segno, ma dalle quali Gattuso vuole trarre una reazione: « Veniamo da due risultati negativi, ma il gruppo mi fa ben sperare, la squadra è viva e ce la sta mettendo tutto. Siamo vivi, non siamo morti». Rino allontana il de profundis e dà un segnale di unione tra lui e la dirigenza, dopo le parole di venerdì scorso in cui aveva fatto trasparire non pochi turbamenti sul suo futuro: «Sono cose che non ripeterei per come sono uscite. Io sono vero e dico sempre quello che penso. Forse stavolta potevo stare zitto e non creare le problematiche che sono uscite in questi giorni». E poi, sul rapporto con Maldini e, soprattutto, Leonardo, l’allenatore milanista ha detto: «Si rema da sempre dalla stessa parte. Con l’Udinese è una partita importante, ma sono tranquillo. In questo momento, nessuno può mettere in dubbio l’unione che c’è tra me, Leo e Paolo. Il mio unico problema è riportare il Milan in Champions. Per il carattere mio e di Leonardo, se ci fossero problemi, le cose ce le diremmo in faccia».

Nell’allenamento di ieri, Gattuso non ha provato la formazione che manderà in campo questa sera contro l’Udinese, avendo mischiato molto le carte. Ma gli spifferi che sono usciti da Milanello narrano dell’idea di voler cambiare pelle alla sua squadra. Originariamente, la soluzione che sembrava emergere dalla conferenza stampa, era quella del 3-4-1-2, ma l’affaticamento muscolare che ha colpito AndreaConti al flessore della coscia sinistra ha mandato in soffitta questa opzione. Da qui il ritorno scontato alla difesa a quattro, che sarà composta da Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez. Ma è dalla cintola in su che potrebbero esserci novità importanti, non tanto negli uomini quanto nel loro collocamento in campo. Il Milan potrebbe giocare con Bakayoko e Kessie diga mentre alle spalle di Piatek andrebbero ad agire Suso, Paquetà e Calhanoglu per un 4-2-3-1 che si è già visto a gara in corso, soprattutto da quando è arrivato il brasiliano. Questo sistema, poi, si trasformerebbe nel canonico 4-3-3 in fase di non possesso. L’altra idea che bolle in pentola è quella del 4-3-1-2 con l’inserimento di Cutrone e la panchina di Suso. Gattuso deciderà solo dopo la rifinitura che verrà svolta questa mattina. E Gattuso non si è nascosto sulla vicenda modulo: «Per ora lo avete visto a partite in corso, vedremo nelle prossime partite. Abbiamo i giocatori per giocare sia con la difesa a tre sia per giocare con il trequartista».

Franck Kessie dovrebbe tornare a giocare titolare dopo il turno in panchina di sabato e, a fargli posto, potrebbe essere proprio LucasBiglia. Sui due è tornato a parlare proprio Gattuso: « Vi sorprendete che Biglia si è seduto di fianco a Kessie dopo la sostituzione? Non è un segnale, dopo il ritorno dalla nazionale ha abbracciato Lucas davanti a tutti. Hanno avuto una discussione, hanno sbagliato a farlo davanti a tutti, ma non c’è nessun problema adesso. Ha fatto qualcosa che ci ha fatto rimanere male, ma non c’è nessun punizione». Infine, sul momento della stagione, Rino afferma: «In questo momento vanno analizzate le cose che non vanno bene. Ci stiamo giocando tanto, arrivare in Champions è il nostro scudetto. A Genova avevo la sensazione di poter fare gol nella ripresa, così come nel derby ero convinto che potessimo ribaltare il risultato. E’ vero che al primo errore iniziamo a sbagliare di più, dobbiamo migliorare su questo».

L’errore di sabato sera contro la Sampdoria ha portato GigioDonnarumma sotto i riflettori della critica, visto che il gol vittoria della squadra di Giampaolo è scaturito da un suo errato giro palla difensivo. Il portiere milanista, dopo averci messo la faccia nel post gara ed esser stato rincuorato sui social da AndreaConti (e in privato da tutti i compagni di squadra) è stato raggiunto da ValerioStaffelli di Striscia la Notizia, che gli ha consegnato sia il “Tapiro d’Oro” sia il premio di “Miglior papera dell’anno” assegnatogli dal Gabibbo. Alla domanda dell’inviato del tg satirico sul gol di Defrel, Donnarumma ha risposto: «Capita. Che devo fare…», mentre sul supporto ricevuto dai compagni afferma: «Mi hanno consolato e mi hanno detto di non pensarci, perché è inutile. Bisognava andare avanti e sperare di vincere la partita». Sulla partita di questa sera contro l’Udinese, Gigio ha le idee chiare: «Abbiamo una partita importante e dobbiamo vincerla. Possiamo ambire al quarto posto in campionato». Sabato sera, poi, si è ricucito definitivamente lo strappo con la Curva Sud, che ha intonato un coro d’incoraggiamento verso il proprio portiere a dimostrazione di come le tensioni del passato siano andate in archivio. E questa sera è lecito credere che gli ultrà milanisti continueranno a sostenerlo, così come il resto della squadra.

Il presidente milanista, a in un’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore”, è tornato a parlare della vicenda stadio: « Anch’io avrei nostalgia di San Siro. Ma ho più nostalgia di un Milan vincente. Se costruiremo lo stadio sul terreno pubblico mi sembra ovvio che resti tale anche la struttura. Non è un problema per noi. A patto che Palazzo Marino ne tenga conto nel decidere durata e condizioni della concessione». Scaroni ha poi aggiunto: «Il mio obiettivo è fare a Milano lo stadio più bello del mondo. E c’è una sola strada: edificare un impianto ex novo. La ristrutturazione è impraticabile per ragioni oggettive: non si possono condurre lavori pervasivi giocando ogni tre giorni e trasferirsi per tre anni lontano dalla città mi pare inaccettabile» e conferma che andranno avanti insieme con l’Inter: « Per ridurre i costi e perché la tecnologia consente di cambiare il brand e i colori dell’impianto facilmente. Oggi invece per questi interventi spendiamo quattro milioni all’anno. D’altronde Milan e Inter, a differenza di altri team ‘concittadini’, hanno dimostrato di saper convivere. Non vedo problemi in questo senso».