Streaming Gratis Cagliari Juventus Diretta Live tv Come vedere Link su Rojadirecta

Come spiega il sito ufficiale del Cagliaria, in occasione della gara contro la Juventus di questa sera la squadra sarda scenderà in campo con una maglia speciale. Per la prima volta in Serie A uno sponsor ha scelto di rinunciare alla visibilità sulla maglia per promuovere un’iniziativa a sostegno del territorio: sul petto dei rossoblù non ci sarà così il logo Ichnusa, che accompagna la squadra dalla stagione 2016-17, ma la scritta #ILNOSTROIMPEGNO.

#ILNOSTROIMPEGNO è il progetto, presentato questa mattina ai media nella sala stampa del Centro sportivo di Assemini, con cui Ichnusa, promotrice dell’iniziativa, Cagliari Calcio e Legambiente, invitano tutti i cittadini sardi a unirsi a loro per contribuire a preservare le bellezze dell’Isola. Basta un gesto piccolo ma concreto: raccogliere i rifiuti abbandonati che deturpano il territorio.

Roberto Mancini ha puntato su Moise Kean in Nazionale, finora non se ne è pentito: due maglie da titolare e due gol, uno contro la Finlandia e l’altro contro il Liechtenstein, nelle qualificazioni europee: «Lui ha fatto un percorso e deve andare per step, quando sei giovane vorresti giocarle tutte e spaccare il mondo ma serve pazienza – sottolinea il ct dell’Italia -. Allegri lo conosce meglio di me, gli sta facendo compiere il giusto percorso: tutte le volte che lo mette in squadra fa bene, lui deve tenere i piedi per terra, ha solo 19 anni, e continuare ad allenarsi duramente. Si migliora attraverso fatica e sudore. Se Kean avrà la testa sulle spalle diventerà un grande attaccante». E Mancini si è soffermato anche su Federico Bernardeschi: «Può ricoprire tutti i ruoli da centrocampo in su, sta migliorando e continuerà a farlo. Credo che possa segnare anche qualche gol in più».

Numeri contatissimi per Massimiliano Allegri, che deve affrontare la trasferta di oggi a Cagliari con ben nove giocatori indisponibili: un’emergenza come raramente si era registrata in tempi recenti in casa Juventus. Per questo motivo il tecnico si è visto costretto a integrare la comitiva volata in Sardegna con elementi presi di peso dall’Under 23 (Del Favero, Kastanos, Mavididi e Nicolussi Caviglia). Ciò nonostante, Allegri si prende fino all’ultimo il tempo per decidere la formazione da mettere in campo contro la formazione di Rolando Maran, una decisione che discende dall’impostazione del sistema di gioco.

Due le opzioni su cui cui ragionerà l’allenatore bianconero. Quella più probabile è legata al 3-5-2, come si era visto in tempi recenti con l’Atletico Madrid nella gara di ritorno dei quarti Champions League a Torino e per gran parte del secondo tempo contro l’Empoli. In questo caso si potrebbe registrare un ballottaggio tra Rugani e Chiellini, stante il ritorno dall’inizio di Bonucci, che aveva riposato sabato dopo gli impegni con la Nazionale, e la scelta di Caceres titolare. Sulle fasce De Sciglio e Alex Sandro larghi, con la conferma di Emre Can,Pjanic e Matuidi trio di centrocampo. Davanti l’inedita coppa di attaccanti, con Bernardeschi a supporto di Kean.

In alternativa ci potrebbe essere la riproposizione dell’abituale 4-3-3, anche se appare un’ipotesi più remota. Con tale alternativa Caceres e Bonucci sarebbero i centrali, con De Sciglio e Alex Sandro terzini. Conferma per i tre di centrocampo e davanti tridente con Kean centravanti, Bernardeschi a sinistra e Cancelo a destra. In entrambi i casi si tratterà, comunque, di una Juventus mai vista in precedenza.

Cagliari – Juventus  Streaming, dove vedere la partita in tv

La partita Cagliari – Juventus verrà trasmessa Martedi 2 Aprile in diretta e in esclusiva da Sky e nello specifico su Sky sport Serie A canale 102 Sky Sport 251. Tutti gli abbonati Sky potranno seguire la partita in streaming anche da dispositivi mobili come smartphone, pc, tablet e attraverso le piattaforme online Sky Go e Now TV. Molti sono i portali che danno la possibilità di assistere ad eventi sportivi in diretta streaming e sono davvero tanti. Esistono anche tanti siti che propongono eventi dal vivo, ma che non sono legali e danno anche nella stragrande maggioranza dei casi problemi e scarsa qualità video e audio. In genere questi siti vengono anche essere oscurati dalla Polizia informatica, proprio per la violazione del diritto di riproduzione. Esistono quindi dei portali legali che danno la possibilità di poter vedere le partite di calcio in streaming live, offrendo anche una qualità HD. Tra queste non possiamo non citare Sky Go e Premium Play che sono a pagamento, mentre altri sono gratuiti.

Rojadirecta Cagliari – Juventus

ROJADIRECTA Cagliari – Juventus – Come sito di streaming gratuito uno dei più famosi è Rojadirecta. Il sito spagnolo dovrebbe presentare il link della gara poco prima dell’inizio del match. Vi ricordiamo, come sempre, di non usare questa pratica, visto che potreste incorrere in multe e sanzioni elevate.

Ecco da dove si può iniziare con le ricerche:

  1. Bosnia ed Erzegovina Radiotelevizija Bosne i Hercegovine;
  2. Finlandia Yleisradio Oy;
  3. Irlanda Raidió Teilifís Éireann;
  4. Cipro Cyprus Broadcasting Corporation;
  5. Australia Special Broadcasting Service;
  6. Georgia Georgia Public Broadcasting;
  7. Germania Zweites Deutsches Fernsehen;
  8. Colombia Radio Cadena Nacional;
  9. Ecuador RedTeleSistema;
  10. Honduras Televicentro;
  11. Grecia Ellinikí Radiofonía Tileórasi;
  12. Lussemburgo Radio Television Luxembourg;
  13. Cina China Central Television;
  14. Indonesia Rajawali Citra Televisi Indonesia;
  15. Croazia Hrvatska radiotelevizija;
  16. Austria Österreichischer Rundfunk;
  17. Birmania Myanmar National TV;
  18. Kosovo Radio Television of Kosovo.

