Modello 730 integrativo: qual è la scadenza definitiva?

È ora di modello 730 per tutti i cittadini che fanno reddito, mi hanno sono chiamati a dichiararli.

Stiamo parlando di un nuovo modulo fiscale, con il quale non bisogna effettuare dei calcoli, solamente compilare tutti i campi richiesti. I cittadini dovranno presentarlo solamente nel caso in cui percepiscano:

redditi di capitale;
redditi di terreni e fabbricati;
redditi di lavoro dipendente;
redditi di lavoro autonomo e per i quali non è richiesta la Partita Iva;
altri redditi

L’Agenzia delle Entrate farà tutto il resto. Ovviamente come sempre Per usufruire di tutti i bonus fiscali con l’attuale modello 730, è importantissimo tenere da parte tutti i documenti, ad esempio fatture e scontrini, che provino tutte le spese fatte nell’arco dell’anno.

Laddove si supera la data di scadenza di presentazione del Modello 730, e dopo aver verificato la mancanza di alcuni scontrini non bisogna allarmarsi.

Per recuperare le detrazioni dimenticate relative agli anni passati, il contribuente ha la possibilità di presentare, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla presentazione della dichiarazione originaria, un modello Redditi integrativo. Se le modifiche comportano un minore o un maggiore credito, il contribuente dovrà pagare una sanzione in proporzione al ritardo avvenuto. Diversamente, non ci sono sanzioni, in caso di integrativa a favore, Tuttavia, i tempi per ricevere il bonus spettante potrebbero essere molto lunghi.

Modello 730 precompilato

Per chi viene predisposto A partire dal 15 aprile, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione dei lavoratori dipendenti e dei pensionati il modello 730 precompilato sul sito internet dell’Agenzia delle entrate www.agenziaentrate.gov.it. Quali informazioni contiene Per la predisposizione del modello 730 precompilato, l’Agenzia delle entrate utilizza le seguenti informazioni:i dati contenuti nella Certificazione Unica, che viene inviata all’Agenzia delle entrate dai sostituti d’imposta: ad esempio, i dati dei familiari a carico, i redditi di lavoro dipendente o di pensione, le ritenute Irpef, le trattenute di addizionale regionale e comunale, i compensi di lavoro autonomo occasionale, i dati delle locazioni brevi;

gli oneri deducibili o detraibili che vengono comunicati all’Agenzia delle entrate, quali spese sanitarie e relativi rimborsi, interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, contributi versati alle forme di previdenza complementare, contributi versati per i lavoratori domestici, spese universitarie e relativi rimborsi, spese funebri, spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e per misure antisismiche, per l’arredo degli immobili ristrutturati e per interventi finalizzati al risparmio energetico (bonifici per interventi su singole unità abitative e spese per interventi su parti comuni condominiali); ¡ alcune informazioni contenute nella dichiarazione dei redditi dell’anno precedente: ad esempio, i dati dei terreni e dei fabbricati, gli oneri che danno diritto a una detrazione da ripartire in più rate annuali (come le spese sostenute negli anni precedenti per interventi di recupero del patrimonio edilizio, per l’arredo degli immobili ristrutturati e per interventi finalizzati al risparmio energetico), i crediti d’imposta e le eccedenze riportabili; ¡ altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria: ad esempio, le informazioni contenute nelle banche dati immobiliari (catasto e atti del registro), i pagamenti e le compensazioni effettuati con il modello F24.