Si torna a parlare di bollo auto ovvero una delle tasse che gli italiani odiano da sempre. Può capitare in alcuni casi che la scadenza di pagamento del bollo auto venga dimenticata e in questo caso purtroppo si va incontro a delle sanzioni. Nel caso in cui Dunque avvenga ciò, è bene tenere a mente tutte le regole che riguardano le possibili sanzioni e anche l’eventuale prescrizione del bollo. Innanzitutto bisogna precisare che il contribuente non dovrà più pagare nulla allo Stato qualora siano trascorsi 3 anni dalla scadenza dei termini di pagamento del bollo auto perché al termine di questo periodo la tassa va in prescrizione. Quindi qualora il contribuente non abbia pagato il bollo del 2018 dovrà ricevere la cartella esattoriale con la richiesta di pagamento entro e non oltre il 31 dicembre 2021 altrimenti questa cartella arrivata in ritardo sarà considerata nulla perché sarà scaduto il termine e la tassa andrà in prescrizione.
Il contribuente può decidere di non pagare l’importo richiesto senza incorrere in alcun tipo di problema attivando un’apposita procedura. Innanzitutto il contribuente che riceve presso il proprio domicilio la cartella esattoriale dovrà verificare la data in cui è avvenuta la notifica E nel caso in cui sia andata in prescrizione, il destinatario può presentare istanza di sospensione entro e non oltre 60 giorni dalla notifica ricevuta. L’Agenzia delle Entrate dovrà rispondere entro i 210 giorni perché altrimenti si attiverà La regola del silenzio assenso per cui la cartella esattoriale sarà completamente nulla, qualora invece l‘Agenzia delle Entrate risponderà con un dissenso alla richiesta di prescrizione si potrà procedere o pagando l’importo richiesto oppure avviando un procedimento legale e Rivolgendosi direttamente alla commissione tributaria provinciale.
Interessanti novità sono in arrivo riguardanti il pagamento del bollo auto che in qualche modo riprendono anche il l’argomento precedente. Uno dei motivi per cui spesso subentra la morosità del bollo auto riguarda la dimenticanza. Per cercare di risolvere in qualche modo questo problema è una risposta sembra essere arrivata attraverso il pagamento online di questa tassa tanto che da quest’anno è possibile utilizzare il sistema digitale dei pagamenti pubblici chiamato pagopa.
Di questo se ne è parlato negli ultimi mesi ed è un sistema digitale di pagamenti pubblici piuttosto rapido e veloce per poter effettuare pagamenti on-line. Per quanto riguarda i circuiti delle tasse nei quali rientra appunto il bollo auto. Per poter effettuare il pagamento con questo nuovo sistema bisogna servirsi di e-banking oppure circuito Satispay attraverso tabacchi e sportelli bancomat delle banche di appartenenza. La morosità relativa al bollo auto non pagato, dunque, potrà essere risolta grazie ai circuiti Paypal perché tutti collegati al sistema Pago Ora che è stato istituito dall‘Inps.
Bollo auto, prescrizione sempre in 3 anni
Il bollo auto va in prescrizione e non deve essere più pagato dopo tre anni, che partono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello previsto per il pagamento. Questa regola generale vale anche nel caso in cui il contribuente non impugni la relativa cartella esattoriale: il termine di prescrizione breve non si trasforma in decennale. È questo quanto confermato dalla sesta sezione civile della Corte di Cassazione, che con la recente ordinanza n. 20425/2017 ha respinto il ricorso di Equitalia e si è espresso a favore di una contribuente.
Bollo auto, prescrizione e impugnazione
La vicenda giunta all’attenzione della Cassazione ha visto una donna opporsi all’avviso di intimazione di pagamento del bollo auto per sopravvenuta prescrizione della tassa. Equitalia ha risposto sostenendo che il bollo fosse comunque dovuto perché la contribuente non aveva impugnato la cartella esattoriale nei termini previsti. Secondo l’agente della riscossione, per legge in questo caso la prescrizione breve triennale diventa automaticamente decennale. La tassa, dunque, è comunque da pagare.
La Commissione Tributaria Provinciale aveva dato ragione in primo grado a Equitalia, ma la CTR del Lazio aveva poi accolto in secondo grado l’appello della donna. La Corte di Cassazione, infine, con ordinanza depositata il 25 agosto, aveva sancito l’infondatezza delle motivazioni di Equitalia.
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Quando la prescrizione resta triennale
La Suprema Corte si è espressa in favore della contribuente, sostenendo che il termine di prescrizione del bollo auto rimane di 3 anni anche di fronte all’omessa impugnazione della cartella di pagamento. Rifacendosi a quanto già stabilito a Sezioni Unite con sentenza n. 23397 del 17 novembre 2016, infatti, gli Ermellini hanno ricordato che “la scadenza del termine perentorio sancito per opporsi o impugnare un atto di riscossione coattiva” produce soltanto l’irretrattabilità del credito, ma non anche la conversione del termine di prescrizione breve in quello ordinario decennale.
E non solo. Tale principio si applica a tutti gli atti di riscossione mediante ruolo, incluse le cartelle aventi ad oggetto i contributi Inps e quelle relative alle multe stradali. Entrambe vanno infatti in prescrizione dopo 5 anni a prescindere dall’impugnazione da parte del contribuente.
Attenzione alle successive comunicazioni
Quanto esposto finora, però, è valido solo nel caso in cui dopo la prima intimazione di pagamento il cittadino non abbia ricevuto –entro i 3 o 5 anni previsti dalla prescrizione– nessun ulteriore atto amministrativo da Equitalia. In caso contrario il termine di prescrizione resta comunque breve, ma viene azzerato e riparte da capo dal momento in cui si riceve la seconda comunicazione.
Esenzione bollo auto e agevolazioni
Vediamo ora le situazioni in cui la legge prevede l’esenzione del bollo auto totale o parziale. In questo caso, vanno considerati tipologia di auto e le caratteristiche del proprietario. L’esenzione dal pagamento del bollo auto spetta alle
- auto per disabili (sia se l’auto è intestata al conducente, che ai familiari);
- auto storiche di età pari o superiore ai 30 anni;
- auto elettriche (per i primi 5 anni, oltre i quali si applicano agevolazioni delle Regioni);
- auto ibride (per un periodo stabilito dalle direttive regionali, poi ci sono agevolazioni);
- auto a metano (esenzione totale a vita in Lombardia e Piemonte, esenzione per 5 anni più agevolazioni, oltre questo termine nelle altre Regioni italiane).
Le agevolazioni bollo auto sono previste, oltre che nei casi già citati, anche per le auto a Gpl, la cui tassa di proprietà è ridotta a ¼ del bollo previsto dal tariffario regionale.