Avrei piacere che i tifosi venissero alla Sardegna Arena per vedere i nostri campioni e che li spingano per divertirsi>. C’è ancora qualche posto disponibile nello stadio rossoblù e per questo Rolando Maran ha chiamato a raccolta i tifosi del Cagliari perché la sfida, pur priva di qualche fuoriclasse juventino, resta comunque di grande spettacolo. Le premesse perché ci si possa divertire all’interno dell’arena isolana ci sono tutti e il tecnico cagliaritano spera di poter regalare una serata da non dimenticare ai suoi sostenitori.

SFIDA IN SALITA. «Sarebbe bello dare continuità oltre che soddisfazioni ai nostri tifosi», la conferma di un Maran che non ha intenzione di accontentarsi. «Dobbiamo portare il nostro sogno all’ennesima potenza e siamo consci che per andare a cercare un’impresa, dobbiamo dare ancora meglio delle due volte precedenti». Il riferimento alle partite vinte in rapida successione contro Inter e Fiorentina non è puramente casuale e ora l’allenatore del Cagliari si aspetta che la sua squadra prosegua nel percorso che, dopo tante di- Rigenerato dall’impresa in casa Chievo, l’allenatore ripropone Pavoletti e rilancia coltà, sembra ormai essere stato tracciato. «Troveremo di fronte un avversario complicato da incontrare ma affrontarlo in un nostro momento così positivo, ci piace. Resta il fatto che la Juventus è una squadra vincente e che anche quando non sembra in giornata, riesce a trovare comunque il risultato». La partita contro l’Empoli lo ha confermato ma ora a Maran interessa solo capire se il suo piccolo Cagliari ha raggiunto una consapevolezza tale per giocarsela alla pari anche contro la prima della classe. «Intanto esserci scrollati di dosso la questione dei risultati negativi in trasferta, è stato un grande risultato perché ci abbiamo guadagnato in entusiasmo a autostima. Ora, però, dobbiamo continuare così perché abbassare la guardia proprio in questo momento sarebbe un vero e proprio disastro».

I PROTAGONISTI. Chiusa con una battuta la piccola parentesi polemica che gli è arrivata da Torino, con Massimiliano Allegri che ha parlato delle dimensioni ridotte del campo («Se i tre metri in meno, uno e mezzo da una parte e uno e mezzo dall’altra, devono diventare un problema, allora allargheremo il campo perché noi vogliamo essere ospitali») per il tecnico degli isolani è tempo di pensare alle scelte. «Ho trovato una certa continuità ma ci tengo a sottolineare che, se chi sta giocando di più sta facendo bene, è perché c’è tutta una rosa che spinge al massimo. Ma al di là dei nomi che vanno in campo, mi interessa la mentalità di chi deve scendere in campo puntando a fare sempre il risultato pieno». Ma questa volta potrà contare di nuovo su Pavoletti che, scontata la squalifica, torna a disposizione in un Cagliari che è riuscito a vincere anche senza il suo miglior marcatore. «Per noi è un riferimento molto importante, ma non deve diventare indispensabile. Venerdì siamo riusciti a fare bene anche senza di lui e questo è positivo perché fino a poco tempo fa, quando non c’era Pavoletti in campo, non riuscivamo a vincere». Un collettivo, più che un singolo, che comunque avrà nell’attaccante livornese il terminale offensivo micidiale, pronto a far male ai bianconeri.

E’ la Juve dei giovani. Il futuro avanza a grandi passi alla Continassa. Le nove assenze che hanno decimato la rosa bianconera per la trasferta di Cagliari,aprono la porta alla terza gara da titolare in stagione per Kean, che guiderà l’attacco insieme a Bernardeschi, l’altro superstite del reparto, e alla convocazione di quattro ragazzi che Massimiliano Allegri ha pescato tra Under 23 e Primavera. Tre sono giocatori di movimento, Nicolussi Caviglia, Kastanos e Mavididi, uno è il portiere Del Favero.

MODELLO DE BRUYNE. Nicolussi, classe 2000, ha già debuttato in serie A contro l’Udinese e anche questa sera potrebbe disputare uno spezzone di gara, come ha ricordato ieri il tecnico. Hans, di professione centrocampista, ha come modelli Pjanic e De Bruyne ed cresciuto nel mito di Johan Cruij. E’ un punto di forza della Primavera juventina (18 presenze e 4 gol in stagione, più 6 gare e 2 reti in Youth League, la Champions dei giovani) ed è stato promosso presto nella formazione Under 23, con cui ha totalizzato fin qui 8 presenze e un gol. E’ così diventato il primo giocatore di una seconda squadra a debuttare in A. In stagione è già a quota 35 presenze, 7 gol, 3 assist in 2.622 minuti giocati.

CHE TALENTI. Anche gli altri tre ragazzi convocati da Allegri hanno già fatto capolino in prima squadra, pur senza mai esordire. Mattia Del Favero è il numero uno della formazione Under 23, di cui Kastanos è un titolare inamovibile. Grigoris è un centrocampista centrale di grande qualità, che a soli ventuno anni ha nel curriculum ben 19 presenze e un gol nella Nazionale maggiore di Cipro, con cui ha esordio nel marzo 2015 appena diciassettenne. Mavididi è invece il colpaccio estivo della Juve per l’attacco della Under 23 di Zironelli. E’ stato acquistato per 2 milioni dall’Arsenal, dopo esperienze al Charlton e al Preston. Centravanti potente fisicamente, l’inglese di origini congolesi ha realizzato finora 6 reti in 31 partite. onaldo, fiducia e speranza. A otto giorni dalla sfida con l’Ajax, Massimiliano Allegri incrocia le dita, e con lui tutto il mondo juventino, specie dopo gli esami che il fenomeno ha sostenuto ieri e che sembrano regalare un po’ di sereno. «Cristiano sta molto meglio, la gamba sta molto meglio, speriamo di averlo per la Champions.

