West Nile, ancora una vittima a Mantova. E’ record di casi 11 morti

Il West Nile o febbre del Nilo continua a mietere vittime nel nostro paese. Il batterio che ha fatto già diverse vittime, oggi purtroppo ha causato la morte di un nuovo paziente di  Mantova, record di casi dal 2012. Ad essere stata affetta è una donna,  la quale pare fosse stata contagiata la settimana prima di Ferragosto. Questo contagio è avvenuto a Mantova ed oggi, venerdì 24 agosto 2018, una donna è morta a causa del virus West Nile. La vittima si chiamava Eda Taffurelli ed aveva di 77 anni; la donna stando a quanto  è emerso, sembra fosse stata punta da una zanzara killer vicino alla propria abitazione a Castelletto Borgo. L’anziana donna Dopo aver cominciato a sentirsi male, la settimana precedente a Ferragosto, era stata ricoverata in ospedale e proprio il 14 di agosto sarebbe arrivata la diagnosi di West Nile.

Tuttavia ormai le sue condizioni di salute erano piuttosto gravi, perché i il virus le aveva già attaccato il cervello, fino a indurla in coma. Da quel momento, purtroppo, l’anziana signora non è più uscita da questa situazione e non si è più ripresa e così è morta dopo 15 giorni di incubazione. Così si aggrava il bilancio delle vittime del virus che quest’estate ha raggiunto 255 casi individuati in tutta la penisola,  isole comprese. Questo quanto è emerso dall’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità che ha registrato un record di casi nei mesi di luglio e agosto, mai così tanti dal 2012.

Dei 255 totali, circa 103 avrebbero manifestato sintomi neuro invasivi con 10 decessi a cui si aggiunge a quello di oggi. Tra i soggetti più colpiti, purtroppo sembrano esserci anche ben 40 Donatori di Sangue. “Al 16 agosto nell’Unione europea sono stati segnalati 273 casi umani di infezione da West Nile: 75 in Grecia, 123 in Italia, 31 Romania, 39 in Ungheria, 3 in Francia e 2 in Croazia. Sono stati inoltre segnalati 128 casi umani nei paesi limitrofi“, sottolinea il report.

“La sorveglianza veterinaria in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici ha confermato la circolazione del virus West Nile in pool di zanzare ed uccelli in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Sono in corso di conferma positività in Provincia di Trento, Lodi, Pavia, Rimini, Sassari, Oristano, Milano, Bergamo, Asti e Varese. Le analisi molecolari eseguite nell’ambito della sorveglianza ornitologica ed entomologica hanno identificato la circolazione del Lineage 2 del virus”, avverte il bollettino.  Intanto è Allarme rosso anche a Gambara, dove nella zona del villaggio Castello pare sia stata programmata una maxi disinfestazione con un raggio di circa 200 metri dalla casa Dove abita un anziano a cui pare sia stata riscontrata la positività dell’infezione da febbre del Nilo.

Cos’ ha fatto di male Catania,assieme ai suoi abitanti, per assurgere a Betlemme dei radical chic? Da qualche giorno l’antico centro siculo subisce la presenza invasiva di una pletora di piccoli capi bastone della sinistra, guru d’area liberal, mondiali sti e filosofi un tanto al chilo,impegnati in un mesto pellegrinaggio in direzione della Nave Diciotti, invocando la discesa su suolo italico dei 177 migranti ) affetti da scabbia trattenuti al suo interno. Ora, mentre i media mainstream danno voce agli appelli di Maurizio Martina e agli strali lanciati da Roberto Saviano all’indirizzo di Matteo Salvini, come prevedibile il paese reale è preso da tutt’altre preoccupazioni.Dentro i bar di provincia, nelle sale d’aspetto degli ambulatori, in coda dal fornaio l’argomento principe è uno soltanto: l’emergenza West Nile,il temibile virus proveniente dal Nilo Occidentale.

