Importante vittoria legale del Codacons contro Costa Crociere per il caso della Costa Allegra. L’associazione dei consumatori ha ottenuto infatti dinanzi al Tribunale di Milano una sentenza che riconosce i diritti di una coppia di passeggeri coinvolta nell’incidente avvenuto nel 2012 sulla Costa Allegra – quando la nave andò alla deriva nell’Oceano Indiano a causa di un incendio scoppiato a bordo – e dispone in favore dei due viaggiatori non solo il rimborso integrale di quanto pagato per la crociera, ma anche il risarcimento dei danni da “vacanza rovinata”.
Come si ricorderà in data 27/2/2012 la nave da crociera “Costa Allegra” – sulla quale erano imbarcati i coniugi milanesi promotori della causa, che avevano scelto la crociera per festeggiare il loro quarantacinquesimo anno di matrimonio – era rimasta bloccata nel bel mezzo dell’Oceano Indiano a causa di un’avaria ai motori provocata da un incendio sviluppatosi in sala macchine, in conseguenza del quale la nave era andata alla deriva per tutta la notte.
“A seguito di tale episodio, fonte di disagio e di grave preoccupazione per i passeggeri, si erano verificate molteplici situazioni di difficoltà che erano state gestite in modo del tutto inadeguato dal personale di bordo” spiega l’associazione dei consumatori.
Per tale motivo la coppia si rivolge al Codacons e tramite gli avvocati Cristina Adducci e Barbara Bigozzi cita Costa Crociere dinanzi al Tribunale di Milano, che si è ora espresso totalmente a favore dei passeggeri.
Scrive infatti il giudice dott. Lorenzo Orsenigo nella sentenza: “Va, anzitutto, ritenuta la responsabilità contrattuale della convenuta Costa Crociere per l’insuccesso del viaggio vacanza acquistato dagli attori, viaggio negativamente caratterizzato dalla pacifica avaria ai motori della nave verificatasi dopo la prima settimana di navigazione e che ebbe a determinare diversi disagi per i passeggeri. Invero, contrariamente a quanto sostenuto da parte convenuta, rispetto a tale episodio non può ravvisarsi alcuna causa di forza maggiore, dovendo essere ricondotto il guasto all’origine dell’evento a pieno titolo nella sfera di organizzazione e controllo della convenuta Costa Crociere: nello specifico è emerso che l’incendio nel locale generatori elettrici ebbe ad innescarsi per la rottura di una flangia di adduzione di olio combustibile e che la seguente avaria del generatore diesel di emergenza ebbe a verificarsi in ragione di una negligente gestione della manutenzione a lungo termine delle parti costituenti il generatore“.
“Ciò chiarito, trattandosi di un inadempimento contrattuale che ha indubbiamente implicato l’insuccesso dello scopo della vacanza, non appare in discussione il dovuto rimborso integrale dell’importo di euro 4.571,40 già pagato dagli attori a titolo di prezzo della crociera interrotta a seguito della citata avaria, Ebbene, tenuto conto delle pacifiche circostanze in cui ebbe a verificarsi l’avaria ed ebbe a svolgersi la vita a bordo della nave nei giorni ad essa successivi, va indubbiamente riconosciuto il risarcimento del danno non patrimoniale da vacanza rovinata lamentato dagli attori, i quali, a seguito dell’avaria della nave, dovettero sopportare disagi evidentemente ben oltre la soglia di normale o minima tollerabilità“.
“Pertanto, tenuto conto di tali elementi di valutazione, ad avviso di questo giudice pare equo liquidare a titolo di ristoro della voce di danno non patrimoniale in questione la somma di euro 5.000,00 per ciascuno degli attori in moneta attuale, somma da maggiorarsi degli interessi legali dalla data del fatto al saldo”.
Il Codacons esprime dunque soddisfazione per l’importante sentenza che ha accolto in pieno le tesi dell’associazione, e attende la decisione di un altro tribunale, quello di Genova, sul risarcimento dei danni per il naufragio della Costa Concordia.
“prima del deposito delle motivazioni della sentenza penale, ma il tribunale di Grosseto, dopo i 90 giorni originariamente previsti, ha chiesto ed ottenuto una proroga di ulteriori 60 giorni, bloccando così anche i pagamenti”. E’ quanto affermano in una nota diffusa oggi gli avvocati di numerosi naufraghi, parti civili nel processo concluso il 12 febbraio scorso con la condanna di Francesco Schettino a 16 anni e un mese e al pagamento dei risarcimenti alle parti danneggiate ‘in solido’ con Costa spa. In particolare, anche per evidenti motivi di solvibilità – le provvisionali ammontano complessivamente a diversi milioni di euro – gli avvocati Massimiliano Gabrielli, Cesare Bulgheroni ed Alessandra Guarini, puntano il dito non contro Schettino, ma contro Costa Crociere accusando la compagnia di navigazione ligure di “cavalcare perfino i ritardi dei giudici per tenersi quattro spiccioli in tasca, una vergogna!”. Mentre “la proroga”, ottenuta dal tribunale di Grosseto per rinviare il deposito delle motivazioni della sentenza da maggio al luglio prossimo, per i difensori dei naufraghi “è l’ennesimo regalo alla società e la sigla finale della mancanza di rispetto per i passeggeri e le vittime”. Il termine per il deposito della sentenza integrale di condanna del comandante Francesco Schettino e liquidazione dei danni alle vittime, è stato infatti spostato al 13 luglio 2015. Gli stessi legali hanno spiegato che le provvisionali sono “immediatamente esecutive” e che comunque sarebbe prassi nei tribunali italiani aspettare che siano versate al momento del deposito delle motivazioni delle sentenze. A Grosseto però i giudici hanno chiesto, ottenendola, alla corte d’appello di Firenze uno slittamento di due mesi. Le provvisionali per i risarcimenti ai naufraghi andati a processo oscillano tra 30.000 e 50.000 euro. Ma la sentenza stabilì risarcimenti anche per enti pubblici e tra le altre provvisionali ci sono 1,5 mln per il ministro dell’Ambiente, uno per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, 500.000 euro per ministeri di Difesa, Infrastrutture, Interni e Protezione Civile.
Costa Crociere. Alla deriva per due giorni nell’Oceano Indiano sulla nave da crociera: arriva il risarcimento
Tutte le spese di viaggio e in più 5mila euro a testa. E’ quanto dovrà pagare – e risarcire – a due passeggeri Costa Crociere. Lo ha stabilito una sentenza di primo grado del Tribunale di Milano.
Un “rimborso dei danni da vacanza rovinata” ha commentato soddisfatto in una nota il Codacons, che ha promosso la causa dei due passeggeri, e che attende dal tribunale di Genova una sentenza anche sul caso della Costa Concordia. I due passeggeri nel 2012 si trovavano sulla Costa Allegra e, a causa di un’avaria al motore, sono rimasti alla deriva nell’oceano Indiano.
Per il giudice, nel caso dell’avaria della Costa Allegra non si può parlare di cause di forza maggiore e i disagi subiti dai passeggeri erano “ben oltre la soglia di normale o minima tollerabilità, essendo rimasti per due giorni al largo dell’Oceano Indiano senza elettricità ed avendo dovuto condividere con tutti gli altri passeggeri due soli bagni, improvvisati alla bisogna nelle docce, oltre alla scarsità di cibo e al comprensibile stress”.