Detrazioni fiscali spese sanitarie e ristrutturazioni: Lista aggiornata

Oggi parliamo dei benefici fiscali per chi ristruttura casa, il beneficio consiste nella detrazione dell’Irpef di una percentuale delle spese sostenute pari al 50% fino al 31/12/2008 per poi tornare al 36% dal 1 gennaio. La detrazione si calcola su un importo massimo di 96.000 milan euro, e va ripartita in dieci anni.

Per interventi di adozione di misure antisismiche le percentuali possono arrivare  fino al 70/80% per spese sostenute fino al 31-12-2021 anche questa detrazione si calcola su un importo massimo di 96.000 mila euro per unità abitativa.

La lista degli interventi che danno diritto alla detrazione è lunga: si parte dalla manutenzione straordinaria dei singoli appartamenti, a quelli di manutenzione ordinaria o straordinaria delle parti comuni dei condomini.

Rientrano fra gli interventi agevolabili, quelli  necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato da eventi sismici.

Inoltre hanno diritto alla detrazione lavori di realizzazioni di box o posti auto, opere finalizzate  all’eliminazione delle barriere architettoniche,l’acquisto di porte blindate, vetri antisfondamento, grate alle finestre,impianti di allarme e videosorveglianza e impianti fotovoltaici.

L’agevolazione spetta a chi sostiene la spesa, quindi, non solo al proprietario, ma anche all’inquilino, al comodatario o al familiare convivente.

AGEVOLAZIONE PER L’ACQUISTO O L’ASSEGNAZIONE DI IMMOBILI GIÀ RISTRUTTURATI

Anche quando si acquistano immobili a uso abitativo facenti parte di edifici interamente ristrutturati è prevista un’agevolazione fiscale.
Il beneficio spetta quando gli interventi di ristrutturazione hanno riguardato interi fabbricati e sono stati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che, entro 18 mesi dalla data del termine dei lavori, vendono o assegnano l’immobile.

IN COSA CONSISTE
L’agevolazione consiste in una detrazione dall’Irpef calcolata su un costo forfettario di ristrutturazione dell’immobile.
Per le spese di acquisto sostenute nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2018, la detrazione è pari al 50% e spetta su un importo massimo di spesa di 96.000 euro.
Dal 2019, salvo ulteriori proroghe, la detrazione passerà alla misura ordinaria del 36% su un importo massimo di 48.000 euro.
La detrazione deve essere sempre ripartita in 10 rate annuali di pari importo.

COME CALCOLARE LA DETRAZIONE
Indipendentemente dal valore degli interventi eseguiti, l’acquirente o l’assegnatario dell’immobile deve comunque calcolare la detrazione (del 50 o 36%) su un importo forfettario: 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’abitazione, risultante dall’atto di acquisto o di assegnazione. Il prezzo comprende anche l’Iva addebitata all’acquirente.

MUTUI PER RISTRUTTURARE CASA: LA DETRAZIONE DEGLI INTERESSI PASSIVI
IN COSA CONSISTE

L’agevolazione consiste in una detrazione dall’Irpef degli interessi passivi, e i relativi oneri accessori, pagati sui mutui ipotecari stipulati a partire dal 1998 per la ristrutturazione o la costruzione dell’abitazione principale.

In particolare, è possibile portare in detrazione il 19% degli interessi pagati, indicandone l’importo nella dichiarazione annuale dei redditi. L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione è pari a 2.582,25 euro.

Per costruzione e ristrutturazione si intendono tutti gli interventi realizzati in conformità al provvedimento comunale che autorizzi una nuova costruzione, compresi gli interventi di ristrutturazione edilizia indicati nell’articolo 3, comma 1 – lettera d), del Dpr 380/2001.
La detrazione spetta anche per gli interventi effettuati su un immobile acquistato allo stato grezzo e per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di un fabbricato rurale da adibire ad abitazione principale del coltivatore diretto.

Per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente e/o i suoi familiari dimorano abitualmente.

A tal fine, rilevano le risultanze dei registri anagrafici o l’autocertificazione con la quale il contribuente può anche attestare che dimora abitualmente in luogo diverso da quello indicato nei registri anagrafici.