Da qui al 10 aprile, c’è ancora tempo per valutare insieme le cose: è normale che stiamo attenti a tutto e bisogna valutare i pro e i contro. E’ difficile, ma bisogna essere fiduciosi». Il riassunto del tecnico è nel solco delle valutazioni dei giorni scorsi: spingere sull’acceleratore sarebbe fuorviante, servirà valutare i progressi giorno per giorno, anche se è giusto registrare il pizzico di ottimismo che deriva dai controlli che CR7 ha svolto al J-Medical. La rincorsa al match con i Lancieri, quindi, prosegue: ci sarà soltanto se sarà al 100% e se non ci saranno rischi di ricadute. Cris è la punta dell’iceberg di un’emergenza totale in casa Juve. Allegri, in ogni caso, non si piange addosso e non cerca alibi per la trasferta a Cagliari di stasera. «Bisogna andare a battagliare e ottenere i tre punti contro una squadra che in casa si trasforma – sottolinea -. La squadra di Maran in casa ha conquistato 24 punti su 33, ha subito solo 13 gol ed è in un buon momento di forma e vorrà fare un’impresa storica. Da tanti anni il Cagliari non batte la Juve in casa: lì il campo è piccolo, Pavoletti è un ottimo giocatore ed è molto forte di testa. Tutto questo per noi è uno stimolo per fare una bella partita, tosta e portare a casa il risultato». La strada per lo scudetto è tracciata: «Dobbiamo fare 12 punti in 9 partite, con la Champions nel mezzo, perché il Napoli al momento può vincerle davvero tutte e arrivare a 90 punti».

VAI KEAN. L’affollamento in infermeria darà un’altra occasione a Kean, sicuro titolare questa sera. «Per Moise sarà un bel test contro una squadra tosta – ricette Max -. E’ un ragazzo di 19 anni con qualità importanti, ora è un momento in cui va tutto bene ma avrà pure periodi di alti e bassi e finché non avrà raggiunto un equilibrio bisognerà gestirlo. Non è un’impresa complicata ma in momenti così è normale che si possa perdere la realtà: lui deve venire tutti i giorni al campo, lavorare e migliorarsi quotidianamente. Sono successi miliardi di casi di talenti che si sono persi, la testa fa la differenza». Il tecnico fa due esempi per comprendere. Uno è Bernardeschi: «Anche Federico, dopo un grande inizio, ha vissuto tre mesi diffcili: sa bene che non ha ancora raggiunto quell’equilibrio che un giocatore di una grandissima squadra deve avere. La partita contro l’Atletico Madrid deve essere la normalità per lui». L’altro è Chiellini: «Con l’Empoli ho visto Giorgio fare un lancio di 40 metri di destro, che non era nel suo repertorio. E’ il risultato di chi si vuole migliorare quotidianamente, una sfida che tutti devono avere perché, se uno si accontenta, fa un anno bene, poi va in giro per il mondo e si perde». Riassunto: «Mi auguro che Kean abbia intelligenza e che chi lo gestisce lo aiuti a capire: così può diventare un giocatore importante. Ma dipende solo da lui: aiutati, che Dio ti aiuta. Moise viene giustamente esaltato ma ci vuole qualcuno che lo tenga giù, altrimenti bisogna dargli da mangiare con la balestra…».

Emergenza totale. La Juve arriva al turno infrasettimanale e alla trasferta di Cagliari con l’infermeria piena: ben 9 infortunati, praticamente una intera squadra (e che squadra) indisponibile. La situazione è decisamente complessa, specie in attacco dove gli unici disponibili sono Kean e Bernardeschi. Il resto del reparto avanzato è rimasto a casa: i lungodegenti Cuadrado e Douglas Costa, oltre che Ronaldo, erano assenze previste.

A loro si aggiungono Dybala, che non ha recuperato dal problema al polpaccio che gli ha fatto saltare l’Empoli, e l’attacco febbrile che ha messo ko Mandzukic. Non è tutto perché anche Khedira lavora per tornare tra i convocati sabato prossimo contro il Milan ma la vigilia ha portato altri due imprevisti. Perin si è fermato per una botta ad una spalla e Spinazzola ha rimediato una distorsione al ginocchio sinistro. Se il portiere punta al rientro con l’Ajax, la questione più seria appare quella dell’esterno, che stava vivendo un grande momento di forma. Per fortuna dell’ex atalantino, il ginocchio interessato è il sinistro, quindi non quello operato circa un anno fa e che lo ha costretto ad un lunghissimo stop di otto mesi. Entro fine settimana, Leonardo farà ulte riori controlli ma ne avrà almeno per 10-15 giorni, in attesa della veri􀃀ca dei nuovi esami.

NO RISCHI. Emergenza totale, dunque. Allegri non ha voluto rischiare e per questo non ha convocato Dyabala: il fastidio al soleo sinistro non permette di giocare con la sorte e di forzare il recupero. All’orizzonte ci sono Milan e soprattutto Ajax: Paulo dovrebbe tornare a disposizione sabato contro i rossoneri. Come Mandzukic, che per fine settimana avrà smaltito l’influenza. Per Douglas Costa, invece, l’orizzonte è la Champions: gli esami di controllo sono stati soddisfacenti ma, dopo due mesi di assenza, deve ritrovare la condizione. Pure Cuadrado, dopo l’operazione al ginocchio sinistro di 􀃀ne dicembre, si avvicina al rientro (sarà utile solo in campionato visto che non è in lista Uefa) ma ci vorranno ancora «7- 10 giorni».