Per approfondire, puoi trovare tutti i dettagli sui benefici fiscali relativi al bollo auto consultando il sito dell’Aci, scegliendo la Regione che ti interessa e cliccando sulla voce “Riduzioni ed esenzioni”.
Rimborso bollo auto da demolire
E cosa c’è da sapere sul bollo auto demolita? In caso di demolizione, puoi richiedere il rimborso del bollo auto, che viene stabilito in dodicesimi calcolando il numero di mesi che decorrono dal momento della demolizione fino a quello di scadenza del versamento.
Esempio: il tuo bollo auto scade il 25 novembre 2017 e tu demolirai l’auto nel mese di giugno? Allora, ti sarà rimborsata la quota non goduta da giugno al 25 novembre 2017.
Come fare calcolo bollo auto per sapere quanto pagare
Prima di mettere mano alla tasca e procedere al pagamento della tassa automobilistica, devi calcolare l’importo del bollo auto, per sapere esattamente quanto pagare.
L’operazione non è così semplice come sembra, ma ti vengono in aiuto il sito dell’Agenzia delle Entrate e quello dell’Aci, dove puoi procedere al calcolo bollo online e ottenere l’importo preciso, inserendo i dati che ti vengono richiesti. Le modalità per conoscere la cifra da versare sono due:
- calcolo del bollo in base alla potenza dell’auto (kw e cavalli)
- calcolo del bollo in base alla targa.
Puoi calcolare l’importo del bollo sul sito dell’Agenzia delle Entrate in base alla potenza dell’auto, ti servono i kw o i cavalli che trovi sulla carta di circolazione. Li inserisci nel menu, scegli la classe ambientale di appartenenza della tua vettura, la Regione di residenza, il tipo di veicolo, se è Gpl o meno e clicchi su “Calcola importo”. A questo punto ottieni la cifra.
Per il calcolo in base alla targa puoi usare indifferentemente il sito dell’Aci o quello dell’Agenzia delle Entrate, sapendo che in quest’ultimo caso puoi effettuare il calcolo immettendo solo la targa o tramite la formula completa.
- Calcolo del bollo in base alla targa del veicolo
- Calcolo del bollo con la formula completa
Come controllare se il bollo è stato pagato
Ti viene il dubbio di non aver pagato il bollo in uno o in più anni precedenti? In effetti, fra le tante tasse che ti sommergono qualcuna ti può sfuggire, ma per verificare subito e provvedere, sempre sul sito dell’Aci trovi la pagina Assistenza Bollo, che ti permette di chiedere delle verifiche sui pagamenti effettuati e su eventuali pendenze. Anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate hai la possibilità di effettuare un controllo, usando la pagina Interrogazione pagamenti effettuati.
Dove e come pagare il bollo auto?
Ora che hai l’importo da versare, non ti resta che scegliere dove procedere al pagamento del bollo auto, fra le tante possibilità offerte sia offline che online. Se non hai problemi a spostarti fisicamente, puoi pagare il bollo auto presso:
- un’agenzia abilitata di pratiche auto;
- una delle delegazioni Aci abilitate al servizio di riscossione;
- un ufficio postale, presentando il bollettino apposito e pagando una commissione di 1,50 euro;
- una banca convenzionata, presso lo sportello ATM con il bancomat;
- un Tabacchi che aderisce al circuito Lottomatica, compilando la scheda A se hai un’auto ad uso promiscuo o la scheda B se, invece, devi pagare il bollo taxi. Puoi pagare il bollo anche nei Tabacchi che hanno stretto convenzioni con banca ITB.
In alternativa, puoi usufruire comodamente del pagamento bollo online, scegliendo fra:
- il sito dell’Aci, usando il servizio BolloNet (dove non paghi commissioni se sei socio o un costo di 1,87 euro se non lo sei);
- Poste Online, con una commissione di 1 euro se sei correntista;
- il servizio di home banking sul sito di una banca convenzionata;
- il sito dell’Agenzia delle Entrate (che ti permette di pagare il bollo auto con F24, ma solo nel caso del superbollo).
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Le sanzioni previste per il bollo auto scaduto
Ti è già capitato di dimenticare il pagamento di una bolletta o di sforare i termini per il versamento di una tassa qualsiasi? Se ti sei trovato in queste circostanze, sai bene che incorri in multe o more che fanno aumentare l’importo da corrispondere.
Anche per il bollo auto scaduto e per il pagamento del bollo auto in ritardo rischi delle sanzioni, ecco perché ti conviene fare una verifica scadenza della tassa di proprietà del veicolo e restare nei termini consentiti dalla legge per regolarizzare la tua posizione.
Dove puoi verificare? Sempre sul sito dell’Aci, nella stessa pagina relativa al calcolo del bollo online, otterrai, oltre all’importo da versare, anche la scadenza per il pagamento.
Cosa succede se guidi con bollo scaduto
Stai circolando con la tassa non pagata: quali sono le sanzioni per bollo auto scaduto? Se paghi in ritardo il bollo della tua vettura, puoi avvalerti del ravvedimento operoso per metterti in regola con il fisco e pagare sanzioni ridotte.
Considera che, con il bollo scaduto, ti verranno notificati sia la sanzione che gli interessi di mora in base al numero dei giorni di ritardato pagamento:
- se provvedi a pagare entro 30 giorni dalla scadenza del bollo, hai una sanzione del 2,5% della tassa più gli interessi di mora calcolati giornalmente a un tasso del 3%;
- se paghi dopo 30 giorni ma entro 12 mesi dalla scadenza del bollo, sanzione del 3% della tassa più interessi al 3%;
- se paghi dopo 12 mesi dalla scadenza del bollo, ti toccano una sanzione del 30% della tassa più interessi del 2,5% su base semestrale.
Fai molta attenzione al caso in cui viene accertato che non paghi il bollo auto da 3 anni consecutivi! Per il bollo auto mai pagato o non pagato per tutto questo tempo, c’è il ritiro della targa e della carta di circolazione
Poi c’è la cancellazione del veicolo dai registri del PRA. Per iscriverlo di nuovo, dovrai pagare tutti i bolli e le sanzioni previste, oltre ad avviare le pratiche burocratiche necessarie.
Posso pagare il bollo auto a rate?
Molti si chiedono se l’Agenzia delle Entrate permette il pagamento del bollo auto a rate, ma purtroppo non è possibile e va saldato in un’unica soluzione.
Il pagamento a rate del bollo è previsto solo se ricevi la cartella di pagamento perché hai evaso e solo se l’importo della cartella supera i 120 euro. In questo caso, puoi richiedere una dilazione di pagamento che va dalle 5 alle 30 rate.
