Pensioni ultima ora, per Quota 100 introdotta clausola di salvaguardia dal 2020

Le notizie riguardanti il settore pensioni sembrano essere tutte proiettate a raggiungere una sorta di pace con l’Ue. Ma come ridurre le frizioni tra l’Italia e l’Unione europea? I tecnici del governo Conte sarebbero al momento al lavoro per cercare di trovare una soluzione per confrontarsi con i vertici anche delle istituzioni europee. Nella nota di sabato scorso è stato già è avviato il dialogo tra il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker ed il premier del Governo italiano con l’obiettivo soltanto di spiegare quelle che la logica della manovra che è stata scritta e presentata dal governo. Proprio durante questo incontro il premier Conte ha tentato di rassicurare Junker, circa la tenuta dei conti pubblici e l’attenzione sarebbe stata concentrata su quelli che sono i numeri della manovra e su alcuni provvedimenti ed in particolare Quota 100 per le pensioni e reddito cittadinanza. Secondo quanto riferito dallo stesso Conte, il governo potrebbe riuscire a risparmiare una parte dei buoni che sono stati stanziati per la creazione di queste due voci nel corso del 2019.

Di conseguenza una parte dei 6,7 miliardi di euro che erano stati preventivati per poter attuare le due misure previdenziali, dei 9 miliardi per il reddito solo di cittadinanza, si potrebbe spostare e dedicare alla voce investimenti oppure si potrebbe anche utilizzare per diminuire il deficit pubblico. Ciò che ancora non si è capito è come sarà possibile risparmiare circa 4 miliardi di euro. Come ha spiegato lo stesso Conte, al momento il governo in attesa di alcune relazioni tecniche che potrebbero accompagnare tutta una serie di provvedimenti riguardanti le due misure. Questo risparmio si potrebbe produrre posticipando sia il reddito di cittadinanza che Quota 100.

Nello specifico si ipotizza che la misura quota 100 potrebbe essere attuata nel mese di aprile 2019, ricordando che con Quota 100 si intende proprio quella misura che da la possibilità di andare in pensione a coloro che avranno raggiunto due requisiti minimi, ovvero 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.

Inoltre, si è anche pensato di introdurre un preavviso di sei mesi soltanto per gli statali. Per quanto riguarda invece il reddito di cittadinanza, sostanzialmente vale lo stesso discorso ovvero potrebbe partire sempre dal mese di aprile 2019. Questo modo si otterrà un risparmio notevole e quindi se ad esempio partirà non il primo gennaio ma il primo versamento dei €780 mensili avverrà ad aprile si andrà a risparmiare davvero tanti soldi rispetto a quelli stanziati in un primo momento dal governo. Ricordiamo che per questa misura il governo aveva stanziato circa 9 miliardi di euro per tutto il 2019 circa 750 milioni al mese e 3 mesi di risparmi andrebbero a ridurre la spesa di circa 2,25 miliardi di euro.