Real Madrid – Roma Streaming Gratis no Rojadirecta Diretta Live Tv Rai Uno

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A cominciare da questa stagione, e per continuare nel prossimo triennio, la Champions League è trasmessa tutta da Sky. Grazie all’accordo raggiunto tra la pay Tv e la Rai la Tv di Stato avrà però la possibilità di trasmettere in chiaro la migliore partita delle italiane il mercoledì sera. E in questa occasione la scelta non poteva che ricadere sulla sfida tra i giallorossi e i campioni d’Europa. Il match sarà in onda anche su SkySport1 (canale 201) dove è prevista anche una replica alle ore 00.30

Nelle ultime stagioni, frenate del tipo “5 punti in 4 gare”, erano datate fine dicembre quando, le velleità di successo della Roma, si scontravano con la realtà. Stavolta, anticiparle a settembre, è una novità che tuttavia, dopo aver ascoltato il realismo di Totti («L’obiettivo è arrivare tra il secondo e il quarto posto e passare il girone in Champions») di una decina di giorni fa, sembra scuotere più la tifoseria che la squadra, quasi rassegnata al limbo di alta competitività senza successi nel quale si vive a Trigoria.

La Roma che questo pomeriggio vola a Madrid (domani debutto in Champions contro il Real; Pastore in dubbio ma Totti è fiducioso: «Sono dei marziani ma possiamo fare bene») è una squadra con problematiche tecniche, tattiche e fisiche. Partiamo da quest’ultime: nonostante Di Francesco difenda l’operato del suo staff, i giallorossi appaiono compassati, monoritmo, corrono poco (quattordicesimi nella speciale graduatoria dei chilometri percorsi con 106.7 di media) e lamentano, off record, difficoltà nel cambio di passo. L’assalto finale di domenica dopo il 2-2 di Stepinski non inganni: scossa più a livello nervoso che altro.

CONTRADDIZIONI

Sotto accusa Di Francesco che al netto di qualche eccesso nel ruotare i moduli di gioco, ha la grande attenuante di un mercato che sin dall’inizio ha destato più di qualche perplessità. Pastore mezzala, la cessione di Strootman a mercato in entrata chiuso – privando la rosa dell’unico intermedio incontrista -, la volontà di non ritoccare una difesa un anno più vecchia ma priva del baluardo in mediana, il cambio Alisson-Olsen, il mancato arrivo di un esterno destro di piede mancino richiesto dall’allenatore, fotografano l’ennesima rivoluzione estiva che in pochi, stavolta, si attendevano.

E questo perché dopo il raggiungimento della semifinale di Champions, si riteneva che potessero bastare 2-3 innesti per competere in campionato con la Juventus. Monchi non è stato di questo avviso (12 acquisti) e ha riazzerato tutto, in un triste gioco dell’oca che vede ora, come massima aspirazione al 18 settembre, la qualificazione alla Champions. Traguardo non scontato. Perché la Roma è piena di contraddizioni e senza equilibrio (72 i tiri subiti in 4 gare): rosa corta per il 4-3-3 al punto che se Di Francesco vuole sostituire un intermedio in corsa o inserisce il giovane Zaniolo oppure deve cambiare modulo. E anche con il 4-2-3-1 le cose non vanno meglio: N’Zonzi-De Rossi sembrano uno il clone dell’altro. Trovare la soluzione tattica non sarà facile. Ritrovare però al più presto la brillantezza nella corsa, potrebbe agevolare a nascondere (sino a gennaio) la polvere sotto al tappeto.