Fornitori del pane costretti a pagare l’invenduto: L’Antitrust apre indagine

Chi indaga sospetta l’esistenza di un accordo tra le 6 più grandi catene della grande distribuzione, che impongono produzioni sovradimensionate, anche a ridosso delle chiusure, e il ritiro dell’invenduto a spesa dei fornitori. Ispettori e Fiamme gialle negli uffici di Auchan, Carrefour, Conad, Coop Italia, Esselunga ed Eurospin. Assipan-Confcommercio: “Lo denunciamo da 15 anni, ogni giorno buttiamo 13mila quintali di prodotto”

Scoppia la guerra del pane. L’Antitrust ha aperto sei istruttorie nei confronti dei principali operatori nazionali nel settore della grande distribuzione organizzata (Coop Italia, Conad, Esselunga, Eurospin, Auchan e Carrefour) per verificare una presunta pratica sleale a danno delle imprese di panificazione.

«I procedimenti, avviati su segnalazione della principale associazione nazionale di panificatori, Assipan-Confcommercio Imprese per l’Italia, sono volti ad accertare eventuali violazioni dell’articolo 62 del decreto legge n. 1/2012 che regola le relazioni commerciali nella filiera agro-alimentare.

In concomitanza con l’avvio delle istruttorie, alcune delle società interessate dai procedimenti sono state ispezionate dai funzionari dell’Antitrust, coadiuvati dai militari della guardia di finanza – nucleo speciale Antitrust», riporta una nota dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

La condotta contestata – spiega la nota – consiste nell’imposizione, ai propri fornitori di pane fresco, dell’obbligo di ritirare e smaltire a proprie spese l’intero quantitativo di prodotto invenduto a fine giornata. La differenza di valore tra il pane consegnato ad inizio giornata e quello reso a fine giornata viene poi riaccreditata al compratore della Gdo sugli acquisti successivi. Ma Esselunga, una delle catene chiamate in causa, respinge le accuse, spiegando che «il pane da noi venduto è per il 95% sfornato direttamente nei reparti dei nostri negozi, cioè non è fornito da panificatori terzi».