Bollo auto, stangata per gli automobilisti: nuovi rincari per le auto datate
Una nuova mazzata sembra essere in arrivo per gli automobilisti che dovranno fare i conti con il costo più alto del bollo auto previsto dalla nuova legge e tale mazzata pare colpirà quasi metà degli automobilisti. Il bollo auto è una delle tasse più odiate non solo dagli italiani, i quali non concepiscono l’idea di dover pagare una tassa semplicemente per il possesso di un bene privato acquistato con i propri soldi.ì
Come se non bastasse, gli automobilisti devono fare anche i conti con il costo più alto delle tariffe previste dalla nuova legge e nello specifico il bollo auto non verrà più calcolato soltanto in base al numero di cavalli fiscali ma anche analizzando dei criteri di carattere ambientale che possono tenere conto della sua capacità di inquinare.
Di conseguenza, una macchina più vecchia sarà considerata più inquinante e dunque la tassa per quest’auto sarà sicuramente più cara rispetto ad un’ auto nuova. Gli automobilisti italiani, dunque, al rientro dalle vacanze dovranno fare i conti con il costo più alto della cassa previsto dalla nuova legge di bilancio per il 2018, una legge che in tanti temono proprio per gli effetti devastanti sull’economia italiana già particolarmente fragile e debole. La stangata arriverà a partire dal prossimo anno e riguarderà tutti i possessori delle auto classificate al di sotto dell’euro 3, uno dei parametri con i quali vengono definiti i livelli di inquinamento prodotti dalle vetture e dunque più si inquina e più si paga.
Intervenuta sulla questione la senatrice Pd Laura Puppato, la quale si augura che la revisione del bollo possa essere inserita nella legge di bilancio 2018 e nello specifico ha dichiarato che questa ipotesi rientra in una prima fase di avvio di un tipo di valutazione economica basata non solo sul Pil, ma anche sulla sostenibilità sulla giustizia ambientale. Il Ministero dello Sviluppo Economico pare stia valutando ormai da parecchio tempo l’ipotesi di istituire bollo auto progressivo, ovvero una idea che rischia di tramutarsi in una vera e propria stangata per gli automobilisti come già detto, perché legata non soltanto alla potenza del motore, ma alle missioni della vettura.
L’idea iniziale era stata del ministro Calenda ma adesso sembra che l’intero governo Gentiloni sia pronto ad adottare questa misura fin da subito, possibilmente nella legge di bilancio 2018 in modo tale che questa norma possa diventare già legge a partire dal prossimo 2018 o comunque nei primi mesi del prossimo anno. Il nuovo bollo auto 2018 dovrebbe quindi prevedere penalizzazione per le auto più inquinanti, identificate con quelle col motore Euro 3 o antecedenti e premiando quelle col motore a più basse emissioni di CO2.
Bollo auto esenzione Legge 104, come ottenere esenzione fino 5 anni e ulteriori
Tuttavia il proprietario dell’auto Può verificare quanto è effettivamente L’importo da pagare consultando il sito internet dell’ACI oppure dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda la scadenza, vi è una legge secondo cui per i veicoli di nuova immatricolazione il bollo auto va versato entro il mese di immatricolazione, però se questa avviene negli ultimi 10 giorni del mese la scadenza viene rinviata l’ultimo giorno del mese successivo.
Il pagamento va effettuato, dunque, entro il mese successivo alla scadenza, pena l’aggiunta di una sanzione sull’importo complessivo e quindi se ad esempio il bollo scade a luglio, ci sarà tempo fino ad agosto per poterlo pagare per non incorrere in una sanzione. Riguardo le modalità di pagamento fattibili per il bollo auto 2018 citiamo sicuramente le tabaccherie e ricevitorie del Lotto collegato alla rete Lottomatica, servizi e uffici postali della delegazione ACI, gli sportelli bancomat Unicredit utilizzando una carta Bancomat operante sul circuito pagobancomat rilasciata da qualsiasi Istituto bancario e senza corrispondere alcuna commissione, online sui siti di Poste Italiane e tramite bonifico online presso le proprie banche.
Si parla anche di esenzione bollo auto e pare che ad usufruirne siano gli invalidi, le auto elettriche o a GPL ma anche le auto storiche e per trasporti speciali. Per poter usufruire dell‘esenzione dal pagamento del bollo bisognerà fare domanda. Come abbiamo già riferito, possono fare richiesta di esenzione coloro che hanno un qualsiasi tipo di invalidità motoria permanente, ma a tal riguardo va specificato che questa esenzione è possibile soltanto se il veicolo è intestato al portatore di handicap o alla persona che ha a carico fiscalmente la persona disabile ed è stato adattato a livello meccanico alle necessità del conducente. Inoltre, è importante che ci sia anche un altro requisito per poter beneficiare di questa esenzione, ovvero che il reddito annuo lordo del disabile non sia superiore a 2840,51 euro. L’esenzione va richiesta presso uno degli uffici relazioni con il pubblico della propria regione.
Per usufruire di tutte queste agevolazioni, bisogna che l’utilizzo del veicolo sia esclusivamente a beneficio del soggetto disabile. Se se chi è in possesso della legge 104 è a carico esclusivamente di un familiare (possiede cioè un reddito annuo non superiore a 2.840,51 euro) , può beneficiarne anche lui stesso sostenendo la spesa esclusivamente nell’interesse del disabile.
L’importo della tassa automobilistica corrisposta non può essere inferiore a € 19,11.Ai fini della corretta applicazione delle tasse dovute, in regime di autotassazione, per singole categorie di veicoli, si applicano i seguenti criteri. La tassazione è basata sulla potenza massima del motore espressa in KW, da individuare sulla carta di circolazione del veicolo moltiplicando detto valore, senza tenere conto degli eventuali decimali, per gli importi indicati per ciascuna categoria di veicolo, nella tabella a fianco riportata, ricercando, altresì, nella suddetta carta di circolazione la direttiva CEE di appartenenza (Euro 0-1-2 -3-45/6.)
Nell’ipotesi in cui la carta di circolazione non riporti i KW, la tariffa deve essere ricavata moltiplicando la potenza massima espressa in cavalli vapore (CV), indicata nella carta di circolazione, per gli importi riportati nella stessa tabella .
Nell’importo da versare devono essere indicati solo due decimali dopo la virgola. Nel caso in cui l’importo risultante dal calcolo presenti più di due decimali dovrà provvedersi, ai fini del pagamento, all’arrotondamento, per eccesso o per difetto, del secondo decimale, in ragione della misura del terzo (se quest’ultimo è compreso tra 0 e 4 l’arrotondamento è per difetto, se è compreso tra 5 e 9 l’arrotondamento è per eccesso).
