Dudelange Milan Streaming Gratis Live Tv Link No Rojadirecta: dove vederla

Stasera 20 settembre 2018 alle ore 21 Dudelange e Milan si incontreranno per la prima giornata della fase a gironi della Uefa Europa League 2018 2019.

All’interno dell’articolo forniremo tutte le informazioni su come e dove vedere in tv e in diretta streaming Dudelange Milan  Dudelange Milan dove vederlaLa gara Dudelange Milan sarà visibile su Sky Sport e in chiaro, gratis, su TV8.

Dove vederla in streaming

In streaming la partita sarà visibile per gli abbonati Sky su Sky Go, che consente di vedere i programmi Sky su pc e dispositivi mobili.

Esistono vari modi per vedere le partite di calcio di ogni competizione in diretta streaming sul proprio dispositivo elettronico, sia esso un PC, uno smartphone o un tablet.

Molti siti, che propongono questi eventi dal vivo, sono illegali e offrono il più delle volte una qualità video e audio scarsa, oltre a venire periodicamente oscurati dalle autorità di polizia informatica per violazione del diritto di riproduzione.

Ecco alcuni suggerimenti utili per vedere Valencia – Juventus in streaming live con i siti delle emittenti che operano fuori dai confini italiani, un’alternativa molto apprezzata dal popolo del web:

  1. Portogallo con l’emittente Rádio e Televisão de Portugal;
  2. Paesi Bassi con l’emittente Sanoma Media Netherlands;
  3. Svezia con l’emittente Modern Times Group;
  4. Serbia con l’emittente Radio-televizija Srbije;
  5. Paraguay con l’emittente Sistema Nacional De Television;
  6. Slovacchia con l’emittente Slovenská Televízia;
  7. Turchia con l’emittente Turkish Radio and Television Corporation;
  8. Repubblica Ceca con l’emittente Ceca Ceská Televize;
  9. Suriname con l’emittente Surinaamse Televisie Stichting;
  10. Svizzera con l’emittente Schweizer Radio und Fernsehen.

Un enorme turn over, che alla fine, consentirà di mandare in campo il Milan di Elliott. Ecco cosa propone l’esordio dei rossoneri in Europa League: giocheranno, per la prima volta, tutti i giocatori arrivati in questa ultima sessione di mercato (per correttezza, Reina in realtà è ancora “figlio” della gestione Fassone-Mirabelli), ovvero acquistati quando il fondo inglese aveva già preso possesso del club. Tra i nuovi acquisti rimarranno fuori altri due acquisti della vecchia gestione, vale a dire Halilovic, che si siederà in panchina, e Strinic, sempre bloccato, come è noto da problemi cardiaci.

Esordio assoluto

Per Pepe Reina e Mattia Caldara sarà la prima assoluta con la maglia del Milan. Il portiere è al momento chiuso da Donnarumma, in campionato: il “ragazzino” non è apparso immune da colpe, in alcune circostanze, ma per il momento la gerarchia non si tocca, anche se è evidente che una grande prestazione (difficile ipotizzarla con i dilettanti lussemburghesi, in realtà) potrebbe comunque far capire a Gattuso che l’alternativa è più che valida. «Pepe giocherà – ha spiegato il tecnico – ci sta dando tantissimo e non solo a livello calcistico. Sta dando alla squadra leadership e carisma. Sembra che stia in spogliatoio con noi da anni. E’ un ragazzo solare, che ama questo mestiere ed è coerente con tutto quello che dice. E questo si tocca con mano. Sta ore e ore a Milanello e quando dico che Gigio deve fare copia e incolla, mi riferisco alla passione che ci mette e come si allena all’età che ha». Anche per Caldara sarà la prima volta in assoluto. Esclusioni che inizialmente hanno lasciato perplessi, ma che sono state spiegate con grande sincerità da Gattuso,