A CHI SPETTA

La detrazione spetta al contribuente che stipula il contratto di mutuo e che avrà il possesso dell’unità immobiliare, a titolo di proprietà o di altro diritto reale, e nella quale egli o i suoi familiari intendono dimorare abitualmente.

A differenza di quanto avviene per gli interessi relativi al mutuo stipulato per l’acquisto dell’abitazione principale, per il mutuo acceso per la costruzione dell’abitazione principale la quota di interessi del coniuge fiscalmente a carico non può essere portata in detrazione dall’altro coniuge.

Per le ristrutturazioni edilizie la detrazione è riconosciuta in presenza di un provvedimento di abilitazione comunale dal quale risulti che l’autorizzazione riguarda i lavori indicati nell’articolo 3, comma 1 – lettera d), del Dpr 380/2001.

In mancanza di questa informazione, la detrazione spetta se il contribuente è in possesso di analoga dichiarazione sottoscritta dal responsabile del competente ufficio comunale.

Per avere l’agevolazione il contribuente deve essere in possesso:
■ delle quietanze di pagamento degli interessi passivi
■ della copia del contratto di mutuo, dal quale risulti che lo stesso è stato stipulato per realizzare gli interventi di costruzione o di ristrutturazione
■ della copia della documentazione comprovante l’effettivo sostenimento delle spese di realizzazione degli interventi stessi.

LE CONDIZIONI PER RICHIEDERLA
È possibile richiedere la detrazione se ricorrono le seguenti condizioni:
■ il mutuo deve essere stipulato nei 6 mesi antecedenti la data di inizio dei lavori di costruzione o nei 18 mesi successivi
■ l’immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro 6 mesi dal termine dei lavori di costruzione
■ il contratto di mutuo deve essere stipulato dal soggetto che avrà il possesso dell’unità immobiliare a titolo di proprietà o di altro diritto reale.
La detrazione è limitata all’ammontare degli interessi passivi riguardanti l’importo del mutuo effettivamente utilizzato in ciascun anno per la costruzione dell’immobile.

È possibile usufruire contemporaneamente della detrazione degli interessi per mutui ipotecari contratti per la ristrutturazione edilizia dell’abitazione principale e della detrazione del 50% per le spese sostenute per la ristrutturazione degli immobili.
La detrazione è inoltre cumulabile con quella prevista per gli interessi passivi relativi ai mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’abitazione principale (ma soltanto per tutto il periodo di durata dei lavori di costruzione dell’unità immobiliare, nonché per il periodo di 6 mesi successivi al termine dei lavori stessi).
Il diritto alla detrazione viene meno a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui l’immobile non è più utilizzato come abitazione principale. Non si tiene conto delle variazioni dipendenti da trasferimenti per motivi di lavoro.

Comporta la perdita del diritto alla detrazione, inoltre, la mancata destinazione ad abitazione principale dell’unità immobiliare entro 6 mesi dalla conclusione dei lavori di costruzione della stessa. In questo caso, il termine per la rettifica della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle Entrate decorre dalla data di conclusione dei lavori di costruzione.
La detrazione non spetta se i lavori di costruzione dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale non sono ultimati entro il termine stabilito dal provvedimento amministrativo che ha consentito la costruzione dell’immobile stesso (salva la possibilità di proroga). In tal caso, è da questa data che inizia a decorrere il termine per la rettifica della dichiarazione dei redditi.
Il diritto alla detrazione non viene meno se, per ritardi imputabili esclusivamente all’Amministrazione comunale nel rilascio delle abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia, i lavori di costruzione non sono iniziati nei 6 mesi antecedenti o nei 18 mesi successivi alla data di stipula del contratto di mutuo o non sono stati ultimati nei termini indicati nel provvedimento amministrativo che ha autorizzato la costruzione.
Ferma restando la detraibilità, alle condizioni sopra descritte, il beneficio in questione deve comunque essere rapportato al costo effettivo sostenuto dal contribuente per la costruzione/ristrutturazione dell’immobile.
La detrazione, infatti, spetta limitatamente agli interessi relativi all’ammontare del mutuo effettivamente utilizzato e, pertanto, gli importi devono essere rapportati alle spese sostenute e documentate.
L’agevolazione, quindi, non spetta sugli interessi che si riferiscono alla parte di mutuo eccedente l’ammontare delle spese documentate.

