Juventus – Spal streaming gratis diretta live tv no Rojadirecta

Come senz’ altro ben saprete, ci sono moltissimi modi per seguire questa partita di Serie A in maniera illegale tramite pc, smartphone o tablet.

Se fate una rapida ricerca su Google, infatti, troverete moltissimi modi per vederla in maniera illegale. Noi ovviamente sconsigliamo assolutamente questa pratica, ma comunque moltissimi utenti scrivono sui principali motori di ricerca “Serie A streaming gratis“, “Serie A free“, o “Juventus-Spal: siti pirata da cui seguirla“. Con tutta probabilità andrete a finire su siti come live.tv, Rojadirecta o Hesgoal.

Ovviamente c’ è il rischio, peraltro molto concreto, di essere bannati o segnalati alla polizia postale  subito, in quanto vedere la Serie A in streaming gratis è assolutamente vietato.

Ecco qualche suggerimento che potrebbe rivelarsi utile per le vostre ricerche:

  1. Serbia con l’emittente Radio-televizija Srbije;
  2. Paraguay con l’emittente Sistema Nacional De Television;
  3. Slovacchia con l’emittente Slovenská Televízia;
  4. Paesi Bassi con l’emittente Sanoma Media Netherlands;
  5. Portogallo con l’emittente Rádio e Televisão de Portugal;
  6. Repubblica Ceca con l’emittente Ceca Ceská Televize;
  7. Turchia con l’emittente Turkish Radio and Television Corporation;
  8. Suriname con l’emittente Surinaamse Televisie Stichting;
  9. Svezia con l’emittente Modern Times Group;
  10. Svizzera con l’emittente Schweizer Radio und Fernsehen.

Insomma, l’avventura di Beppe Marotta all’Inter è ormai prossima a cominciare ed entrare nel vivo. Così come inevitabilmente lo è il giochino del confronto tra l’ormai ex amministratore delegato bianconero e il suo ormai altrettanto ex braccio destro, trasformatosi in erede tout court in casa Juventus: il direttore sportivo (e da qualche mese responsabile dell’intera area tecnica) Fabio Paratici.
Due figure che per gli addetti ai lavori parevano essere ormai diventate un tutt’uno, una coppia di fatto professionalmente parlando. Dei gatto e volpe del mercato: scaltri e affiatati, abili ad anticipare la concorrenza. O dei Blues Brothers a tinte bianconere maestri nell’allestire gruppi compatti e vincenti. Il tutto grazie ad feeling, competenze, specifiche qualità che finivano per compensarsi.
Ebbene, ora – nonostante nessuno dei due lo dirà apertamente – si scatenerà una sorta di duello a distanza per dimostrare da una parte e dall’altra che non c’era alcuna dipendenza dell’uno nei confronti dell’altro. Con l’intento anche, magari, di sfatare alcuni falsi miti che sia pure rafforzando l’immagine del tandem, finivano in un certo senso per sminuire la figura dei singoli. Ad esempio: “E’ Paratici quello che individua i talenti, senza di lui Marotta farebbe fatica”. Oppure, al contrario: “E’ Marotta che porta avanti le trattative, senza di lui Paratici farebbe fatica”.
Trattasi appunto di due visioni un po’ distorte dei fatti che chi ha vissuto da vicino la coppia Marotta&Paratici al lavoro ha già battezzato come iperboliche: Paratici di trattative in prima persona ne ha condotte parecchie anche quando era il braccio destro di Marotta, e il tutto non si riduce all’exploit Ronaldo. Così come sarebbe decisamente irragionevole sostenere e ritenere che un personaggio come Marotta – nel mondo del calcio fin da ragazzino e dirigente di squadre calcistiche da che aveva poco più di vent’anni – non fosse in grado di riconoscere talenti e campioni in erba.
Tutto si riduceva e ridurrà ad una questione di ruoli: Marotta porterà all’Inter anche le sue conoscenze tecniche e indicherà giocatori, così come Paratici – sempre di più – si marottizzerà diventando colui che, insieme con il presidente Andrea Agnelli e il vicepresidente Pavel Nedved deciderà fino a che punto ci si potrà spingere su un giocatore dal punto di vista economico e se ne assumerà le responsabilità. Per la precisione, come svelato da Calcioefinanza, Paratici ha potere di firma per calciatori il cui valore non supera i 25 milioni di euro, i documenti devono invece essere controfirmati da Nedved per giocatori di valore tra 25 e i 50 milioni di euro. Somme ancora più alte richiedono invece la griffe di Agnelli.
Ecco, se proprio si vuole individuare la differenza più lampante tra Marotta e Paratici, beh, allora ci si concentri sui giorni di partita. L’aplomb del primo non coincide esattamente con la partecipazione scalmanata del secondo. Ma questi, in fondo, sono dettagli…