controprova

Bakayoko, Laxalt e Castillejo, invece, qualche minuto lo hanno già disputato, in questa prima parte di stagione. Lasciando, peraltro, segnali lusinghieri. Il francese deve ancora prendere confidenza con il campionato italiano, deve trovare un po’ di equilibrio tattico, in un calcio sicuramente nel quale ha molta più importanza rispetto a Francia e Inghilterra, ma alla fine potrebbe risultare molto utile. A centrocampo campo c’era bisogno di un altro giocatore “fisico” da affiancare o da alternare a Kessie. E Bakayoko può sicuramente avere caratteristiche interessanti, seppur leggermente più difensivo. Non solo: è l’uomo che potrebbe consentire a Gattuso, se servisse, di cambiare modulo e di passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1 che consentirebbe sviluppi di formazione imprevisti. Laxalt, tra tutti il più conosciuto, visti i suoi pregressi in Italia, è ovviamente il giocatore che ha avuto minori problemi di inserimento. Mandato in campo, è sembrato essere da sempre nel Milan: se ora il titolare della fascia sinistra è Ricardo Rodriguez e l’uruguagio il suo primo ambio, non scommetteremmo sul fatto che a fine stagione le gerarchie siano rimaste le stesse. Anche Castillejo, mandato in campo per complessivi 27 minuti tra Cagliari e Roma, ha trasmesso buone sensazioni. Serve la verifica a tempo pieno, pur con tutte le cautele che una sfida contro i lussemburghesi comporta.

voglia di bis

Facendo due conti, nell’ambito di un turn over pazzesco voluto da Gattuso, rimarranno due soli giocatori impiegati da titolari anche in campionato: Romagnoli, che come capitano del Milan è sempre in prima linea, e anche Higuain, atteso subito da un bis dopo aver realizzato il primo gol in maglia rossonera a Cagliari. Se, da un lato, l’argentino è in continuità con le altre gare, anche lui fa però parte dei giocatori arrivati con la gestione Elliott, che così diventano, appunto, cinque: Laxalt, Bakayoko, Caldara, Castillejo e Higuain sono tutti giocatori voluti e presi da Leonardo. E allora, questa gara di esordio in Europa League, diventa anche un indiretto banco di prova per valutare il lavoro del nuovo direttore generale. L’impressione è che abbia lavorato bene, ma come sempre sarà il campo a dare il verdetto definitivo.

Ignazio Abate ha dato la sua benedizione a Mattia Caldara nella conferenza stampa pre Dudelange-Milan. Il terzino e veterano milanista, a domanda specifica sul centrale difensivo che questa sera farà il suo esordio ufficiale con la maglia del Milan, ha affermato: «E’ un grande professionista, arriva sempre 2-3 ore prima al campo e sta crescendo tanto». Poi arriva l’investitura: «Insieme a Romagnoli è destinato a diventare uno dei più forti nel suo ruolo. Passare dai meccanismi della difesa a tre a quella a quattro non è cosa semplice, ma sono sicuro che presto entrerà a pieno regime nei meccanismi della squadra». Abate ritroverà la maglia da titolare dopo un avvio di stagione da comprimario alle spalle di Davide Calabria e, insieme a lui, scenderanno in campo anche tutti quei giocatori che, fino ad ora, hanno avuto poco spazio. Ecco allora che in difesa, davanti a Pepe Reina (anche lui al debutto in maglia Milan in partite ufficiali), ci sarà anche Laxalt sulla corsia mancina mentre il centrocampo sarà tutto nuovo, con Bakayoko, José Mauri e Bertolacci (che non giocava una partita con il Milan dal maggio 2017, contro il Bologna a San Siro) che prenderanno il posto di Kessie, Biglia e Bonaventura (rimasto a Milanello per lavorare sulla velocità insieme ad altri compagni). In attacco ci sarà spazio per Samu Castillejo e Fabio Borini ai lati di Gonzalo Higuain, in una riproposizione del tridente che ha giocato l’amichevole di due settimane fa contro la Pro Piacenza decisa da un gol dell’esterno italiano su assist dell’ex Villarreal. Per il Pipita, invece, sono attesi gli straordinari a meno che la partita non si mette bene, con Halilovic – altro volto nuovo che ancora non si è visto né in campionato né nelle amichevoli – che potrebbe ritagliarsi uno spezzone di partita.

Più che una trasferta è un viaggio indietro nel tempo. Non fino agli anni in cui era solo una promessa di Pipita – ormai anche qui, dietro le transenne dell’hotel Hilton di Lussemburgo, sono tifosi in fila perii suo autografo -, ma alle stagioni in cui frequentava gli stadi dell’Europa League.

