Auto elettriche, arriva E-Gap, ricarica a chiamata per mezzi elettrici

Arriva a Milano un servizio di ricarica mobile ‘on demand’ per veicoli elettrici grazie a mezzi dotati di batterie. A proporlo è E-Gap, il primo attore italiano ed europeo ad introdurre sul mercato questo tipo di sistema. Il progetto, 100% Made in Italy, nasce dall’iniziativa imprenditoriale di un gruppo di manager con esperienza in investimenti alternativi e nella green economy.

“Per realizzare questo progetto abbiamo immaginato come vivremo domani – ha detto alla presentazione a Milano Eugenio de Blasio, fondatore e presidente della società -. Il nostro vuole essere un servizio alla persona e al cittadino di ampio respiro, non solo una semplice ricarica del mezzo elettrico a chiamata: offriremo molto di più, integrando una serie di servizi che faranno vivere meglio le persone e semplificheranno loro la vita, venendo incontro alle loro esigenze”.

Auto elettriche, ecco la prima stazione di ricarica in Hotel: ci si sta muovendo verso il cambiamento

Il convegno per l’inaugurazione di Palina, lo strumento per la ricarica dei veicoli elettrici promosso dal Gruppo Repower. La prima dell’intera Regione è nata in Hotel Santacroce Meeting che entra a pieno titolo in Ricarica 101, il più grande circuito per auto elettriche realizzato da privati in Italia, lanciato da Repower nell’ottobre 2016.

Già definito best practice a livello europeo, Ricarica 101 vanta a oggi oltre 200 Palina installate dal Nord al Sud Italia per unire le eccellenze italiane in un unico viaggio sostenibile e a costo zero. Con una potenza di 22 kW Palina Burrasca ricaricherà velocemente e gratuitamente i veicoli elettrici a due o quattro ruote di tutti coloro che decideranno di soggiornare presso l’Hotel Santacroce e partire da qui alla volta delle bellezze della Regione. Sarà inoltre possibile, consultando la mappa di Ricarica 101 – disponibile in versione desktop e su app – seguire l’accensione del circuito che unirà il Nord e il Sud Italia in un unico viaggio a portata di ogni driver elettrico, a prescindere dal luogo di partenza.

Al convegno è intervenuto il Sottosegretario Regionale all’Ambiente Mario Mazzocca definendo “meritoria l’ennesima iniziativa programmata e attuata dal comparto imprenditoriale privato regionale per contribuire a incentivare l’uso dei veicoli a zero emissioni e contrastare l’inquinamento ambientale. La Regione Abruzzo, grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Ambiente sta già attuando un progetto (PNIRE) finalizzato a infrastrutturare il proprio territorio con una rete di colonnine di ricarica quale parte determinante del programma sul percorso della green economy e la riduzione delle emissioni di Co2 in atmosfera.”

Presente anche l’Assessore all’Ambiente del Comune di Sulmona, Alessandra Vella, che ha dichiarato: “La mobilità elettrica, oltre che a rispettare l’ambiente, in quanto riduce l’inquinamento, tutela la salute, dato che contribuisce a ridurre le polveri sottili nell’aria ed è un concreto segnale di innovazione nell’ottica di una reale applicazione di politiche intelligenti ed ecosostenibili. Il Comune di Sulmona non può che esprimere soddisfazione per questa iniziativa, auspicando una sempre maggiore diffusione dei nuovi sistemi di ricarica per la mobilità elettrica e mezzi a impatto zero perché i veicoli elettrici possono davvero rivoluzionare le abitudini in una città come la nostra”.

“La scelta di accendere una tappa del circuito Ricarica 101 in Abruzzo – ha concluso Flavio Ceriotti, Sales Net National Manager di Repower – è per noi un passo fondamentale non solo nell’ottica di diffondere la mobilità elettrica in tutto lo Stivale, ma anche perché l’entroterra abruzzese, costituito in gran parte da riserve e parchi nazionali, merita di essere visitato nel pieno rispetto dell’ambiente”.

Ovviamente il primo aspetto importante per avere delle città meno inquinate ed eco sostenibili parte da un cambiamento radicale delle automobili. Ad oggi la più accreditata tecnologia per ovviare a questo enorme problema mondiale è sicuramente l’auto elettrica. Un cambiamento, molto difficile da radicare nella cultura e nei comportamenti dei cittadini e soprattutto tra cambiamento radicale delle città, uno su tutti, il posizionamento delle stazioni di ricarica per le autovetture.