IN CAMPO. Massimiliano Alle- gri riassume: «Con chi si va a Cagliari? Con quelli che abbiamo… Abbiamo a disposizione solo 13 giocatori di movimento, più tre portieri e tre giovani ». Tradotto: una ecatombe che riduce al minimo la possibilità di effettuare le rotazioni e, di conseguenza, i cambi. «Ho De Sciglio, Bonucci e Caceres freschi, Pjanic e Matuidi hanno saltato un po’ di partite, Bentancur è rientrato bene dalla Nazionale, EmrefCan è in buona condizione. Stiamo bene, dobbiamo essere pronti a fare una bella partita». Max non mostra preoccupazione, dunque, nonostante tutto. La conseguenza dovrebbe essere il ritorno al 3-5-2, con il rilancio di Caceres accanto a Bonucci e Chiellini. Il capitano non dovrebbe riposare, contrariamente alle attese: probabilmente lo farà contro il Milan. A centrocampo, fasce – date a De Sciglio a destra e ad Alex Sandro a sinistra, con Pjanic in regìa ed Emre Can e Matuidi interni. L’attacco è scontato: Kean-Bernardeschi. I cambi quindi sarebbero in pratica soltanto uno per reparto: Rugani in difesa, Bentancur a centrocampo e Cancelo jolly da spendere sia come esterno difensivo, come esterno o􀅲ensivo e addirittura come attaccante di destra in un tridente.

Tredici, ma non si vince niente. La Juventus ieri ha preso un aereo per la Sardegna, eppure l’atmosfera non era da vacanza: troppi posti liberi sul volo. Allegri stasera giocherà alla Sardegna Arena – stadio categoria «fastidioso catino », non «comodo salotto» – con 13 giocatori di movimento disponibili più i portieri e i ragazzi dell’Under 23 aggregati alla prima squadra. Non è il massimo. Allegri giocherà con la difesa a tre ma agli occhi del mondo, che fa sempre in fretta a entusiasmarsi, questa sarà soprattutto la Juve di Moise Kean, passato in un mese da ultima riserva a uomo immagine. Il calcio è incredibile.

BALESTRAOFORCHETTA? Allegri in conferenza stampa ha tirato il consueto freno a mano: «Spero abbia l’intelligenza e spero che chi lo gestisce lo aiuti a capire. Può diventare un giocatore importante, ma dipende solo da lui. Al momento è migliorato, poi bisogna vedere il futuro. Ci vuole sempre molta calma, basso profilo. Serve qualcuno che lo tiri giù, altrimenti bisogna dargli da mangiare con la balestra. Se non hai la forza di metterti in discussione che aveva Buffon, vai altrove e ti perdi. Cagliari per lui sarà un bel test».

NON C’È TRE SENZA… La balestra, antica arma ad arco usata per lanciare frecce, è la parola del giorno, trasformata per un attimo in oggetto per sfamare giovani centravanti. Moise, in una Juve teoricamente piuttosto difensiva, sarà la freccia della Juve: unico attaccante con Federico Bernardeschi alle sue spalle. Mancini troverà un’ora e mezza libera per guardare la partita. Kean, invece, cercherà il quarto gol consecutivo dopo quelli con Finlandia, Liechtenstein ed Empoli.

BOLLETTINO INFORTUNI La conferenza di ieri, invece, più che un dialogo è sembrata un bollettino medico. Allegri ha parlato di infortuni noti e nuovissimi, tranquillizzanti e preoccupanti. Notizie positive: «Speriamo di avere Ronaldo per l’Ajax. Douglas Costa ha una buona condizione. Il rientro di Cuadrado è imminente, diciamo 7-10 giorni». Notizie interlocutorie: «Khedira sta lavorando con la squadra, vedremo come starà per il Milan. Barzagli invece sarà a disposizione per il finale di stagione». Notizie negative: «Perin ha preso un colpo alla spalla, non verrà a Cagliari, speriamo di averlo con l’Ajax. Spinazzola ha avuto un problema al ginocchio, tra 3-4 giorni faremo nuovi esami ma prima di 10-15 non sarà disponibile». Se non bastasse, due post scriptum serali. Allegri non ha convocato Mandzukic e Dybala, che non sono in condizione di giocare senza rischiare. Entrambi, a meno di sorprese, ci saranno sabato col Milan.

LA SPINA Nel complesso di aggiornamenti, un’osservazione generale e una particolare. Quella generale sul numero degli assenti: nove. Quella particolare sul ritorno di vecchi infortuni. Perin si è fermato un po’ perché ha dolore, un po’ per precauzione: la spalla gli ricorda l’operazione del 2015. La situazione di Spinazzola invece è molto più preoccupante. «Spina » a maggio 2018 è stato operato al menisco mediale e al legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Due giorni fa ha avuto paura di un infortunio simile, che onestamente sarebbe una crudeltà. Gli esami di queste ore diranno quanto serio è il problema. Spinazzola di sicuro con l’Atletico ha cambiato marcia, quasi vita. Da due settimane ha messo la freccia su Alex Sandro per un posto da titolare sulla corsia di sinistra e questa, vada come vada, è una frenata brusca. Sulla corsia di sorpasso c’è coda: «Spina », se andrà bene, tornerà tra 15 giorni.

Se Allegri voleva un rientro graduale dopo l’ultima sosta stagionale, il calendario lo ha aiutato. Empoli, poi Cagliari e Milan per traghettare la Juve alla doppia sfida dei quarti di Champions con l’Ajax, con in mezzo la trasferta di Ferrara. Se quiete c’è stata, si avvicina la tempesta. Ma il capitano Max mostra di avere chiara la rotta. «La squadra al netto degli infortuni sta bene – chiarisce – certo in questo periodo diventa fondamentale riposare per ricaricarci». Un allenatore di un top club in questi momenti diventa ancora più gestore. Forse la specialità della casa.

SULLA CORDA «Il Cagliari – analizza Allegri – in casa si trasforma, hanno ottenuto 24 punti su 33 in Sardegna. Noi dobbiamo evitare di complicarci la vita, perché il Napoli non ha nulla da perdere e può anche vincerle tutte». In una vigilia con una lista infinita di indisponibili, la certezza si chiama Giorgio Chiellini. Allegri deve fare i conti coi documenti di Giorgione, ma appena può lo cita anche come esempio. «Quando sono arrivato, col destro riusciva a fare solo i passaggi a dieci metri, adesso lo vedi anche fare i lanci da quaranta metri. Non ha mai smesso di migliorare perché non si è mai accontentato delle sue prestazioni, che pure erano sempre di livello. E a 34 anni ha arricchito il suo repertorio».