TRE ANNI FA Riprendere U conto delle ventitré partite giocate nella competizione lo rimanda al febbraio 2016 ed è un po’ come ringiovanirsi: allora giocava nel Napoli e non superò il Villane al nel doppio turno dei sedicesimi. Per i gol, dieci in totale, bisogna indietreggiare ancora: nell’ottobre 2015 segnò l’ultimo nello stadio del Midylland, in Danimarca, a una squadra – secondo le stime di tifosi e fatturato – almeno quattro volte più consistente del Dudelange. Entrambi gli accadimenti risalgono alla stagione 2015-16, quella del record in campionato. Gonzalo segnò trentasei gol in A e di nuovo occorre guardarsi alle spalle: superò il precedente primato di Nordhal (a 35) che resisteva da sessantasei anni. Gattuso ha inoltre confessato che per fame, applicazione e condizione fisica, rivede nell’Higuain di oggi il Pipita d’oro di quel periodo, il più «fresco» della carriera. Gonzalo ha giocato a Swansea, Porto, Praga, Bratislava, Berna, Trebisonda, Mosca, Wolfsburg, Dnipro, Bruges, Varsavia, Hearing e appunto Villarreal, ma mai in Lussemburgo: è di nuovo tempo di scoperte.

SFIDE Higuain giocherà anche per via della contemporanea assenza di Cutrone, non al meglio. La sfida a distanza sarà con il «nove» avversario, Danel Sinani, 21 anni, stella della squadra e del caldo lussemburghese: nell’agosto scorso, durante il doppio confronto con il Cluj valido per l’accesso ai gironi, fu derisivo con tre gol in due partite. Un altro centravanti siede oggi in panchina ed è Dino Toppmòller, allenatore del Dudelange: la provocazione al Pipita l’aveva lanciata nei giorni scorsi e ribadita ieri pomeriggio: «Un mese di stipend di Higuain pagherebbe tutto il nostro club per una stagione intera, è di un altro pianeta». Gonzalo è abituato a parlare (e replicare) con i gol: il primo rossonero è stato a Cagliari, quando poi era uscito dal campo nervoso per la mancata vittoria e probabilmente per la scarsa assistenza ricevuta. L’insofferenza di Higuain, strano a dirsi, ha avuto un effetto positivo sui tifòsi del Milan: il disappunto per una partita in salita e con pochi guizzi offensivi è stato lo stesso di chi ha a cuore le vicende rossonere. L’irritazione del centravanti è così diventata la rabbia del trascinatore. A mente fredda, l’attaccante si era fatto sentire sui social dove «posta» solo se ha concetti chiari da comunicare. Il Pipita non spreca voce né accessi alla rete: quello di lunedì scorso è stato il suo post numero 182 (Ronaldo, primo esempio, è a quota 2358). Ha ripreso una sua foto mentre esultava dopo il gol in Sardegna e aggiunto: «Dai ragazzi! Si continua. Non molliamo mai Felice per il mio primo gol con la maglia del Milan». Gattuso ne vorrebbe subito un altro: «Gonzalo è un grandissimo campione, si allena ogni giorno con entusiasmo. Ceno, va servito meglio ma non è vero che è fuori dal gioco: dopo Biglia è quello che tocca più palloni. Ora si è sbloccato e qui avrà altri novanta minuti per segnare ancora». Un gol, stavolta, permetterebbe a Milan del Pipita di guardare già al futuro.

Un Paese sfida una leggenda. Il sogno del Dudelange diventerà realtà questa sera, quando la squadra di Dino Toppmòller debutterà in Europa League, primo club del Gran Ducato del Lussemburgo a qualificarsi a una fase a gironi di una competizione Uefa, ospitando il Milan al Josy Barthel, lo stadio della Capitale e casa della della nazionale. Tutti esauriti gli 8.054 posti, il triplo rispetto ai2.600 delJosNosbaum Stadium, lo stadio di Dudelange,, non idoneo. Nato nel 1991 dalla fusione di tre club in quello che è il quarto comune del Lussemburgo (17mila anime), 1T91 Dudelange ha conquistato 14 campionati e 7 Coppe nazionali. Il club appartiene a Flavio Becca, 56 anni, lussemburghese di origine italiane (il papà è di Vaitopina, in provincia di Perugia), conosciuto perché col marchio Leopard, bevanda energetica, si è fatto strada nel ciclismo e ora vince nel Motomondiale: nel team diretto da Miodrag Kotur, ex uomo Ferrari, e Massimo Vergini, la Leopard ha conquistato il Mondiale Moto3 2017 con Joan Mir e quest’anno ha vinto gare con Enea Bastiamni e Lorenzo Dalla Porta.