Le auto elettriche utilizzano un motore elettrico, in grado cioè di trasformare l’energia elettrica in lavoro meccanico per la propulsione. Nel più diffuso motore a scoppio (o a combustione interna) è invece l’energia termica derivante dalla combustione del carburante a essere trasformata in lavoro meccanico, con efficienze però piuttosto modeste. Se infatti il motore a scoppio garantisce migliori prestazioni in termini di accelerazione e velocità massima, l’efficienza, cioè la percentuale di energia potenziale del carburante trasformata in lavoro effettivo, varia tra il 25 e il 40%. Nel caso del motore elettrico l’efficienza di utilizzo dell’energia immessa può superare il 90%.

Nelle auto elettriche attualmente in produzione il serbatoio energetico più comunemente utilizzato è costituito da una o più batterie ricaricabili, in particolare gli accumulatori piombo-acido, nichel-cadmio, litio-ione, o il più recente litiopolimero. Questi accumulatori sono analoghi nei loro principi di funzionamento alle più piccole batterie ricaricabili per apparecchi elettronici, telefonini e computer portatili. Le reazioni chimiche che avvengono all’interno di queste batterie ricaricabili sono reversibili: se si fornisce energia elettrica dall’esterno le batterie si ricaricano riformando i composti chimici iniziali che poi spontaneamente reagiscono producendo di nuovo energia elettrica al momento dell’uso della batteria. Nel caso delle auto elettriche la ricarica, effettuata collegando la batteria alla rete elettrica, può impiegare un tempo piuttosto lungo, generalmente una o più ore.

Per ovviare in parte a questo problema a volte si utilizzano batterie modulari che possono essere sostituite immediatamente con batterie cariche, mentre si ricaricano le altre. In alternativa alle pile ricaricabili si possono utilizzare le pile a combustibile: si tratta di pile in cui il combustibile (tipicamente idrogeno gassoso) viene ossidato all’anodo, mentre al catodo l’ossigeno dell’aria viene ridotto ad acqua, che quindi è l’unico prodotto di scarico. L’utilizzo di un motore elettrico al posto di un motore a scoppio riduce fortemente l’inquinamento da gas di scarico, che anzi sono nulli per questo tipo di motori. Tuttavia, a meno che non si ricorra alle fonti rinnovabili viene comunque utilizzato combustibile per produrre l’energia elettrica con relative emissioni nocive. Infine, gli elevati costi delle vetture elettriche, e in alcuni casi la limitata autonomia, pongono limiti di mercato alla loro diffusione. Oggi esistono in commercio anche veicoli ibridi che utilizzano sia motori elettrici sia motori a combustione interna, da utilizzare in momenti diversi della marcia.

Perché scegliere l’auto elettrica Le città sono croce e delizia dell’uomo. Se le aree metropolitane sono il motore dell’economia e il cuore pulsante delle economie del mondo, è vero anche che sono i luoghi dove si concentrano i principali problemi che interessano l’uomo contemporaneo. Disoccupazione, povertà, traffico, inquinamento. Quest’ultimo fattore riguarda i gas serra, i gas climalteranti e i particolati che vengono emessi in aria dal settore dei trasporti. Vivere in città, spesso, significa condannarsi ad un’aria poco salubre e per niente pulita. La principale causa, in particolare nelle città, è il traffico. Un quarto delle emissioni mondiali di gas serra, infatti, è legato al settore dei trasporti e “al miliardo di automobili che circolano sul pianeta” . Le più recenti  stime dell’Onu, aggiornate al luglio 2015, prevedono che nell’anno 2030 sul nostro pianeta ci saranno circa 8,5 miliardi di abitanti2 . La popolazione continuerà a crescere raggiungendo 9,7 miliardi nel 2050 e 11,2 miliardi nel 2100.

Gli attuali scenari di urbanizzazione rendono necessaria una trasformazione radicale delle nostra economia. E bisognerà partire proprio dal sistema trasporti e dalla mobilità urbana. La risposta a tutto questo potrebbe essere rappresentata proprio dalla mobilità elettrica: silenziosa, a zero emissioni al tubo di scarico3 e con un consistente risparmio di carburante. La vettura a batteria, che vanta una storia di successi che risale alla fine del 1800 e che si sovrappone a quella dei veicoli a benzina, potrebbe fare il suo grande ritorno proprio a causa delle conseguenze negative prodotte dai veicoli endotermici. I policy-makers del settore ne sono convinti: sarà questa la tecnologia che dominerà il futuro della mobilità. La batteria può contribuire a combattere i cambiamenti climatici, a ridurre le emissioni di CO2 e altre polveri sottili e a rispondere alle esigenze strategiche degli approvvigionamenti energetici. Non solo: l’auto elettrica potrà rappresentare una risorsa importante per il sistema elettrico. Le vetture a batteria saranno un grande vantaggio per la collettività.