Per i veicoli immatricolati o reimmatricolati come N1 con codice carrozzeria F0 con 4 o più posti e che abbiano un rapporto tra la potenza espressa in KW e la portata del veicolo espressa in tonnellate maggiore o uguale a 180 la tassa automobilistica deve essere calcolata in base alla potenza effettiva del motore espressa in KW.
Con alimentazione esclusiva o doppia (tipo benzina + gas o benzina + gpl) anche a seguito di installazione dell’impianto successiva all’immatricolazione. Al pagamento della tassa automobilisti ca regi onale sono tenuti , i n regi me di soli dari età, coloro che ri sultano da pubblici regi stri essere proprietari, usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio, ovvero utilizzatori a titolo di locazione finanziaria (Art. 6, comma 7, L.R. 15/2012). L’adempimento da parte di uno dei soggetti libera gli altri.
Bollo auto e figlio con legge 104, è possibile avere l’esenzione?
Bollo auto e esenzione per legge 104/1992
La Legge 104, tra le tante agevolazioni, prevede anche l’esenzione del bollo auto sui veicoli condotti dalla persona invalida o disabile o dai familiari accompagnatori.
Per poter usufruire dell’agevolazione bisogna presentare una domanda alla Regione competente (di residenza). Alla domanda dovrà essere allegata tutta la documentazione.
Nelle regioni in cui tali uffici non sono stati istituiti l’interessato può rivolgersi all’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.
Esenzione bollo auto: chi può farne richiesta
Possono fare richiesta dell’esenzione dal bollo auto i soggetti affetti da:
• disabilità con patologia che comporta ridotte o impedite capacità motorie permanenti;
• disabilità grave o con pluriamputazioni;
• disabilità per la quale e stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento;
• disabilità per cecità o sordità.
Documenti d’allegare alla domanda
Nel caso in questione art. 3 comma 3 della legge 104 bisogna presentare la seguente documentazione allegata in base al grado di disabilità:
Disabilità con patologia che comporta grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni
Il disabile deve essere stato riconosciuto portatore di handicap o invalido, in stato di gravità, affetto da patologia con grave limitazione di deambulazione o affetti da pluriamputazioni.
Il veicolo, sempre nei limiti di cilindrata previsti, non necessita di adattamento tecnico.
La documentazione da allegare alla domanda di esenzione è costituita da:
• Copia della carta di circolazione;
• Copia del verbale di accertamento dell’handicap emesso dalla Commissione medica presso la ASL di cui all’art. 4 della legge n.104/1992 dal quale risulti esplicitamente che il soggetto si trova in situazione di handicap grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/1992 derivante da patologie che comportano una grave limitazione della deambulazione o da pluriamputazioni;
• Copia della documentazione o dichiarazione sostitutiva di certificazione che attesti che il disabile è fiscalmente a carico dell’intestatario del veicolo (solo nel caso in cui il veicolo non sia intestato al portatore di handicap/invalido).
Nel caso di Disabilità mentale o psichica
Il disabile deve essere stato riconosciuto portatore di handicap o invalido, in stato di gravità, affetto da una patologia mentale o psichica, con riconoscimento della indennità di accompagnamento.
Il veicolo, sempre nei limiti di cilindrata previsti, non necessita di adattamento tecnico.
La documentazione da allegare alla domanda di esenzione è costituita da:
• Copia della carta di circolazione;
• Copia del verbale di accertamento dell’handicap emesso dalla Commissione medica presso la ASL di cui all’art. 4 della legge n. 104/1992 dal quale risulti esplicitamente che il soggetto si trova in situazione di handicap grave ai sensi dell.art.3 comma 3 della medesima legge derivante da disabilità psichica o mentale;
• Copia del certificato di attribuzione dell’indennità di accompagnamento di cui alle leggi 18/80 e 508/88 emesso dalla Commissione preposta all’accertamento dell’invalidità civile di cui alla legge n.295/90 ovvero dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante che al disabile è stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento;
• Copia della documentazione o dichiarazione sostitutiva di certificazione che attesti che il disabile è fiscalmente a carico dell’intestatario del veicolo (solo nel caso in cui il veicolo non sia intestato al portatore di handicap/invalido).
I veicoli per i quali è possibile chiedere l’esenzione
L’esenzione del bollo auto si applica ai veicoli, condotti dai disabili o utilizzati per il loro accompagnamento, con limitazione di cilindrata fino a 2000 cc se con motore a benzina, e fino a 2800 cc se con motore diesel.
L’esenzione spetta per un solo veicolo, si può possibile ottenere nuovamente l’agevolazione per un secondo veicolo solo se il primo, già soggetto di esenzione bollo, viene venduto o cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico (Pra).
Esenzione bollo auto sul veicolo del familiare
Il veicolo deve essere intestato al disabile o, in alternativa, al familiare che lo ha fiscalmente a carico, nel caso specifico il padre che ha fiscalmente a carico il figlio di 8 anni può chiedere l’esenzione bollo auto.
Un vincolo indispensabile per potere usufruire dell’esenzione del bollo auto è che il veicolo sia intestato al disabile o alla persona alla quale il disabile è fiscalmente a carico.
Per essere ritenuto a carico fiscalmente, il reddito complessivo annuo del disabile deve essere entro la soglia di euro 2.840,51. Quindi, al di sopra di questo limite, per poter usufruire delle agevolazioni fiscali, occorrerà necessariamente che il veicolo e i documenti di spesa siano intestati al disabile (e non al suo familiare).
Sono escluse da questo limite sopra indicato, i redditi esenti (le pensioni sociali, le indennità comprese quelle di accompagnamento, le pensioni e gli assegni erogati ai ciechi civili, ai sordi preverbali e agli invalidi civili) e di quelli soggetti a ritenuta a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva.
Per familiare del disabile si intende: il coniuge, i fratelli, le sorelle, i suoceri, le nuore e i generi, gli adottanti, nonché i figli e i genitori, in mancanza dei quali subentrano i discendenti o gli ascendenti più prossimi.
Esenzione bollo auto permanente
L’esenzione dal pagamento del bollo ha carattere permanente, se riconosciuta per il primo anno (con presentazione di regolare domanda), prosegue anche per gli anni successivi, senza l’onere di ulteriori adempimenti.
Solo quando vengono meno le condizioni dell’agevolazione (per esempio il veicolo viene venduto oppure viene meno l’invalidità del beneficiario), l’interessato (o agli eredi dello stesso) devono darne tempestiva comunicazione all’ufficio competente, pena il recupero del tributo e l’applicazione di sanzioni.