Tutte le agevolazioni sulle spese sanitarie e mediche sono contenute nella guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata a settembre 2018. Ecco l’elenco completo delle detrazioni previste.

 “Le agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie“.

Quali agevolazioni fiscali ci sono sulle spese sanitarie? Una domanda che riguarda tutti i contribuenti. Proprio per rispondere a tutti i quesiti sul tema l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida aggiornata con tutte le detrazioni fiscali che si possono chiedere.

Le spese sanitarie e mediche sono tra le agevolazioni e detrazioni fiscali maggiormente richieste dai contribuenti in sede di presentazione del 730 o del modello Redditi e nel solo 2018 vi sono state indicate ben 720 milioni di spese sanitarie relative ai redditi del 2017.

Dalle prestazioni specialistiche, alle analisi e ricoveri, dall’acquisto di alimenti speciali e di prodotti omeopatici, alle sedute di fisioterapia fino ai medicinali acquistati all’estero. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida ‘Le agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie‘ con tutte le novità introdotte per il 2018, che contiene le detrazioni fiscali che è possibile richiedere a partire dalle dichiarazioni dei redditi del 2019. “Per avere un’idea di quanto la voce ‘spese sanitarie’ sia presente nella dichiarazione dei redditi – sottolinea l’Agenzia delle Entrate – basta osservare i recenti dati inseriti nella dichiarazione precompilata 2018: sono 720 milioni i dati delle spese sanitarie sostenute dai cittadini nel periodo d’imposta 2017 e comunicati all’Agenzia da farmacie, studi medici, cliniche, ospedali”. “Nella maggior parte dei casi – prosegue la guida – per le spese sanitarie è riconosciuta una detrazione dall’Irpef di una percentuale della spesa sostenuta (19%) per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro (la cosiddetta franchigia)”.

Le spese per le quali si ha diritto alla detrazione Irpef (19%) sono quelle relative a: prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle di medicina omeopatica); acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco o con ricetta medica; acquisto di alimenti a fini medici speciali, con esclusione di quelli destinati ai lattanti; prestazioni specialistiche; analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie; prestazioni chirurgiche; ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici; trapianto di organi; cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno); acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (comprese le protesi sanitarie).

Inoltre, sono detraibili – riporta la guida dell’Agenzia delle Entrate – nella stessa misura del 19%, le seguenti spese di assistenza specifica: assistenza infermieristica e riabilitativa (per esempio, fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia, eccetera); prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto; all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona; prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo; prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale; quelle rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.

Quali spese sanitarie si possono detrarre

Nella guida aggiornata pubblicata dall’Agenzia delle Entrate sono state elencate tutte le spese che possono essere detratte dalle tasse. Ecco quali sono:

  • prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle di medicina omeopatica)
  • acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco o con ricetta medica
  • acquisto di alimenti a fini medici speciali, con esclusione di quelli destinati ai lattanti
  • prestazioni specialistiche
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie
  • prestazioni chirurgiche
  • ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici
  • trapianto di organi
  • cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno)
  • acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (comprese le protesi sanitarie).

Tasse più alte per tutti? Rischio stangata dal taglio delle agevolazioni fiscali

Oltre a quelle appena elencate, si possono portare in detrazione anche le seguenti spese di assistenza specifica:

  • assistenza infermieristica e riabilitativa (per esempio, fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia, eccetera)
  • prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona
  • prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo
  • prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale
  • prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.