GUIDA LA TESTA Il discorso parte dall’uomo copertina di questo inizio aprile, Moise Kean. E finisce per abbracciare la componente mentale, sempre più legata a quella tecnica. «Prendete Emre Can. Credo che possa avere un futuro importante anche nella difesa a tre perché è un giocatore che abbina la fisicità a un’attenzione che nel ruolo è fondamentale. E poi può entrare dentro il campo a giocare la palla. Non ho dubbi che migliorerà ancora molto vedendolo allenarsi tutti i giorni. E’ un entusiasta, un trascinatore ». E’ evidente che Allegri gradirebbe lo stesso approccio anche da parte di giocatori con piedi più educati di quelli del tedesco. Lo spunto lo dà una domanda su Cancelo. «Quando hai le sue qualità, la differenza la fa la voglia che hai di migliorare. Alla Juve tiriamo fuori il meglio da tutti, ma sei tu che devi investire su te stesso. Devi capire quando puoi divertirti e quando devi stare sul pezzo. Cancelo deve crescere nelle scelte e nelle fase difensiva. Lo farà certamente se lo vorrà, non accontentandosi di sbagliare 5 palloni a partita e lavorando per arrivare a zero». Non sprecate tutto quel talento, sembra dire Allegri ai suoi gioielli. «Penso anche a Bernardeschi. Una partita come quella con l’Atletico deve diventare la normalità per lui. Federico aveva iniziato alla grande, poi ha avuto un calo fisiologico. Ma c’è sempre un processo prima di raggiungere un perfetto equilibrio e giocare 50 partite di grande livello. Fino a quel gradino, devo pensare io a gestire i momenti».

«Un pronostico? Per la Juve non sarà facile. Il Cagliari venderà cara la pelle». Marco Storari, doppio ex, riannoda i fili di annate difficili da resettare. «Tra Cagliari e Torino ho passato anni lunghi e intensi. In Sardegna non scordo—rimarca il 42enne ex portiere — la risalita in A di tre stagioni fa. Venivo dalla Juve campione d’Italia, mi sono rimesso in gioco in B, mi davano del pazzo. Ho sempre giocato, meno l’ultima lasciata a Rafael». Diretto e senza sconti. Al Cagliari, Storari saluta da leader del team dei record in B guidato da Rastelli («Eravamo una Formula Uno»). E i tifosi non scordano: «Ambiente splendido. Da poco ne ho parlato con Fossati, con noi nella vittoria della B. Cagliari è nel mio cuore». Famiglia a Milano, l’ex numero 30 rossoblù studia da direttore sportivo: «Mi piacerebbe occuparmi anche di gestione societaria». Intanto, divora partite, in tv e dal vivo.

INSIDIE Sul match di oggi, Storari accelera. «Ho visto allo Stadium la Juve contro l’Atletico Madrid: perfetti e mostruosi. Il rischio di pensare alla Champions? No, hanno sempre fame». Sul Cagliari, poche storie: «Ho visto gli highlights del 30 sul Chievo. Stanno bene e sanno cosa fare. Sarà una gara combattuta palla su palla. La Sardegna Arena non è mai facile per nessuno. La sfida MaranAllegri? Max ha avuto una crescita esponenziale, merita lo scudetto solo per come ha saputo gestire lo spogliatoio. Ha fatto numeri pazzeschi con giocatori di statura mondiale. Maran ha confermato—dice il quattro volte scudettato —di essere esperto e garanzia per una rapida salvezza. Se fossi in Allegri, non mi fiderei».

PAGELLE&RICORDI «Barella? Talentuoso, si notava per i grandi mezzi. È pronto per spiccare il volo. Cragno? Grande portiere, un altro anno al Cagliari gli gioverebbe». Sul fronte Juve, citazioni per Kean e Chiellini: «Il buon vecchio Chiello, insuperabile». Dall’album, Storari sfrega due perle: «A Cagliari il miracolo nel 2008, ci davano per spacciati: quella salvezza vale poco meno dello scudetto del ’70. Con la Juve è indelebile il ricordo della Coppa Italia del 2015, 21sulla Lazio». Infine, i patron. «Andrea Agnelli merita 10 per la gestione globale e il colpo CR7. A Giulini do 7 per aver rimediato bene ad alcune pecche iniziali e per il bel colpo stadio».

In un’infermeria che pare lametropolitana di Tokyo all’ora di punta, la buona notizia arriva da Cristiano Ronaldo. Non c’è la certezza di averlo in campo ad Amsterdam, ma nemmeno quella di doverne fare a meno. In questo momento nessuno può sapere con certezza se CR7 ci sarà, ma i controlli medici a cui il portoghese si è sottoposto ieri mattina hanno avuto esito incoraggiante. «La gamba – ha confermato Allegri – sta molto meglio rispetto alla settimana scorsa. Certo, bisogna vedere anche le reazioni del giocatore nei prossimi giorni. Sarà difficile, ma ci proveremo».

I PIANI Le giornate di Ronaldo procedono all’insegna di lavori in piscina, terapie specifiche, cyclette e sedute con il laser. L’aspetto positivo è che quando avrà il via libera dei medici potrà subito rimettersi in pista, visto che la sua condizione non scenderà particolarmente dal punto di vista muscolare. Il giocatore non vorrebbe perdersi nemmeno una partita di Champions, manon verranno corsi inutili rischi. La stagione sta entrando nel vivo e la priorità è rimettere in campo Ronaldo quando sarà ragionevolmente esclusa la possibilità di ricadute. Nei prossimi giorni proseguirà il monitoraggio dell’infortunio, pressoché quotidiano. E ovviamente niente Milan.