Bollo e Superbollo auto 2018: prescrizione e Legge 104, tutto ciò che devi sapere
È una delle tasse più odiato dagli italiani, in questo mila 18 arrivano le prime stangate iniziò anno. Infatti, sono milioni di italiani che dovranno affrontare la spesa pagando alla regione di provenienza in merito all’imminente scadenza il 31 gennaio. Ovviamente, bisogna leggere attentamente le pubblicazioni in merito al bollo auto per capire e conoscere in merito esenzione scadenze.
Attenzione per chi in questi giorni ha ricevuto da Equitalia un’ingiunzione di pagamento del bollo auto risalente al 2012. In molti stanno già correndo ai ripari rivolgendosi all’associazione in difesa del consumatore. Tantissime persone si sono rivolte a queste associazioni perché hanno ricevuto un’ingiunzione di pagamento addirittura del bollo del 2012, quindi chiaramente arricchito di more e sanzioni varie. Teoricamente il bollo del 2012 è prescritto a fine del 2015, a meno che in questo arco di tempo non siano pervenuti nelle notifiche, delle comunicazioni da parte della regione per cui sono stati bloccati tempi della prescrizione. La legge parla chiaro, le tasse automobilistiche, si prescrivono dopo tre anni i tempi si contano a partire dall’anno dopo la scadenza del bollo.
Tra pochi giorni dovrà essere pagato il bollo auto 2018 E questa scadenza è valida per tutti i soggetti che hanno la scadenza a fine dicembre. Esistono Tuttavia dei casi di esenzione o riduzione della tassa che possono cambiare però da regione a regione. Precisiamo che secondo una recente sentenza della Cassazione è stato stabilito che il periodo di prescrizione della tassa è fissato a 3 anni. Come abbiamo riferito, ci sono delle esenzioni che possono essere in alcuni casi totali o parziali. Ma quali sono effettivamente questi casi E chi può non pagare il bollo auto? Innanzitutto Diciamo che a non dover pagare il bollo auto sono i possessori di veicoli storici ultratrentennali e dunque di auto che sono state immatricolate almeno 30 anni fa. Sono esenti dal bollo anche le auto per disabili, portatori di handicap e nello specifico tutti i veicoli intestati a persone disabili Oppure ai familiari che hanno eventualmente a carico un disabile protetto dalle agevolazioni connesse alla legge 104 sui portatori di handicap. Sono ancora una volta previste delle riduzioni per auto elettriche ibride a metano e GPL p.
La legge 104 prevede l’esenzione del bollo auto su tutti i veicoli Condotti dalla persona invalida o disabile Oppure dai familiari accompagnatori. Però per poter usufruire di questa agevolazione in questo caso bisogna presentare una domanda alla Regione competente alla quale si dovrà allegata tutta la documentazione necessaria. Sono previste delle riduzioni anche per le auto elettriche ibride a metano e GPL. L’esenzione ancora aspettato un solo individuo che durante la dichiarazione deve fornire la relativa targa, ma comunque è necessario che il veicolo non sia superiore ai 2000 cm cubici se a benzina ed a 2800 CC qualora questo sia a gasolio.
Questi sono tutti i casi in cui è prevista l’esenzione totale o parziale, tutti gli altri invece dovranno provvedere a pagare il bollo. Proprio A questo riguardo va detto che è possibile effettuare il pagamento entro la fine del mese successivo a quello di scadenza e che per tutti i pagamenti che verranno effettuati in ritardo verrà applicata la tassa una maggiorazione e per il ritardo.
Qualora il bollo auto non venga pagato C’è una novità che, come abbiamo anticipato, consiste nella prescrizione triennale della tassa sul possesso di un’auto che era stata messa in discussione in tempi piuttosto recenti da Alcune regioni, le quali richiamandosi alla regola vigente per altri tipi di tributi, avevano sostenuto che la prescrizione dovesse scattare oltre i 10 anni. Una sentenza recente della cassazione ha invece confermato che il mancato versamento del bollo auto potrà essere oggetto di accertamento entro la fine del terzo anno successivo a quello corrispondente al bollo non pagato.
Sono più di quanto si può pensare di automobilisti che si sono visti recapitare una scheda esattoriale per il fallito versamento del bollo auto 2012. Molti di essi hanno voluto vederci chiaro rivolgendosi presso gli uffici che tutelano i consumatori. Il piano che regolamenta la prescrizione del bollo vanno dai tre anni in su. Per quanto riguarda la tassa del 2012 la prescrizione parte del 1 gennaio 2013 e scatta, poi il 31 dicembre 2015.
Superbollo auto 2018: è fissata al 31 gennaio 2018 la scadenza per il versamento dell’addizionale erariale sulle tasse automobilistiche. In vista dell’imminente scadenza, l’Agenzia delle Entrate ricorda che chi risulta proprietario, usufruttuario, acquirente con patto di riservato dominio o gli “utilizzatori a titolo di locazione finanziaria di autovetture e di autoveicoli” per il trasporto di persone e cose “con potenza superiore a 185 Kw con bollo scadente a dicembre 2017 e residenti in Regioni che non hanno stabilito termini diversi” dovranno mettersi in regola. Tramite l’Agenzia delle Entrate è possibile calcolare il superbollo inserendo i dati e stampando il modello F24. per chi non paga il super bollo è prevista una multa del 30% dell’imposta che si sarebbe dovuta pagare.
Questi saranno tenuti a pagare un’ addizionale erariale sulle tasse automobilistiche chiamata appunto superbollo ma soltanto in cui la potenza del motore supera i 185 kW. L’addizionale da pagare per quelle auto di Potenza superiore a 225 kilowatt sarà pari a €10 per ogni kW per il superbollo 2011 anni successivi mentre a partire dal 2012 si parlerà di €20 per ogni kW di Potenza superiore a 185 kW. Sembra proprio che l‘importo aggiuntivo da pagare per il superbollo possa diminuire Secondo alcuni criteri ovvero diminuire del 15% dopo 5 anni dalla data di fabbricazione del veicolo, del 30% dopo 10 anni dalla data di fabbricazione del veicolo, del 60% dopo 15 anni dalla data di fabbricazione del veicolo ed infine non sarà prevista alcuna addizionale dopo 20 anni dalla data di fabbricazione.
Tutti coloro che vorranno calcolare il superbollo potranno semplicemente consultare l’Agenzia delle Entrate che pare abbia messo a disposizione un servizio online, dove è possibile effettuare il calcolo semplicemente inserendo i dati dell’utente e stampare poi il modello F24 già compilato. Bisognerà effettuare il versamento dell’imposta contestualmente a quello della tassa automobilistica entro i termini previsti per il bollo auto. Nel caso in cui il pagamento del superbollo non verrà effettuato entro i termini previsti ci sarà una sanzione amministrativa del 30% dell’imposta che si sarebbe dovuta versare.