Becca, quando ha comprato l’F91 Dudelange? «Nel 1998, e l’anno dopo ecco il primo titolo».

SI è fatto un nome col ciclismo. « Fino a 18 anni correvo in bici, papà sponsorizzava una squadra. Amo i motori, e il caldo è una passione. E poi mi piaceva l’idea una squadra che fermasse il dominio della Jeunesse, la Juve del Lussemburgo».

Quante squadre giocano nella DMslon Natlonale? «Quattordici. Ma in un Paese così piccolo sono troppe. Fossero 3-10 sarebbe un vantaggio».

Da dove arrivano I giocatori? «Abbiamo in rosa 11-12 lussemburghesi su una rosa di 27, gli altri arrivano da Belgio, Germania, branda, Georgia… Abbiamo l’ex difensore di Lazio e Psg, il serbo Milan Bisevac. La stella è l’olandese David Tùrpel, la scorsa stagione è stato con 30 gol il terzo realizzatore in Europa dietro Leo Messi e Mbappé. E c’è l’ex terzo portiere della Juventus, Landry Bonnefoi».

Professionisti e non. «Sette-otto al mattino lavorano. Toppmòller, allenatore del F91, è figlio di Klaus, ex attaccante che da allenatore portò il Bayer Leverkusen in finale di Chairqrions nel 2002».

Dudelange In Italia? «Potremmo giocare in G>. L’Europa League cosa significa?

«Qualificandoci ai gironi d siamo assicurati 3,8 milioni di euro, già più del budget della squadra, che è sui 2,5 milioni».

Lei è tifoso Interista…«Sì, ed ero socio dell’impresa Torno, che ha costruito il terzo anello di San Siro».

Sarebbe contento se…?«Sono realista, ma se arrivasse un pari..

Avendo già perso abbondantemente la pazienza a Cagliari, Rino Gattuso avrebbe voluto evitare che accadesse anche in Lussemburgo. Invece succede ancora prima di giocare, nella conferenza stampa della vigilia, quando un cronista locale chiede – e non era il primo- a lui e ad Abate se conoscono il nome di qualche giocatore del Dudelange. La domanda è parsa in Suona fede, ma a Rino non è piaciuta per nulla: «Vorrei sapere se pensate forse che a Milanello pettiniamo le bambole, o che siamo venuti qui per fare una passeggiata. Siamo perfettamente consapevoli di cosa d aspetta, le partite le prepariamo al meglio e sappiamo che non sarà facile. Cè grande rispetto per il Dudelange». Il giornalista lussemburghese senza saperlo ha toccato il nervo più scoperto, perché il Milan arriva da una partita che all’allenatore non è andata giù proprio per spirito, atteggiamento e organizzazione. Scorie che Gattuso vorrebbe lavare via al più presto anche se «quei venti minuti di Cagliari rimangono e non bisogna ripartire solo da quegli errori: c’è anche Napoli e una piccola parte con la Roma. Stiamo esprimendo un buon calcio ma non siamo costanti, la- sdamo tantissime cose per strada. Ho giocatori bravi, ma a volte se lo dimentica- no. Qui dobbiamo fare attenzione, è molto diffìcile anche se abbiamo qualcosa più di loro. Non voglio sentire alibi, tipo lo stadio piccolo».

CAMBI II Josy Sarthel ha ottomila posti e Gattuso non si fida: l’anno scorso debuttò in Europa al Rujevica di Rijeka, stessa capienza, e sappiamo come finì sebbene il Milan fosse già qualificato. Piuttosto, chi stasera sarà allo stadio assisterà a un piccolo, grande evento: Rino cambierà la squadra per nove undicesimi rispetto a Cagliari, e per un allenatore poco avvezzo al turnover è notevole. Esigenze varie: qualcuno ha bisogno di restare a Milanello a lavorare (Suso, Bonaventura, Rodriguez), altri non sono in condizioni perfette (Cutrone, Musacchio), altri ancora partiranno dalla panchina (Donnarumma, Kessie, Biglia, Calhanoglu). Per tre sarà il debutto stagionale dall’inizio (La- xalt, Bakayoko, Castillejo), per quattro esordio assoluto (Reina, Caldara, Bertolacci, Mauri). «Questi ragazzi mi mettono in difficoltà perché si allenano bene. Mi aspetto certi movimenti, di continuare col nostro calcio, verticalizzare un po’ di più e sapere quello che vogliamo fare. Quando si indossa una maglia gloriosa come questa e si incontra un avversario piccolo hai tutto da perdere».