DICHIARAZIONE REDDITI 2018: ELENCO SPESE DEDUCIBILI E DETRAIBILI
Dichiarazione dei Redditi 2018 elenco spese deducibili e detraibili: Come tutti sanno, ciascun contribuente in sede di compilazione del Quadro E modello 730 anno e del Quadro RP Modello Redditi, può portare in detrazione o in deduzione, determinate spese ed oneri sostenuti nell’anno precedente, al fine di dimunire l’importo delle tasse dovute.
Nello specifico, nella dichiarazione dei redditi 2018 elenco spese detraibili, sono quelle spese che il contribuente può portare in detrazione, in quanto diritto riconosciuto dalla legge, una serie di spese sostenute a suo nome o per conto del familiare a carico.
La detrazione 730 e Unico, è pertanto, l’agevolazione che consente al contribuente di scaricare le spesa sostenute nell’anno precedente a quello di dichiarazione, al fine di diminuire l’imposta IPERF dovuta. In altre parole, le spese detraibili, sono tutte quelle spese che possono essere sottratte direttamente dalle imposte da pagare.
Qualora l’imposta dovuta sia inferiore alle detrazioni spettanti, il contribuente non ha diritto al rimborso della parte eccedente, fatta eccezione delle detrazioni sui canoni di locazione, per le quali è possibile chiederne il rimborso.
L’elenco spese deducibili 2018 riguardano, invece, tutte le voci di spesa che possono essere portate in deduzione dal contribuente. Tali oneri deducibili, per poter essere dedotti dal reddito 2016 devono essere dichiarati nel 730/2018 o nel modello Unico 2018.
Tra le spese deducibili 2018, troviamo ad esempio le spese per il versamento dei contributi obbligatori volontari o le erogazioni liberali a favore di Onlus, università ecc, oneri quindi che intervengono a ridurre il reddito complessivo sul quale calcolare l’imposta dovuta.
In altre parole, gli oneri deducibili sono tutte quelle spese che possono essere sottratte al reddito prima di calcolare l’imposta da pagare.

Dichiarazione redditi 2018 spese per familiari a carico
Il contribuente della dichiarazione dei redditi può scaricare le spese sostenute a nome dei familiari a carico come il coniuge, figli, nipoti, genitori ecc.
L’elenco spese deducibili e spese detraibili che il contribuente può scaricare entro la scadenza 730 e Unico dichiarazione dei redditi, sono nello specifico coloro che nel 2017 non hanno posseduto redditi che concorrono alla formazione del reddito complessivo se superiore a euro 2.840,51 e riguardano:
• Coniuge non legalmente separato ed effettivamente separato;
• Figli: naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati;
• Altri familiari Coniuge legalmente ed effettivamente separati, Nipoti, Genitori, Genitori adottivi, Generi e Nuore, Suoceri, Fratelli e Sorelle.
Vi ricordiamo che dal 2018 per effetto della Legge di Bilancio 2018, il limite di reddito per essere considerati figli a carico, sale a 4.000 euro fino a 24 anni e poi a 2.840,51 euro dai 25 anni in su.
Dichiarazione dei redditi 2018 spese coniuge:
Dalla dichiarazione dei redditi 2018 il contribuente può scaricare le spese coniuge, in
baseall’art. 12 del TIUR dall’imposta lorda sul reddito il contribuente può detrarre i seguenti importi:
Detrazione per coniuge non separato legalmente:
1) 800 euro fino a 15.000 euro di reddito.
2) 690 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 15 mila e fino a 40.000 euro;
3) 690 euro per i redditi sopra i 40.000 euro inferiori a 80.000 euro. In questo caso la detrazione spetta per la parte eccedente i 40 mila.
La detrazione coniuge a carico è aumentata di:
• 10 euro se il reddito complessivo supera i 29.000 euro ma non oltre i 29.200 euro.
• 20 euro, se il reddito complessivo è tra i 29.200 euro e 34.700 euro.
• 30 euro se è superiore a 34.700 ma inferiore a 35.000 euro;
• 20 euro se superiore a 35.000 euro ma inferiore a 35.100 euro;
• 10 euro, se il reddito è tra 35.100 e 35.200 euro.
Si ricorda ch a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme sulle Unioni Civili, ai facenti parti di una Unione Civile spetta la stessa detrazione riconosciuta al coniuge. Per maggiori informazioni leggi: detrazione partner a carico 2018.

