Conti correnti, multe auto non pagate? Agenzia dell’Entrate preleva i soldi in automatico

Adesso l’agenzia delle entrate è in grado di prendere dei conti correnti in modo del tutto coatto i mancati pagamenti per sanzioni automobilistiche.

Molti di voi non sanno il potere attuale dell’agenzia delle entrate può prelevare senza che il soggetto venga informato i soldi delle multe non pagate direttamente dal conto corrente. È proprio così, si tratta di una possibilità concreta: l’agenzia delle entrate può chiedere direttamente la banca lo storno di tutti i soldi senza passare prima da una sentenza del giudice.

È una vera e propria esecuzione coatta, ma devono verificarsi speciali condizioni. Innanzitutto, la stessa agenzia delle entrate di aver fornito la cartella esattoriale al soggetto interessato, questo perché, all’automobilista vanno in ogni caso assicurate le tutele in termini di difesa e di tempo.

Conto Corrente: Equitalia e debiti fiscali prelievo coatto in banca

Dal primo luglio Equitalia confluirà nell’Agenzia delle Entrate che diventerà ricca di poteri;  nello specifico è stato riferito che l’ente che vorrà procedere al pignoramento presso terzi, ad esempio l’istituto bancario, dovrà attivare una procedura presso il tribunale.  Ma cosa cambierà effettivamente?  Dal primo luglio l’ente pubblico potrà avvalersi della procedura prevista dall’articolo 72 bis del DPR 602/1973, che prevede l’adozione diretta da parte di Equitalia su crediti del debitore detenuti da terzi.  Questo passaggio di consegne segna l’inizio di una nuova era nella lotta all’evasione fiscale, perché il nuovo ente costituito sarà di tipo pubblico, economico, strumentale dell’Agenzia delle Entrate.

Il nuovo organismo di riscossione che sarà interno all’Agenzia delle Entrate, avrà maggiori poteri tra i quali quelli di riscossione forzati in termini efficacia delle procedure e più informazioni a disposizione, grazie all’accesso a tutte le banche dati del fisco, compreso anagrafe, rapporti finanziari, anagrafe tributaria e Inps. Delle cartelle di pagamento cambierà solo l’intestazione: non leggeremo più Equitalia, ma Agenzia delle Entrate-Riscossione.  Duro colpo per i debitori visto che il fisco con questa manovra è pronta a mettere le mani in tasca ai contribuenti ed alle imprese ed a partire dal primo luglio scatterà il possibile pignoramento del conto corrente di chi non ha  pagato una multa, poi seguirà il prelievo diritto della somma da saldare.

Se avete anche una sola multa non pagata, dal primo luglio non potete più scappare perché i tempi della riscossione saranno molto più seri e le procedure molto più efficaci,  visto che la nuova Equitalia potrà procedere direttamente al pignoramento del conto corrente del debitore senza dover richiedere l’apposita autorizzazione al giudice. Stessa cosa vale per il bollo, i  contributi Inps e tanti altri tipi di tasse. Va anche detto  che l’Agenzia delle Entrate- Riscossione,  erediterà tutti i crediti di Equitalia. Qualora non si proceda al pagamento della cartella sulle somme iscritte a ruolo sono dovuti gli interessi di mora dalla data di notifica di riscossione dovuto all’agente della riscossione sul capitale e sugli interessi di mora e tutte le eventuali ulteriori spese derivanti dal mancato pagamento della cartella.

Dopo i 60 giorni, il contribuente verrà ulteriormente invitato al pagamento e qualora questo non avvenisse entro i successivi sessanta giorni, il fisco chiederà alla banca il versamento dell’importo del debito senza l’intervento di alcun provvedimento giudiziale;  qualora manchi uno di questi passaggi e trascorsi 60 giorni, la nuova Equitalia passerà al recupero coattivo. “Per debiti fino a 1.000 euro Agenzia delle Entrate-Riscossione aspetta altri 120 giorni e “invia un ulteriore avviso, prima di intraprendere un’azione di riscossione”. La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione (ovvero la vecchia Equitalia) avrà accesso, infatti, ai dati dell’Anagrafe Tributaria e dell’Inps e potrà procedere al pignoramento del conto corrente senza richiedere autorizzazione al giudice”, denunciano Federconsumatori e Adusbef.