Il bollo auto sarà pagato entro il 31 gennaio da tutti coloro i quali possiedono dei veicoli. Sono esenti Dal pagamento bollo entro il 31 gennaio soltanto alcune categorie ovvero i veicoli storici di oltre 30 anni regolarmente iscritte ai registri, le auto elettriche, le auto ibride e le auto per disabili e portatori di handicap nonché le auto a metano e GPL. L’esenzione spetta in realtà soltanto ad un individuo che durante la dichiarazione deve la relativa targa ma è necessario che il veicolo non sia superiore ai 2000 cm cubici se a benzina e 2800 CC C3 a gasolio. Tutti gli altri soggetti devono provvedere al pagamento entro e non oltre il 31 gennaio. Come già avete capito, È anche possibile pagarlo in ritardo ma in questo caso viene applicata una sanzione. Nel caso in cui si arrivi a pagare il bollo auto scaduto da un anno, la regione invierà un avviso bonario dove Avvisa il contribuente di corrispondere la cifra dovuta al più presto pagando una maggiorazione del l’importo della tassa mobili automobilistica pari al 30% maggiorato degli interessi di mora.
E di questi giorni l’appello del Presidente dell’ACI, l’ing. Angelo Sticchi Damiani, che ha chiesto di abolire il superbollo a partire dal 2018.
Ma cos’è il superbollo?
Si tratta in realtà di una so- vrattassa che fa lievitare in modo considerevole l’importo base dell’imposta per le vetture con più di 185 Kilowatt (ovvero 251,5 cavalli). Per ogni kilowatt che supera tale soglia si incorre in un aumento di 20 euro sul bollo. Tuttavia è prevista una riduzione graduale con l’invecchiamento del veicolo: 12 euro, 6 euro e 3 euro, rispettivamente allo scadere dei 5, 10 e 15 anni di età dall’immatricolazione, mentre nessun importo si deve al compimento del 20° anno.
“È necessario eliminare il superbollo”, commenta il massimo esponente dell’ACI, “perché non deve essere penalizzato un comparto su cui l’Italia ha delle eccellenze come Ferrari, Maserati e Lamborghini. Infatti, questa misura non ha portato i risultati attesi dal Governo, ma anzi ha avuto un gettito inferiore alle attese”. I numeri dicono che lo Stato ha incassato appena un terzo del previsto: la stima dell’esecutivo era di circa 168 milioni di euro l’anno mentre i reali introiti sono stati di 60 milioni di euro. Questa disparità è dà attribuire al fatto che il superbollo ha allontanato gli acquirenti dalle auto più performanti, la cui esportazione è cresciuta del 115%.
Sticchi Damiani ribadisce anche la necessità di abolire la normale imposta sulle auto ultraventennali, ripristinata dal Governo a partire dal 2015. “Bisogna riordinare il bollo per le vetture ultraventennali veramente storiche”, spiega il presidente,“che ogni anno aumentano di circa mille unità. Vanno tutelate solo queste, esentandole dal pagamento del bollo auto anche perché tutte le altre circolanti ogni giorno sono inquinanti, poco sicure e dannose per l’ambiente”.
Per la tassa di proprietà è invece bene ricordare che si prescrive dopo tre anni. A stabilirlo è stata una recente sentenza della Cassazione che fa cadere il precedente periodo che lo quantificava in 10 anni. Dunque va considerata illegittima una cartella di pagamento notificata dopo questo termine, con i 36 mesi che sono calcolati a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento dell’imposta fa riferimento. Ad esempio, per il bollo non versato nel 2014, la prescrizione scatta il 31 dicembre del 2017, rendendo impugnabili dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale le notifiche recapitate dopo quest’ultima data. Tuttavia, il mancato ricorso entro sessanta giorni rende la cartella esecutiva.
Bollo auto e figlio con legge 104, è possibile avere l’esenzione? Bollo auto e esenzione per legge 104/1992 La Legge 104, tra le tante agevolazioni, prevede anche l’esenzione del bollo auto sui veicoli condotti dalla persona invalida o disabile o dai familiari accompagnatori. Per poter usufruire dell’agevolazione bisogna presentare una domanda alla Regione competente (di residenza). Alla domanda dovrà essere allegata tutta la documentazione. Nelle regioni in cui tali uffici non sono stati istituiti l’interessato può rivolgersi all’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate. Esenzione bollo auto: chi può farne richiesta Possono fare richiesta dell’esenzione dal bollo auto i soggetti affetti da: disabilità con patologia che comporta ridotte o impedite capacità motorie permanenti;
- disabilità grave o con pluriamputazioni; disabilità per la quale e stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento;
- disabilità per cecità o sordità. Documenti d’allegare alla domanda Nel caso in questione art. 3 comma 3 della legge 104 bisogna presentare la seguente documentazione allegata in base al grado di disabilità: Disabilità con patologia che comporta grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni Il disabile deve essere stato riconosciuto portatore di handicap o invalido, in stato di gravità, affetto da patologia con grave limitazione di deambulazione o affetti da pluriamputazioni. Il veicolo, sempre nei limiti di cilindrata previsti, non necessita di adattamento tecnico. La documentazione da allegare alla domanda di esenzione è costituita da:
- Copia della carta di circolazione;
- Copia del verbale di accertamento dell’handicap emesso dalla Commissione medica presso la ASL di cui all’art. 4 della legge n.104/1992 dal quale risulti esplicitamente che il soggetto si trova in situazione di handicap grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/1992 derivante da patologie che comportano una grave limitazione della deambulazione o da pluriamputazioni;
- Copia della documentazione o dichiarazione sostitutiva di certificazione che attesti che il disabile è fiscalmente a carico dell’intestatario del veicolo (solo nel caso in cui il veicolo non sia intestato al portatore di handicap/invalido). Nel caso di Disabilità mentale o psichica Il disabile deve essere stato riconosciuto portatore di handicap o invalido, in stato di gravità, affetto da una patologia mentale o psichica, con riconoscimento della indennità di accompagnamento. Il veicolo, sempre nei limiti di cilindrata previsti, non necessita di adattamento tecnico. La documentazione da allegare alla domanda di esenzione è costituita da:
- Copia della carta di circolazione; Copia del verbale di accertamento dell’handicap emesso dalla Commissione medica presso la ASL di cui all’art. 4 della legge n. 104/1992 dal quale risulti esplicitamente che il soggetto si trova in situazione di handicap grave ai sensi dell.art.3 comma 3 della medesima legge derivante da disabilità psichica o mentale;
- Copia del certificato di attribuzione dell’indennità di accompagnamento di cui alle leggi 18/80 e 508/88 emesso dalla Commissione preposta all’accertamento dell’invalidità civile di cui alla legge n.295/90 ovvero dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante che al disabile è stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento;