Emergenza totale. La Juve arriva al turno infrasettimanale e alla trasferta di Cagliari con l’infermeria piena: ben 9 infortunati, praticamente una intera squadra (e che squadra) indisponibile. La situazione è decisamente complessa, specie in attacco dove gli unici disponibili sono Kean e Bernardeschi. Il resto del reparto avanzato è rimasto a casa: i lungodegenti Cuadrado e Douglas Costa, oltre che Ronaldo, erano assenze previste. A loro si aggiungono Dybala, che non ha recuperato dal problema al polpaccio che gli ha fatto saltare l’Empoli, e l’attacco febbrile che ha messo ko Mandzukic. Non è tutto perché anche Khedira lavora per tornare tra i convocati sabato prossimo contro il Milan ma la vigilia ha portato altri due imprevisti. Perin si è fermato per una botta ad una spalla e Spinazzola ha rimediato una distorsione al ginocchio sinistro. Se il portiere punta al rientro con l’Ajax, la questione più seria appare quella dell’esterno, che stava vivendo un grande momento di forma. Per fortuna dell’ex atalantino, il ginocchio interessato è il sinistro, quindi non quello operato circa un anno fa e che lo ha costretto ad un lunghissimo stop di otto mesi. Entro fine settimana, Leonardo farà ulteriori controlli ma ne avrà almeno per 10-15 giorni, in attesa della verifica dei nuovi esami.  

 NO RISCHI. Emergenza totale, dunque. Allegri non ha voluto rischiare e per questo non ha convocato Dyabala: il fastidio al soleo sinistro non permette di giocare con la sorte e di forzare il recupero.  

All’orizzonte ci sono Milan e soprattutto Ajax: Paulo dovrebbe tornare a disposizione sabato contro i rossoneri. Come Mandzukic, che per fine settimana avrà smaltito l’influenza. Per Douglas Costa, invece, l’orizzonte è la Champions: gli esami di controllo sono stati soddisfacenti ma, dopo due mesi di assenza, deve ritrovare la condizione. Pure Cuadrado, dopo l’operazione al ginocchio sinistro di fine dicembre, si avvicina al rientro (sarà utile solo in campionato visto che non è in lista Uefa) ma ci vorranno ancora «7-10 giorni».  

IN CAMPO. Massimiliano Allegri riassume: «Con chi si va a Cagliari? Con quelli che abbiamo… Abbiamo a disposizione solo 13 giocatori di movimento, più tre portieri e tre giovani». Tradotto: una ecatombe che riduce al minimo la possibilità di effettuare le rotazioni e, di conseguenza, i cambi. «Ho De Sciglio, Bonucci e Caceres freschi, Pjanic e Matuidi hanno saltato un po’ di partite, Bentancur è rientrato bene dalla Nazionale, Emre Can è in buona condizione. Stiamo bene, dobbiamo essere pronti a fare una bella partita». Max non mostra preoccupazione, dunque, nonostante tutto. La conseguenza dovrebbe essere il ritorno al 3-5-2, con il rilancio di Caceres accanto a Bonucci e Chiellini. Il capitano non dovrebbe riposare, contrariamente alle attese: probabilmente lo farà contro il Milan. A centrocampo, fasce affidate a De Sciglio a destra e ad Alex Sandro a sinistra, con Pjanic in regìa ed Emre Can e Matuidi interni. L’attacco è scontato: Kean-Bernardeschi. I cambi quindi sarebbero in pratica soltanto uno per reparto: Rugani in difesa, Bentancur a centrocampo e Cancelo jolly da spendere sia come esterno difensivo, come esterno offensivo e addirittura come attaccante di destra in un tridente.  

Ronaldo, fiducia e speranza. A otto giorni dalla sfida con l’Ajax, Massimiliano Allegri incrocia le dita, e con lui tutto il mondo juventino, specie dopo gli esami che il fenomeno ha sostenuto ieri e che sembrano regalare un po’ di sereno. «Cristiano sta molto meglio, la gamba sta molto meglio, speriamo di averlo per la Champions. Da qui al 10 aprile, c’è ancora tempo per valutare insieme le cose: è normale che stiamo attenti a tutto e bisogna valutare i pro e i contro. E’ difficile, ma bisogna essere fiduciosi». Il riassunto del tecnico è nel solco delle valutazioni dei giorni scorsi: spingere sull’acceleratore sarebbe fuorviante, servirà valutare i progressi giorno per giorno, anche se è giusto registrare il pizzico di ottimismo che deriva dai controlli che CR7 ha svolto al J-Medical. La rincorsa al match con i Lancieri, quindi, prosegue: ci sarà soltanto se sarà al 100% e se non ci saranno rischi di ricadute. Cris è la punta dell’iceberg di un’emergenza totale in casa Juve. Allegri, in ogni caso, non si piange addosso e non cerca alibi per la trasferta a Cagliari di stasera. «Bisogna andare a battagliare e ottenere i tre punti contro una squadra che in casa si trasforma – sottolinea -. La squadra di Maran in casa ha conquistato 24 punti su 33, ha subito solo 13 gol ed è in un buon momento di forma e vorrà fare un’impresa storica. Da tanti anni il Cagliari non batte la Juve in casa: lì il campo è piccolo, Pavoletti è un ottimo giocatore ed è molto forte di testa. Tutto questo per noi è uno stimolo per fare una bella partita, tosta e portare a casa il risultato». La strada per lo scudetto è tracciata: «Dobbiamo fare 12 punti in 9 partite, con la Champions nel mezzo, perché il Napoli al momento può vincerle davvero tutte e arrivare a 90 punti». 