Spese detraibili per i figli a carico 2018
Le spese detraibili effettuate dal contribuente familiari a carico in particolar modo le detrazioni figli a carico 2018 maggiorenni e minorenni, spettanti quindi alle famiglie sono pari a :
• per i figli di età inferiore o uguale a 3 anni, spetta una detrazione base di 1.220 Euro;
• per i figli a carico con più di 3 anni: la detrazione è pari a 950 Euro per ciascun figlio;
• per i figli portatori di handicap: prevista una quota aggiuntiva da 200 a 400 euro.
• Nessuno sconto sui redditi oltre i 95.000 euro.
Per maggiori informazioni leggi anche Novità 730 detrazioni familiari a carico.
Dichiarazione redditi 2018: Elenco Spese Deducibili e Detraibili:
Dichiarazione dei redditi 2018 elenco spese deducibili e elenco spese detraibili, i contribuenti possono scaricare le spese entro una certa tipologia e misura, stabilite dallo Stato con il tetto massimo di oneri deducibili.
Le spese e gli oneri deducibili in dichiarazione dei redditi 2018, vanno indicate nel Rigo E21 – E31 Modello 730 e nel Rigo RP21 – RP31 nel Modello Redditi Persone Fisiche, e sono pertanto quelle sostenute nell’anno 2017.
Elenco spese deducibili e elenco spese detraibili:
• Spese mediche generiche senza franchigia. Tali spese, sono tramsesse direttamente all’Agenzia delle Entrate, elaborate ed inserite nel 730 precompilato 2017. I cittadini che intendono opporsi all’utilizzo dei suddetti dati, devono darne specifica comunicazione all’Agenzia compilando il modulo opposizione, tramite sistema Tessera Sanitaria o non dando il proprio codice fiscale alla farmacia, in caso di acquisto di farmaci o prodotti medicali;
• Oneri contributi previdenziali e assistenziali;
• Oneri contributi fondi integrativi servizio sanitario nazionale;
• Oneri contributi forme pensionistiche complementari e individuali se di importo inferiore a 5.164,57 euro;
• Spese assistenza ai portatori di handicap;
• assegni periodici di mantenimento al coniuge separato o divorziato, ad esclusione degli assegni periodici di mantenimento ai figli;
• Beneficenza a favore di istituti religiosi;
• Cedolare secca;
• Beneficenza a favore delle organizzazioni non governative;
• Beneficenza a favore di ONLUS al 26% con limite massimo a 30.000,00 euro;
Erogazioni liberali ai partiti: 26%;
Beneficenza a favore di università, enti di ricerca al 26%;
• Rendite, vitalizi, assegni alimentari ed altri oneri;

Spese Contributi Colf, Badanti, Baby sitter fino all’importo di 1.549,37 euro. Non è deducibile il contributo forfettario di 1.000 euro versato al fine di regolarizzazione lavoratori dipendenti stranieri.
Dichiarazione redditi 2018 spese deducibili:
Elenco Spese deducibili dichiarazione dei redditi:
• Ticket del Servizio Sanitario Nazionale;
• Assistenza infermieristica e riabilitativa disabili: se prescritta da un medico.
• Spese sanitarie disabilli deducibili: Le spese mediche generiche e quelle di assistenza specifica, sostenute dai disabili sono interamente deducibili dal reddito complessivo e riguardano la seguente tipologia di oneri: personale infermieristico e operatori tecnici assistenziali, personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo personale con la qualifica di educatore professionale, personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.
• Spese assistenza e ricovero Disabili: non è possibile dedurre l’intera retta pagata, ma solo la parte che riguarda le spese mediche e paramediche di assistenza specifica. Per poter beenficiare della deduzione, è necessario che le spese risultino indicate distintamente nella documentazione rilasciata dall’istituto di assistenza.
• Contributi previdenziali ed assistenziali e volontari versati alla gestione della forma pensionistica obbligatoria d’appartenenza, sono oneri deducibili dalla dichiarazione dei redditi annuale anche se sostenuti per i familiari fiscalmente a carico e sempre se versati secondo le disposizioni di legge. Rientrano pertanto come oneri deducibili le spese sostenute dal dichiarante o per conto dei suoi famigliati a carico le seguenti voci di spesa:
o Contributi previdenziali e assistenziali.
o Contributi per i fondi integrativi del servizio sanitario nazionale;
o Contributi per forme pensionistiche complementari e individuali per un importo non superiore a 5.164,57 euro;
o Contributi versati per l’assicurazione obbligatoria INAIL: riservata alle persone del nucleo familiare per la tutela contro gli infortuni domestici (c.d. assicurazione casalinghe);
o Riscatto anni di laurea.
o Ricongiunzione contributi;
• Assegni periodici per il mantenimento coniuge separato o divorziato, sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi mentre sono esclusi gli assegni periodici per il mantenimento dei figli.
Nello specifico nell’Elenco Spese mediche assistenza disabili Deducibili:
Le spese deducibili mediche generiche e quelle di assistenza specifica previste dalla lettera b) dell’art. 10 del Tuir sostenute dai disabili ai sensi dell’art. 3 della L. 5 febbraio 1992, n. 104, sono interamente deducibili dal reddito complessivo e, nello specifico, riguardano quelle relative
• spese deducibili Assistenza infermieristica e riabilitativa;
• spese deducibili Personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato; all’assistenza diretta della persona;
• spese deducibili Personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;

