Stephen Hawking o Margaret Thatcher: i possibili volti sulle 50 Sterline

Forse è arrivato il momento di farla finita  con il volto della Regina Elisabetta da giovane: sulla prossima banconota da 50 sterline potrebbero sorridere Stephen Hawkingoppure Margaret Thatcher.

Già, è proprio cosi, un bizzarro accostamento quello che vede il famoso astrofisico diventato celebre in campo scientifico per i suoi studi rivolti hai buchi neri e sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo e l’inflessibile ‘Lady di ferro’, prima donna premier britannica e leader dei conservatori dal 1975 al 1990.

Vediamo insieme su che basi si fonderà la scelta. Il governatore attuale della banca d’Inghilterra, Mark Carney, ha divulgato molti mesi fa che il prescelto o la prescelta sarebbe stata una personalità simbolo dei risultati conseguiti dal Regno Unito nell’ambito delle scienze. E in questo campo la Thatcher non dovrebbe essere quotatissima, anche se l’Independent ricorda che aveva conseguito una laurea in chimica a Oxford e aveva lavorato brevemente come ricercatrice per una compagnia alimentare.

Comunque sia, tra i papabili c’è anche Alan Turing,  matematico, logico, crittografo e filosofo britannico, considerato uno dei padri dell’informatica.
In tutto sono stati 230 mila i nomi segnalati per figurare sulla nuova banconota da 50 pounds, poi la lista degli idonei è stata ristretta – per modo di dire – a 992 nomi, che saranno vagliati da una commissione ad hoc. Il vincitore verrà annunciato nell’estate 2019.

Margaret Tatcher, premier britannico dal 4 maggio 1979 al 28 novembre 1990, è scomparsa l’8 aprile del 2013, lasciando un’eredità tanto controversa quanto imponente. Infatti non ha solo segnato un’epoca della storia britannica, ma ha anche incarnato un modo originale di pensare e fare la politica, suscitando interesse ben oltre i confni della sua patria. Lo studio del thatcherismo investe le discipline storiche, ma pone interessanti e attuali problemi anche in sede di analisi economica e politologica, nonché di rifessione nell’ambito della teoria politica. La Tatcher è stata sicuramente una delle fgure più divisive della storia britannica, e ancora oggi il suo ricordo origina sentimenti sempre estremi e tra loro contrapposti, come mostra chiaramente il saggio di Tim Bale, il quale analizza come la Lady di Ferro sia stata ricordata al momento della sua morte negli articoli comparsi nei principali giornali britannici. Oltre a questo si deve aggiungere che il thatcherismo è stato un fenomeno assai diversifcato e complesso, e che, al di là delle passioni vive che ancora suscita, la sua comprensione

e la valutazione dei suoi risultati si presenta ancora oggi assai ardua; e di questa difficoltà, così come dell’ampia letteratura al riguardo, molti dei saggi qui raccolti danno ampiamente conto. Oggi, accanto a studi che sostengono che i governi della Tatcher abbiano adottato politiche che hanno pesantemente tagliato la spesa sociale e aumentato le disuguaglianze, ve ne sono altri che mettono in luce l’incapacità di riformare il welfare, in particolare nel settore della sanità, e di ridurre in maniera sostanziale la spesa pubblica. Ma se da un lato gli studiosi sembrano ancora divisi su quali siano meriti e demeriti storici della Tatcher, tutti sembrano concordare sul fatto che quegli anni di governo cambiarono profondamente la Gran Bretagna.

Il controllo, diretto o indiretto, di ampi settori dell’industria da parte dello stato era tramontato, così come era tramontato il corporativismo, ossia la pratica di prendere decisioni sempre sulla base della contrattazione con le parti sociali, in particolare le Trade Unions (per molti versi i veri decision maker della politica britannica); e a cambiare, più ancora che l’economia e le pratiche politiche, fu soprattutto la cultura politica, i valori politici di riferimento, e in particolare il rapporto tra lo stato e i cittadini. La dimensione di questo grande cambiamento la si misura anche guardando a cosa è stata la politica britannica dopo la Tatcher, ossia guardando alla trasformazione della cultura politica dei due principali partiti; e se il partito conservatore ha visto rafforzarsi e diventare preponderante al suo interno la corrente liberale, da tempo minoritaria, è il partito Laburista che ha subito il cambiamento più profondo, trasformandosi da partito per molti versi socialista in un partito di una sinistra moderna e decisamente attenta e aperta alle tematiche del mercato. Quanto questi cambiamenti, o almeno una parte importante di essi, siano avvenuti a causa della leadership thatcheriana, o quanto invece fossero instradati da tempo nella politica britannica e siano stati solo accelerati da quella esperienza politica, è un problema aperto, che viene discusso da alcuni dei saggi qui proposti. Certo è che dopo gli anni di governo dellaTatcher l’asse della politica britannica era cambiato radicalmente, così come era cambiata la situazione economica del paese e la sua rilevanza nella politica estera, aspetto quest’ultimo di notevole rilevanza, come mette bene in luce il saggio di Andrew Gamble, e che probabilmente contribuisce ampiamente a giustificare i grandiosi funerali di stato, ripresi dalle televisioni di tutto il mondo, che ne hanno formalmente sancito l’importanza per la storia della Gran Bretagna.

Sterline di plastica: anche la Gran Bretagna abbandona la carta filigranata

Il Regno Unito si e’ aggiunto al novero dei paesi che hanno messo in circolazione banconote di plastica dopo l’Australia, il Brasile, il Canada e la Romania, primo paese europeo ad adottarle. La novita’ riguarda per ora il nuovo taglio da cinque sterline, da oggi nei portafogli degli inglesi, che rappresenta il volto di Winston Churchill corredato da un passaggio del suo celebre discorso in Parlamento del 13 maggio 1940: “Non ho niente da offrirvi se non sangue, fatica, lacrime e sudore”. Ne sono stati emessi finora 440 milioni di esemplari. La banconota e’ costituita di una pellicola in polimero che garantira’ una durata superiore di almeno due anni e mezzo a quella della carta moneta, spiega il governatore della Bank of England, Mark Carney. “L’uso del polimero significa che la banconota puo’ resistere meglio all’essere infilata ripetutamente nei portafogli o accartocciata in tasca e puo’ anche resistere a un giro in lavatrice”, ha spiegato ancora Carney. Presenti anche misure di sicurezza che renderanno la banconota piu’ difficile da falsificare, tra cui due immagini in filigrana che rappresentano il Big Ben e la regina Elisabetta II, al momento unica donna rappresentata sulle sterline. Churchill ha infatti sfrattato dalle cinque sterline la filantropa Elizabeth Fry, il che ha suscitato qualche polemica in patria, risolta annunciando che il nuovo taglio da dieci sterline ospitera’ invece il ritratto della scrittrice Jane Austen. Sulle venti sterline in polimero, in circolazione dal 2020, apparira’ invece il grande pittore romantico William Turner.