Nell’ ultimo periodo la paura del contagio ha generato una vera e propria psicosi, destando timori specialmente nelle persone anziane,debilitate dagli acciacchi e da un fisico fiaccato dal peso degli anni. FINO AL CERVELLO Del resto, soltanto ieri è stato registrato l’ultimo decesso a causa del virus. A farne le spese è stata una 77enne di Mantova, Eda Taffurelli. La sventurata era stata punta da una zanzara/vettore poco prima di Ferragosto, mentre si trovava nei pressi della sua abitazione a Castelletto Borgo. Pochi giorni dopo, la tragica scoperta: l’agente infettivo si era già diffuso nella zona del cervello, costringendola a un sonno senza più risveglio.Dopo 15 giorni di incubazione,la morte.

Il fenomeno ha assunto nell’ultimo anno proporzioni allarmanti: solo in Italia sono stati registrati ben 255 casi, con picchi da record nei mesi di luglio e agosto (dati estrapolati dall’ultimo bollettino di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità).Di questi, 133 persone hanno manifestato sintomi neuro-invasivi (mal di testa, febbre alta, disturbi della vista),mentre con l’ultimo tragico episodio nel mantovano il numero dei decessi è salito a 11 (3 in Veneto, 8 in Emilia – Romagna). Un ulteriore elemento inquietante è dato dal fatto che tra i contagiati vi sono almeno 40 donatori di sangue. Una sciagura abbattutasi sull’Italia dovuta forse alle elevate temperature di quest’anno, come ipotizza l’Organizzazione mondiale della sanità, che ha registrato un aumento generalizzato dei casi in tutto il continente europeo.

Il morbo dilaga in Emilia Romagna e in Veneto dove l’assessore regionale, Luca Coletto, ha predisposto un Piano straordinario di disinfestazione a tappeto che prenderà il via nei primi giorni di settembre,ma non risparmia neppure Sardegna e Lombardia.Quest’anno il morbo del Nilo è stato rinvenuto in campioni di animali e persone dislocati in 36 province del Nord Italia e della Sardegna, l’ultima delle quali a Genova. Serbatoio naturale del bacillo sono numerose specie di uccelli, sia stanziali che migratori. Principali vettori sono le zanzare del genere Culex e la zanzara tigre. I due insetti proliferano sia in prossimità dei boschi (dove possono acquisire il West Nile cibandosi del sangue di un uccello infetto) sia nelle città, esponendo a rischi l’uomo e altri mammiferi. Dal 2013 a oggi la sorveglianza veterinaria ha rilevatola presenza del virusin diversi volatili quali gazza,cornacchia grigia, storno, rondine e merlo, per citarne alcuni.

RISCHI PER LA SALUTE Peccato che il tema rischi di passare in secondo piano, almeno per chi ancora si tortura ascoltando le giaculatorie degli esponenti del Pd. Se fossero più attenti agli umori dei cittadini, tanto i politici quanto i media mainstream fornirebbero un’informazione più accurata su questo fenomeno, al quale gli italiani sono interessati sopra ogni cosa. Il timore perla propria vita prevale sull’ennesima, opportunistica polemica a tema migranti, che la sinistra sfrutta senza successo nel tentativo di screditare il governo.Come ha rilevato ieri Giuseppe Cruciani sulle pagine del nostro quotidiano, l’élite liberal sta dimostrando per l’ennesima volta di non avere capito nulla. Il compito di tranquillizzare i cittadini è stato assolto da esperti come Giovanni Maga (docente di Biologia Molecolare all’Università di Pavia ), per il quale «l’infezione da West Nile decorre in maniera asintomatica in circa l’80% dei casi. Nel restante 20%, i sintomi sono generalmente di media entità:febbre,mal di testa,vomito, rash cutaneo, dolori muscolari». Solo in un caso su 100 si possono avere «manifestazioni neurologiche gravi», che nell’anziano e negli individui immunocompromessi possono rivelarsi letali.