• spese deducibili Personale con la qualifica di educatore professionale;
• spese deducibili Personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.
Le persone disabili possono usufruire della deduzione anche se percepiscono l’assegno di accompagnamento ma qualora ricoverate presso un istituto di assistenza e ricovero, non è possibile dedurre l’intera retta pagata, ma solo la parte che riguarda le spese mediche e paramediche di assistenza specifica.
Elenco contributi previdenziali deducibili:
Elenco contributi previdenziali e assistenziali deducibili in dichiarazione dei redditi, sono:
• senza limiti di importo: i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori per legge; i contributi facoltativi versati alla gestione pensionistica obbligatoria di appartenenza (anche per i familiari fiscalmente a carico); quelli versati ai fini di riscatto degli anni di laurea e ricongiunzione di periodi assicurativi, quelli versati al fondo dalle casalinghe.
• fino a 5.164,57 euro: i contributi versati alle forme di previdenza complementare collettive (fondi pensione) e individuali (assicurazioni sulla vita); i contributi a favore delle persone fiscalmente a carico aventi reddito insufficiente a consentire la deduzione contributi.
• fino a 1.549,37 euro: i contributi versati a favore di colf e badanti, per la parte a carico del datore di lavoro.
Elenco spese deducibili e detraibili dichiarazione dei redditi, effettuate nell’interesse del contribuente:
• Spese mediche sanitarie patologie con esenzione SSN;
• Spese funebri detraibili massimo importo spesa detraibile 1.549,37 euro;
• Spese di intermediazione immobiliare: inferiore a 1.000,00 euro;
• Spese veterinarie detraibili solo se di importi superiori a 129,11 euro, ma con un limite massimo di 387,34 euro;
• interessi mutui ipotecari acquisto dell’abitazione principale;
• interessi mutui ipotecari acquisto di altri immobili;
• interessi mutui contratti dopo il 1997 di recupero edilizio;
• interessi mutui ipotecari stipulati ai fini di contruzione dell’abitazione principale;
• interessi prestiti o mutui agrari: non possono essere detratti importi superiori ai redditi dei terreni dichiarati;
• Spese assicurazione detraibili 2018: Premi assicurazioni sulla vita e infortuni: a condizione che la durata contrattuale non sia inferiore ai 5 anni e che non consenta a concessione di prestiti, importo massimo da portare a detrazione è di 530,00 euro mentre per quelli relativi a contratti con rischio di non autosufficienza è pari a 1.291,14 euro annui;
• Beneficenza – Erogazioni Liberali 2018 a favore di: partiti politici, onlus, società ed associazioni sportive dilettantistiche, società di mutuo soccorso, associazioni di promozione sociale, società di cultura “La Biennale di Venezia”, attività culturali ed artistiche, enti operanti nello spettacolo e fondazioni operanti nel settore musicale.