- Copia della documentazione o dichiarazione sostitutiva di certificazione che attesti che il disabile è fiscalmente a carico dell’intestatario del veicolo (solo nel caso in cui il veicolo non sia intestato al portatore di handicap/invalido). I veicoli per i quali è possibile chiedere l’esenzione L’esenzione del bollo auto si applica ai veicoli, condotti dai disabili o utilizzati per il loro accompagnamento, con limitazione di cilindrata fino a 2000 cc se con motore a benzina, e fino a 2800 cc se con motore diesel. L’esenzione spetta per un solo veicolo, si può possibile ottenere nuovamente l’agevolazione per un secondo veicolo solo se il primo, già soggetto di esenzione bollo, viene venduto o cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico (Pra). Esenzione bollo auto sul veicolo del familiare Il veicolo deve essere intestato al disabile o, in alternativa, al familiare che lo ha fiscalmente a carico, nel caso specifico il padre che ha fiscalmente a carico il figlio di 8 anni può chiedere l’esenzione bollo auto. Un vincolo indispensabile per potere usufruire dell’esenzione del bollo auto è che il veicolo sia intestato al disabile o alla persona alla quale il disabile è fiscalmente a carico. Per essere ritenuto a carico fiscalmente, il reddito complessivo annuo del disabile deve essere entro la soglia di euro 2.840,51. Quindi, al di sopra di questo limite, per poter usufruire delle agevolazioni fiscali, occorrerà necessariamente che il veicolo e i documenti di spesa siano intestati al disabile (e non al suo familiare). Sono escluse da questo limite sopra indicato, i redditi esenti (le pensioni sociali, le indennità comprese quelle di accompagnamento, le pensioni e gli assegni erogati ai ciechi civili, ai sordi preverbali e agli invalidi civili) e di quelli soggetti a ritenuta a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva. Per familiare del disabile si intende: il coniuge, i fratelli, le sorelle, i suoceri, le nuore e i generi, gli adottanti, nonché i figli e i genitori, in mancanza dei quali subentrano i discendenti o gli ascendenti più prossimi. Esenzione bollo auto permanente L’esenzione dal pagamento del bollo ha carattere permanente, se riconosciuta per il primo anno (con presentazione di regolare domanda), prosegue anche per gli anni successivi, senza l’onere di ulteriori adempimenti. Solo quando vengono meno le condizioni dell’agevolazione (per esempio il veicolo viene venduto oppure viene meno l’invalidità del beneficiario), l’interessato (o agli eredi dello stesso) devono darne tempestiva comunicazione all’ufficio competente, pena il recupero del tributo e l’applicazione di sanzioni.PER QUALI VEICOLI Le agevolazioni previste per il settore auto possono essere riferite, a seconda dei casi, oltre che agli autoveicoli anche ai seguenti veicoli: – motocarrozzette – autoveicoli o motoveicoli per uso promiscuo, o per trasporto specifico del disabile – autocaravan (solo per la detrazione Irpef del 19 %).
- LA DETRAIBILITÀ AI FINI IRPEF DELLE SPESE PER MEZZI DI LOCOMOZIONE Spese di acquisto Le spese riguardanti l’acquisto dei mezzi di locomozione dei disabili danno diritto a una detrazione di imposta pari al 19% del loro ammontare. Per mezzi di locomozione s’intendono le autovetture, senza limiti di cilindrata, e gli altri veicoli sopra elencati, usati o nuovi. La detrazione compete una sola volta (cioè per un solo veicolo) nel corso di un quadriennio (decorrente dalla data di acquisto) e nei limiti di un importo di 18.075,99 euro. È possibile riottenere il beneficio per acquisti effettuati entro il quadriennio, qualora il primo veicolo beneficiato risulti precedentemente cancellato dal Pra. In caso di furto, la detrazione per il nuovo veicolo che venga riacquistato entro il quadriennio spetta, sempre entro il limite di 18.075,99 euro, al netto dell’eventuale rimborso assicurativo. Per i disabili per i quali, ai fini della detrazione, non è necessario l’adattamento del veicolo, la soglia dei 18.075,99 euro vale solo per le spese di acquisto del veicolo, restandone escluse le ulteriori spese per interventi di adattamento necessari a consentirne l’utilizzo da parte del disabile (tipo pedana sollevatrice, ecc.); spese che, a loro volta, possono fruire della detrazione del 19%, in base al successivo paragrafo 2 del capitolo III. Si può fruire dell’intera detrazione per il primo anno oppure si può optare, alternativamente, per la sua ripartizione in quattro quote annuali di pari importo.
Spese per riparazioni Oltre che per le spese di acquisto, la detrazione spetta anche per le riparazioni, escluse quelle di ordinaria manutenzione. Sono esclusi anche i costi di esercizio quali il premio assicurativo, il carburante e il lubrificante. Anche in questo caso la detrazione ai fini Irpef spetta nel limite di spesa di 18.075,99 euro, nel quale devono essere compresi sia il costo d’acquisto del veicolo che le spese di manutenzione straordinaria relative allo stesso. Intestazione del documento comprovante la spesa Se il disabile è titolare di redditi propri per un importo superiore a 2.840,51 euro, il documento di spesa deve essere a lui intestato. Se, invece, il disabile è fiscalmente a carico, il documento comprovante la spesa può essere indifferentemente intestato al disabile o alla persona di famiglia della quale egli risulta a carico.
LE AGEVOLAZIONI IVA È applicabile l’Iva al 4 per cento, anziché al 20 per cento, all’acquisto di autovetture, aventi cilindrata fino a 2000 centimetri cubici, se con motore a benzina, e fino a 2800 centimetri cubici, se con motore diesel, nuove o usate. È applicabile l’IVA al 4 per cento anche alle prestazioni di adattamento di veicoli non adattati già posseduti dal disabile. L’aliquota agevolata si applica solo per acquisti effettuati direttamente dal disabile o dal familiare di cui egli sia fiscalmente a carico (o per prestazioni di adattamento effettuate nei loro confronti). Restano pertanto esclusi da questa agevolazione gli autoveicoli (anche se specificamente destinati al trasporto di disabili) intestati ad altre persone, a società commerciali, cooperative, enti pubblici o privati. L’Iva ridotta per l’acquisto di veicoli si applica, senza limiti di valore, per una sola volta nel corso di quattro anni (decorrenti dalla data di acquisto), salvo riottenere il beneficio per acquisti entro il quadriennio, qualora il primo veicolo beneficiato sia stato cancellato dal Pra. Gli obblighi dell’impresa L’impresa che vende veicoli con applicazione dell’aliquota agevolata deve: – emettere fattura (anche quando non richiesta dal cliente) con l’annotazione che si tratta di operazione ai sensi della legge 97/86 e della legge 449/97, ovvero della legge 342/2000 o della legge 388/2000. Nel caso di importazione gli estremi della legge 97/86 vanno riportati sulla bolletta doganale; – comunicare all’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate la data dell’operazione, la targa del veicolo, i dati anagrafici e la residenza del cessionario. La comunicazione va eseguita entro il termine di trenta giorni dalla data della vendita o della importazione. Essa va effettuata nei confronti dell’ufficio territorialmente competente in ragione della residenza dell’acquirente.
