Mangia sushi al ristorante, poi gli amputano una mano

Mangia del sushi e si ritrova con una mano tagliata, una tragica vicenda. Molti di noi amano mangiare questo tipo piatto venuto dall’oriente, fortunatamente non succede spesso di avere questo tipo di reazioni allergiche.

Il sushi infatti, non è così innocuo come molti pensano, consumare del pesce crudo avvolto può essere pericoloso, si può imbattersi a reazioni allergiche come è successo ad un uomo settantunenne del sud Corea.

Al mondo ci sono migliaia di persone che sono affascinate dalla cultura e del  cibo dei ristoranti giapponesi a base di sushi. Mangiare pesce crudo qui in occidente è diventata una pratica molto diffusa, però se non si è preparati ai rischi che si possono correre, come nel caso di un uomo che a distanza di qualche ora dal consumo di tale pasto ha accusato dolori talmente lancinanti che l’hanno costretto a rivolgersi al più vicino pronto soccorso.

Nel dettaglio, il protagonista della vicenda, un 71enne, dopo una serie di complicanze, ha perso la mano sinistra per via di una vibriosi, un’infezione derivante dal consumo di pesce crudo infetto, in questo caso quello consumato presso un ristorante nella città di Jeonju, in Corea del Sud.

In un caso clinico pubblicato dal New England Journal of Medicine, l’infezione è stata identificata come vibrio vulnificus, e i chirurghi hanno tentato di estrarlo e trattarlo con diversi antibiotici.

La vibriosi causa circa 80.000 malattie e 100 decessi negli Stati Uniti ogni anno, secondo quanto riferito dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Oltre a mangiare pesce crudo o poco cotto, i pazienti possono anche contrarre l’infezione esponendo una ferita all’acqua di mare.

Le misure preventive comprendono il lavaggio accurato delle mani dopo aver maneggiato i frutti di mare crudi e l’assenza di acqua salmastra o salata in caso di ferite aperte. Il rapporto, che non ha rivelato un lasso di tempo per il caso del paziente senza nome, ha osservato che la sua storia medica lo ha lasciato a un rischio particolarmente elevato di infezione.

Nonostante i trattamenti, le vescicole sono passate alle ulcere profonde e l’infezione si è diffusa lungo il suo braccio. Da qui la decisione di procedere con l’amputazione.

Altri casi da infezione da pesce crudo

Una passione comune a molti giovani d’oggi è quella di consumare #sushi e salmone crudo, considerati in giro per il mondo come alimenti che ‘fanno moda’. Il dottor Kenny Banh, della California, ha riportato il caso dicendo che il paziente si era recato in ospedale perché aveva da qualche giorno una diarrea sanguinolenta. È proprio da addossare al pesce crudo il proliferarsi del verme che per mesi ha trovato il suo habitat ideale ed è stato ucciso solamente dalla terapia farmacologica. Un’autodiagnosi che ha un po’ insospettito Banh, finché l’uomo non ha aperto un sacchetto della spesa che aveva con sé.

Ha davvero dell’incredibile la storia che stiamo per raccontarvi che ha come protagonista un uomo di Fresno California il quale si sarebbe recato dal medico dopo avere sofferto per mesi di fortissimo mal di pancia e vari attacchi di diarrea sanguinolenta. Ma cosa è accaduto all’uomo per poter soffrire di questi disturbi così in modo violento? L’uomo è ricorso al pronto soccorso perché lamentava una continua diarrea e dei fortissimi mal di pancia e così andando ad indagare i medici avrebbero scoperto qualcosa di davvero disgustoso. L’uomo aveva Infatti portato con sé un sacchetto della spesa dove all’interno vi era una lunghissima Tenia di 1,6 metri. L’uomo sarebbe arrivato ad estrarre dal proprio corpo un verme solitario lungo come abbiamo visto quasi un metro in mezzo e si trovava proprio in bagno quando improvvisamente ha visto qualcosa di strano uscire assieme alle sue feci e dopo averlo fatto uscire tutto, lo ha avvolto in un  cartone utilizzato nei rotoli di carta igienica, lo ha portato al centro medico regionale della comunità di Fresno.

Ad analizzarlo è stato il dottor Kenny Bahn il qual lo ha analizzato spiegando che il paziente aveva sofferto di una diarrea sanguinolenta e per il quale aveva deciso di ricevere un trattamento contro la tenia ovvero il verme solitario. Solo a quel punto il paziente avrebbe confessato di aver fatto negli ultimi anni un largo uso di sushi al salmone crudo che mangiava quasi tutti i giorni. “Mangio salmone crudo quasi ogni giorno”, ha dichiarato, e questo è stato il rivoltante risultato. Al paziente è stato somministrata una pillola per il trattamento che escluderebbe il resto del parassita che si trova all’interno del suo corpo.

Se vi state chiedendo come sia stato possibile vi Diciamo che in genere i vermi sono sempre più frequenti e che nella maggior parte dei casi non sono pericolosi Ma si possono accompagnare a disturbi molto Severi. Il verme solitario è un parassita pluricellulare rientrante tra i vermi intestinali ovvero quei parassiti vermi formiche possono invadere l’intestino dell’organismo ospite. Per la diagnosi della tenia si procede effettuando un esame colturale delle feci. I sintomi principali dell’ infezione sono i seguenti ovvero diarrea, inappetenza, episodi di nausea, di vomito stitichezza, dolore ombelicale o epigastrico e dimagrimento.

Si tratta di una patologia che non dovrebbe essere sottovalutata proprio perché il verme solitario può raggiungere anche altri organi danneggiandoli. Ma non finisce qui perché l’esordio potrebbe essere fatale, qualora la tenia colpisce anche il cervello. Nel caso specifico, il medico pare abbia sottoposto immediatamente il paziente ad una specifica cura farmacologica che avrebbe debellato il verme presente nel suo intestino.Il protagonista di questa storia pare si sia imbattuto in un pesce non correttamente conservato, visto che sono sufficienti circa 24-48 ore di congelamento a meno 18 gradi per poter debellare il parassita.