Finalmente una nuova regola europea che aspettavamo da decenni. Milioni e milioni di europei si stavano domandando a quanto ammontasse il componente bio ogni volta che si recavano a fare il pieno di carburante. Padri e madri trascorrevano notti insonni, a vegliare i propri figli, chiedendosi che percentuale bio metteranno nel serbatoio della loro macchina appena raggiungeranno l’età per guidare. Magari i burocrati europei, tanto per favorire la comprensione a tutti, avrebbero potuto allegare, alle pompe erogatrici del carburante, la tavola periodica degli elementi chimici così che ogni cittadino europeo potesse ricavarsi, lui stesso, le percentuali. Più il tempo passa più sono convinto che questo tipo di Europa assomigli ad un gigantesco GULAG gestito da pazzi burocrati completamente avulsi dalla realtà.
Il nuovo obbligo, che recepisce una direttiva europea è stato pensato per permettere ai consumatori di scegliere il carburante più adatto alla propria auto. Per la benzina l’etichetta (di forma circolare) conterrà la lettera E e un numero con la percentuale di componenti bio: E5 per alcol etanolo pari al 5%; E10 per il 10%, E85 per l’85%.
Per il gasolio l’etichetta, invece, sarà quadrata con la lettera B (che indica i componenti biodiesel): B7 per il gasolio con biodiesel al 7%, B10 per biodiesel al 10% e B100 che indica gasolio di puro biodiesel. Nella losanga dei gas potrebbe comparire la sigla H2, che significa che è idrogeno, la sigla CNG indica metano per auto, LPG significa Gpl e la LNG significa metano liquido.
Ma perché cambiano i nomi?
I carburanti in commercio sono sempre più numerosi e inoltre i nuovi motori hanno esigenze sempre più raffinate. Se i motori diesel Euro Zero tolleravano anche l’olio di semi e quelli a benzina non lamentavano la presenza di alcol, oggi i nuovi propulsori sono molto più sensibili.
Una benzina con il 15% o il 20% di etanolo verde può causare anche danni alla vettura. È essenziale quindi prestare attenzione alle indicazioni presenti a fianco del tappo o dello sportello del serbatoio, sul manuale di uso e manutenzione, nel manuale elettronico, sulla colonnina del distributore, sulla pistola della pompa per l’erogazione, nelle concessionarie e negli autosaloni.
Questo sito è in regola con l'informativa ex 13 D.lgs. 196/2003 ed GDPR n. 679/2016.
I cookies sono necessari per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi.
In caso di non accettazione della nostra cookies policy non sarà possibile continuare a navigare correttamente sul nostro sito. Scrollando la pagina o cliccando su una qualsiasi parte del sito i cookies saranno abilitati.
OkNoInformativa Privacy policy
Per il gasolio l’etichetta, invece, sarà quadrata con la lettera B (che indica i componenti biodiesel): B7 per il gasolio con biodiesel al 7%, B10 per biodiesel al 10% e B100 che indica gasolio di puro biodiesel. Nella losanga dei gas potrebbe comparire la sigla H2, che significa che è idrogeno, la sigla CNG indica metano per auto, LPG significa Gpl e la LNG significa metano liquido.
Ma perché cambiano i nomi?
I carburanti in commercio sono sempre più numerosi e inoltre i nuovi motori hanno esigenze sempre più raffinate. Se i motori diesel Euro Zero tolleravano anche l’olio di semi e quelli a benzina non lamentavano la presenza di alcol, oggi i nuovi propulsori sono molto più sensibili.
Una benzina con il 15% o il 20% di etanolo verde può causare anche danni alla vettura. È essenziale quindi prestare attenzione alle indicazioni presenti a fianco del tappo o dello sportello del serbatoio, sul manuale di uso e manutenzione, nel manuale elettronico, sulla colonnina del distributore, sulla pistola della pompa per l’erogazione, nelle concessionarie e negli autosaloni.