VAI KEAN. L’affollamento in infermeria darà un’altra occasione a Kean, sicuro titolare questa sera. «Per Moise sarà un bel test contro una squadra tosta – riflette Max -. E’ un ragazzo di 19 anni con qualità importanti, ora è un momento in cui va tutto bene ma avrà pure periodi di alti e bassi e finché non avrà raggiunto un equilibrio bisognerà gestirlo. Non è un’impresa complicata ma in momenti così è normale che si possa perdere la realtà: lui deve venire tutti i giorni al campo, lavorare e migliorarsi quotidianamente. Sono successi miliardi di casi di talenti che si sono persi, la testa fa la differenza». Il tecnico fa due esempi per comprendere. Uno è Bernardeschi: «Anche Federico, dopo un grande inizio, ha vissuto tre mesi difficili: sa bene che non ha ancora raggiunto quell’equilibrio che un giocatore di una grandissima squadra deve avere. La partita contro l’Atletico Madrid deve essere la normalità per lui». L’altro è Chiellini: «Con l’Empoli ho visto Giorgio fare un lancio di 40 metri di destro, che non era nel suo repertorio. E’ il risultato di chi si vuole migliorare quotidianamente, una sfida che tutti devono avere perché, se uno si accontenta, fa un anno bene, poi va in giro per il mondo e si perde». Riassunto: «Mi auguro che Kean abbia intelligenza e che chi lo gestisce lo aiuti a capire: così può diventare un giocatore importante. Ma dipende solo da lui: aiutati, che Dio ti aiuta. Moise viene giustamente esaltato ma ci vuole qualcuno che lo tenga giù, altrimenti bisogna dargli da mangiare con la balestra…». 

TORINO – E’ la Juve dei giovani. Il futuro avanza a grandi passi alla Continassa. Le nove assenze che hanno decimato la rosa bianconera per la trasferta di Cagliari,aprono la porta alla terza gara da titolare in stagione per Kean, che guiderà l’attacco insieme a Bernardeschi, l’altro superstite del reparto, e alla convocazione di quattro ragazzi che Massimiliano Allegri ha pescato tra Under 23 e Primavera. Tre sono giocatori di movimento, Nicolussi Caviglia, Kastanos e Mavididi, uno è il portiere Del Favero.  

MODELLO DE BRUYNE. Nicolussi, classe 2000, ha già debuttato in serie A contro l’Udinese e anche questa sera potrebbe disputare uno spezzone di gara, come ha ricordato ieri il tecnico. Hans, di professione centrocampista, ha come modelli Pjanic e De Bruyne ed è cresciuto nel mito di Johan Cruijff. E’ un punto di forza della Primavera juventina (18 presenze e 4 gol in stagione, più 6 gare e 2 reti in Youth League, la Champions dei giovani) ed è stato promosso presto nella formazione Under 23, con cui ha totalizzato fin qui 8 presenze e un gol. E’ così diventato il primo giocatore di una seconda squadra a debuttare in A. In stagione è già a quota 35 presenze, 7 gol, 3 assist in 2.622 minuti giocati.  

CHE TALENTI. Anche gli altri tre ragazzi convocati da Allegri hanno già fatto capolino in prima squadra, pur senza mai esordire. Mattia Del Favero è il numero uno della formazione Under 23, di cui Kastanos è un titolare inamovibile. Grigoris è un centrocampista centrale di grande qualità, che a soli ventuno anni ha nel curriculum ben 19 presenze e un gol nella Nazionale maggiore di Cipro, con cui ha esordio nel marzo 2015 appena diciassettenne. Mavididi è invece il colpaccio estivo della Juve per l’attacco della Under 23 di Zironelli. E’ stato acquistato per 2 milioni dall’Arsenal, dopo esperienze al Charlton e al Preston. Centravanti potente fisicamente, l’inglese di origini congolesi ha realizzato finora 6 reti in 31 partite.

Sabato era rimasto fuori dai titolari contro l’Empoli, nonostante lo stop forzato di Paulo Dybala durante la rifinitura. Una scelta giustificata da Massimiliano Allegri «per non aggiungere altro peso mediatico» sulle spalle di Moise Kean, tornato dalla Nazionale con due gol in altrettante partite e con i titoloni dei giornali a inseguirlo. Poi, entrato in campo, il centravanti aveva impiegato poco meno di tre minuti per regalare il successo alla Juventus, confermando l’eccellente media di un gol realizzato ogni 51’: nessuno come lui in Serie A.

Stasera a Cagliari, invece, Moise avrò la sua seconda opportunità da titolare in campionato, dopo la partita con l’Udinese. Non ci sono dubbi in proposito, e non solo per i minimi termini cui è ridotta la rosa bianconera. Kean sta progredendo passo dopo passo, con una maturità che – a 19 anni compiuti da un mesetto – sta sorprendendo lo stesso Allegri. E sta premiandone il lavoro, visto che il tecnico aveva sottolineato a ogni occasione utile, durante il mercato di gennaio, quanto sarebbe stato utile all’attaccante restare a lavorare alla Continassa invece di andare in prestito da qualche parte. «Vedremo che cosa darà in campo a Cagliari – sottolinea Allegri -. È giovane, ha entusiasmo, ha di nuovo segnato e sta bene: un bel test per la sua crescita. Ripeto, è un ragazzo di 19 anni con qualità importanti, che in questo momento sta facendo gol e speriamo continui a farli per la Juventus. Poi ci saranno alti e bassi, li ha passati anche Bernardeschi».

Dice bene Allegri quando parla di un test di crescita. Se Kean è stato finora la sorpresa, ora comincia la fase di carriera in cui non è più tale. Prima poteva essere visto con una sorta di sufficienza da parte degli avversari, per l’età e per la scarsa esperienza. Oggi l’una e l’altra non valgono piùcome giustificazioni, mentre Kean ha una voglia matta di stare nel calcio come protagonista, non come comprimario. Un cammino che passa attraverso le sue doti e attraverso le capacità di chi dovrà gestirlo. «È semplice farlo con un ragazzo di 19 anni, cui le cose vanno bene – aggiunge Allegri -. La carriera però è lunga, ci saranno momenti in cui le cose andranno meno bene e dovrà stare sereno. Dall’esterno è normale: si vede uno di 19 anni che fa gol in Nazionale e con la Juve, ci sta che lui possa perdere o qualcuno possa fargli perdere il senso della realtà. Però la realtà è diversa da quello che dicono gli esterni: è semplice, chiede di migliorarsi quotidianamente. Ho visto Chiellini fare un lancio di 40 metri di destro perché tutti i giorni si è messo in campo per migliorare quelle cose. È una sfida che vale per tutti, perché se uno si accontenta fa un anno bene, poi va in giro per il mondo e si perde. Nel calcio se ne è visti un miliardo, altrimenti tutti diventerebbero Messi e Ronaldo. La testa fa la differenza, in quella del ragazzo ci metti il divertimento, che è giusto, ma non si devono dimenticare sacrificio e lavoro. Io mi auguro che Kean abbia l’intelligenza e che chi lo gestisce lo aiuti a capire le cose, perché così può diventare un giocatore importante. Noi ci scordiamo di talenti che sono spariti. Ci vuole calma altrimenti servirà qualcuno che lo tenga giù, per non dargli da mangiare con la balestra».