L’ESENZIONE PERMANENTE DAL PAGAMENTO DEL BOLLO L’esenzione dal pagamento del bollo auto riguarda i veicoli indicati nel paragrafo 2, con i limiti di cilindrata previsti per l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata (2000 centimetri cubici per le auto con motore a benzina e 2800 centimetri cubici per quelle diesel) e spetta sia quando l’auto è intestata allo stesso disabile, sia quando risulta intestata a un familiare di cui egli sia fiscalmente a carico. L’ufficio competente L’ufficio competente ai fini dell’istruttoria di nuove pratiche di esenzione dal bollo auto cui il disabile dovrà rivolgersi è l’Ufficio Tributi dell’ente Regione. Nelle province di Trento e Bolzano la competenza è dell’ente Provincia. Tuttavia, nelle Regioni in cui tali uffici non sono stati istituiti il disabile può rivolgersi all’Ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate. Se il disabile possiede più veicoli, l’esenzione spetta per un solo veicolo che potrà essere scelto dal disabile. La targa dell’auto prescelta dovrà essere indicata al competente Ufficio, al momento della presentazione della documentazione. Restano esclusi dall’esenzione gli autoveicoli intestati ad altri soggetti, pubblici o privati (come enti locali, cooperative, società di trasporto, taxi polifunzionali, eccetera).
Quello che deve fare il disabile Il disabile che ha fruito dell’esenzione deve, per il primo anno, presentare o spedire per raccomandata AR all’Ufficio competente (della Regione o dell’Agenzia delle Entrate) la documentazione indicata più avanti, nell’apposito paragrafo. La documentazione va presentata entro 90 giorni dalla scadenza del termine per il pagamento non effettuato a titolo di esenzione (un eventuale ritardo nella presentazione dei documenti non comporta, tuttavia, la decadenza dall’agevolazione). Pertanto, se è prodotta oltre il termine di 90 giorni ha validità anche per i periodi precedenti in presenza delle condizioni soggettive stabilite dalla normativa vigente al momento. Gli uffici che ricevono le istanze sono tenuti a trasmettere al sistema informativo dell’Anagrafe tributaria i dati contenuti nella richiesta stessa (protocollo e data, codice fiscale del richiedente, targa e tipo veicolo, eventuale codice fiscale del proprietario di cui il richiedente risulta fiscalmente a carico). Gli uffici sono tenuti a dare notizia agli interessati sia dell’inserimento del veicolo tra quelli ammessi all’esenzione, sia dell’eventuale non accoglimento dell’istanza di esenzione. L’esenzione dal pagamento del bollo auto, una volta riconosciuta per il primo anno, prosegue anche per gli anni successivi, senza che il disabile sia tenuto a rifare l’istanza e ad inviare nuovamente la documentazione. Dal momento in cui vengono meno, però, le condizioni per avere diritto al beneficio (ad esempio, perché l’auto viene venduta) l’interessato è tenuto a comunicarlo allo stesso ufficio a cui era stata richiesta l’esenzione.
Bollo auto, prescrizione sempre in 3 anni
Il bollo auto va in prescrizione e non deve essere più pagato dopo tre anni, che partono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello previsto per il pagamento. Questa regola generale vale anche nel caso in cui il contribuente non impugni la relativa cartella esattoriale: il termine di prescrizione breve non si trasforma in decennale. È questo quanto confermato dalla sesta sezione civile della Corte di Cassazione, che con la recente ordinanza n. 20425/2017 ha respinto il ricorso di Equitalia e si è espresso a favore di una contribuente.
Bollo auto, prescrizione e impugnazione
La vicenda giunta all’attenzione della Cassazione ha visto una donna opporsi all’avviso di intimazione di pagamento del bollo auto per sopravvenuta prescrizione della tassa. Equitalia ha risposto sostenendo che il bollo fosse comunque dovuto perché la contribuente non aveva impugnato la cartella esattoriale nei termini previsti. Secondo l’agente della riscossione, per legge in questo caso la prescrizione breve triennale diventa automaticamente decennale. La tassa, dunque, è comunque da pagare.
La Commissione Tributaria Provinciale aveva dato ragione in primo grado a Equitalia, ma la CTR del Lazio aveva poi accolto in secondo grado l’appello della donna. La Corte di Cassazione, infine, con ordinanza depositata il 25 agosto, aveva sancito l’infondatezza delle motivazioni di Equitalia.
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Quando la prescrizione resta triennale
La Suprema Corte si è espressa in favore della contribuente, sostenendo che il termine di prescrizione del bollo auto rimane di 3 anni anche di fronte all’omessa impugnazione della cartella di pagamento. Rifacendosi a quanto già stabilito a Sezioni Unite con sentenza n. 23397 del 17 novembre 2016, infatti, gli Ermellini hanno ricordato che “la scadenza del termine perentorio sancito per opporsi o impugnare un atto di riscossione coattiva” produce soltanto l’irretrattabilità del credito, ma non anche la conversione del termine di prescrizione breve in quello ordinario decennale.
E non solo. Tale principio si applica a tutti gli atti di riscossione mediante ruolo, incluse le cartelle aventi ad oggetto i contributi Inps e quelle relative alle multe stradali. Entrambe vanno infatti in prescrizione dopo 5 anni a prescindere dall’impugnazione da parte del contribuente.
Attenzione alle successive comunicazioni
Quanto esposto finora, però, è valido solo nel caso in cui dopo la prima intimazione di pagamento il cittadino non abbia ricevuto –entro i 3 o 5 anni previsti dalla prescrizione– nessun ulteriore atto amministrativo da Equitalia. In caso contrario il termine di prescrizione resta comunque breve, ma viene azzerato e riparte da capo dal momento in cui si riceve la seconda comunicazione. [/read]