Lux. O Luxembourg. Qualunque tifoso rosso- nero abbia seguito con un po’ di attenzione le vicende societarie dell’ultimo anno e mezzo, ormai ha dimestichezza con questi termini. Che poi, fino a un paio di mesi fa, di «lux» se n’è vista pochina. Comunque la mano di Crespo a Montecarlo ha regalato al Milan un incrocio emblematico: i rossoneri muove ranno il primo passo della nuova avventura europea proprio in quel Granducato da cui sono transitati i due cambi di proprietà. Qui infatti aveva e ha tutt’ora sede la Rossoneri Sport Investment Luxembourg, ovvero la società veicolo a cui tecnica- mente ha fatto capo il club. La controllante, insomma. Il nome non è cambiato: si chiamava così con Li Yon- ghong e si chiama così anche adesso con Elliott. Rossoneri Lux – la abbrevieremo così – è una holding nata a dicembre 2016 e diventata primaria nel panorama rossonero a marzo dell’anno scorso, quando il fondo cinese Sino Europe Sports creato da Li Yonghong le lasciò il posto – sempre sotto il controllo di Li – allo scopo di «portare a termine la transazione per l’acquisizione del Milan».

BUROCRAZIA Rossoneri Lux opera qui, in Rue Eugene Ruppert, questa via anonima del quartiere «la cloche d’or», distretto finanziario dove hanno sede compagnie come Deloitte e Pwc.

Prima, quando c’erano i cinesi, gli uffici erano in Rue Edward Steichene la sostanza non cambia: insegne di Bnp Paribas, Amazon, Vodafone, impiegati con il badge al collo lungo i marciapiedi. Il traslocè datato 12 luglio, pochi giorni prima dell’avvento di Elh’ott. All’atto pratico Rossoneri Lux è una semplice struttura burocratica, un veicolo normativo. Non d sono insegne e uffici pullulanti di funzionari, anzi La società è insediata, domiciliata presso un grosso studio di assistenza legale, commerciale e societaria che si chiama Intertrust e mette a disposizione i propri servizi. Un modus operandi normale in casi come questo. A occuparsi di Rossoneri Lux sono tre professionisti di Inter- trust in ambito legale. Ma all’esterno non c’è nulla di riconducibile: zero insegne, zero targhe in reception né targhette sulla buca delle lettere. E bocche cucite con occhiatacce ai cronisti curiosi. Contano i fatti allora, che vedono questa holding comparire nei momenti più caldi: il giorno del closing per esempio, quando Eininvest comunicò di aver «ceduto alla Rossoneri Lux la totalità delle azioni» dopo la spasmodica attesa dei soldi di mister Li dal Lussemburgo. Lo stesso Paese verso il quale si erano diretti gli avvocati di Elliott nei giorni della famosa escussione, ovvero il passaggio di proprietà da Li a Elliott per insolvenza. E in tempi più recenti è stata proprio Rossoneri Lux, nell’assemblea dei soci del 21 luglio, a chiedere e ottenere la testa di Li e Passone.

Modulo comprensibilmente difensivo per i padroni di casa che dovrebbero scendere in campo col 5-4-1 con  Frising in porta, Schnell,  Maiget,  Bisevac, Cruz, El Hriti in difesa; Sinani, Courturier, Kruska, Stolz a centrocampo e Turpel unica punta.

Consueto 4-3-3 per Gattuso che dovrebbe fare diversi cambi rispetto all’11 titolare domenica scorsa: Reina in porta; Abate, Caldara, Romagnoli, Laxalt in difesa; Bakayoko; Mauri, Bertolacci in difesa; Borini, Higuain e Castillejo in attacco.

La partita Dudelage – Milan sarà trasmessa in diretta tv sui canali Sky Sport Uno e Sky Sport e in chiaro su Tv8. Per chi intende guardarla in streaming potrà farlo utilizzando la piattaforma Sky Go o il sito di Tv8.