Non un periodo felice per Filippo Romagna. Il centrale, scuola Juve, sta mordendo il freno in panchina, dopo un inizio di campionato per nulla anonimo, durante il quale aveva incassato la fiducia quasi incondizionata di Rolando Maran. Poi tutta una serie di vicissitudini, non ultima quella di un infortunio al tendine rotuleo che ne ha condizionato il rendimento in maniera robusta. Cagliari resta comunque nel suo futuro. La società con Romagna ha aperto un credito, contrattualizzandolo sino al 2022, dopo essersi assicurata il cartellino dalla Juventus.
Nativo di Fano ha mosso i primi passi al Rimini per poi passare alle giovanili bianconere. Dopo la trafila di rito il passaggio al Novara e quindi al Brescia in B. Nazionale Under 21, ha avuto un percorso sportivo che è stato una sorta di crescendo rossiniano. Partito dall’Under 15 nel 2012 è sempre stato presente in tutte le rappresentative giovanili, sino all’Under 21 della quale attualmente fa stabilmente parte. Non solo l’atto sportivo. Romagna ha conseguito il diploma al liceo di Vinovo, voluto fortemente dall’allora ad bianconero Giuseppe Marotta, per fare sì che gli atleti della società bianconera avessero anche una base culturale, visto che non tutti sarebbero approdati nella massima serie.

E in merito al periodo non particolarmente brillante vissuto dal giocatore è intervenuto anche Maran, proprio alla vigilia della partita con la Juventus: «Non c’è assolutamente alcuna preclusione nei confronti di Romagna. Vista la giovane età è un patrimonio della società e va salvaguardato. Tornerà anche il suo momento». Infatti, negli ultimi tempi, si è affinata l’intesa dei due centrali Ceppitelli-Pisacane, che stanno rispondendo in maniera egregia alle sollecitazioni. Per lui dunque ci sarà ancora da attendere, ma le occasioni per mettersi in luce non mancheranno sicuramente. Giocano a suo favore l’età ed un carattere per nulla remissivo. Potrebbe anche starci il paragone con Andrea Barzagli al quale spesso è stato accostato, ma Romagna ha caratteristiche peculiari che disegnano la fisionomia di un giocatore anche con spiccate doti di organizzatore di gioco, emerse evidenti quando è stato utilizzato nel Cagliari, sia con Massimo Rastelli prima, che con Diego Lopez e Rolando Maran poi.

In trepida attesa. Peraltro non spasmodica. Cagliari che attende la visita della Juventus facendo leva sulla ritrovata serenità. Le vittorie con Fiorentina (in casa) e Chievo (al Bentegodi) sono risultate corroboranti per l’armonia del gruppo, che pareva in depressione soprattutto quando attraversava il Tirreno. La sindrome da trasferta un ricordo sbiadito: il “blitz” di venerdì a Verona in casa dei clivensi ha pure riassestato la classifica. A 33 punti i rossoblù possono considerarsi virtualmente salvi. Tra l’altro hanno esorcizzato quel mal da trasferta che durava dai primi di settembre (vittoria a Bergamo) e cominciava ad essere un fardello pesante. Il vantaggio di 8 punti sull’Empoli terzultimo va interpretato con i giusti criteri. Se gestito con adeguate contromisure basta ed avanza per trascorrere serenamente i due mesi scarsi di campionato che mancano. Tra l’altro, l’affermazione del Bentegodi assume maggior valenza se rapportata al fatto non secondario della mancanza di “bomber” Pavoletti, squalificato. Tornerà per il confronto con i Campioni d’Italia, ma nel contempo Maran può permettersi di scegliere a piacimento chi gli garantisce maggior affidabilità e concretezza, non solo sotto porta. Attorno a quel Barella oramai icona consolidata nello scacchiere ed artefice principe del parziale risveglio della propria formazione.

«Non penso già alla partita con la Spal di domenica prossima – ha detto Maran – E non faccio calcoli. Giocherà chi di volta in volta dimostrerà di meritarlo. La rifinitura nella mattinata prima della gara mi darà le indicazioni definitive». Ma non solo: il Cagliari può finalmente far leva su tutti gli effettivi e la qualità del gioco è salita senza mezze misure negli ultimi tempi. Certo, per raggranellare qualcosa contro la Juventus occorrerà la partita perfetta. Ancora il mister rossoblù : «La vittoria di Verona ci ha tolto un peso. Adesso ci aspetta un’altra bella sfida. Da affrontarsi senza paura e con la consapevolezza che, in caso di risultato positivo, daremmo una bella soddisfazione ai nostri tifosi. Stiamo attraversando un buon momento, ma affrontiamo l’avversario più complicato. Seppure con tante assenze di rilievo la Juventus è in grado di portare a casa il risultato. È accaduto anche contro l’Empoli sabato scorso. Allegri ha detto che il campo è stretto? Proveremo ad allargarlo stanotte, siamo ospitali…». Fra i convocati non figura Klavan. Per lui i tempi di recupero si stanno dilatando dopo l’operazione per la tendinopatia. Potrebbe rientrare a metà mese. Un’ultima considerazione di Maran: «Dobbiamo avere dentro di noi la capacità di coltivare un sogno. Anche perchè dobbiamo fare un altro tratto di strada».