Antonella Clerici ha rischiato di morire

Mentre l’Italia piange le vittime dell’eccezionale ondata di maltempo che, da nord a sud, si è abbattuta sulla penisola negli ultimi giorni, Antonella Clerici si riprende dalla paura e ringrazia la sua buona stella, perché, c’è mancato un soffio, avrebbe potuto essere una di loro. Sarebbe bastato un ritardo di pochi minuti – un caffè in Autogrill, una sosta dal benzinaio – e tutto sarebbe finito in tragedia.

Era sera tardi, l’ultimo sabato di ottobre. La conduttrice, che da qualche mese si è trasferita in provincia di Alessandria per vivere con il compagno Vittorio Garrone, stava guidando verso casa dopo la prima puntata di Portobello, in diretta dagli studi Rai di Milano. Pioveva a dirotto sulla strada Chittandrino, che costeggia l’autostrada A7 e porta da Vignole a Vari-nella, la frazione di Arquata Scrivia dove si trova la tenuta Basini, la proprietà di Garrone: l’auto di Antonella era passata da poco, qualche istante appena, quando enormi blocchi di cemento si sono staccati da un cavalcavia, precipitando in mezzo alla carreggiata. «È andata bene, in quel momento non c’era nessuno», ha commentato Vittorio, che però non nasconde rabbia e agitazione: «Ma se penso a quello che sarebbe potuto succedere…! Quella strada necessita di lavori urgenti: già tempo fa l’ho segnalato ai sindaci di Arquata e Vignole. Abito qui da vent’anni e purtroppo la manutenzione, sia ordinaria sia straordinaria, è sempre stata carente». Nessuna sorpresa per quello che è capitato, dunque: «A volte le tragedie non si possono prevedere, ma in questo caso, se fosse andata diversamente, non ci sarebbe stato proprio nulla di imprevedibile».

E anche se il primo cittadino di Arquata Scrivia scarica la responsabilità sui vicini («Il sottopasso è di esclusiva competenza del Comune di Vignole, noi non c’entriamo niente», ha tenuto a precisare) la sostanza non cambia: le nostre strade sono disseminate di strutture pericolanti, una catastrofe come il crollo del ponte Morandi, la scorsa estate a Genova, potrebbe ripetersi ovunque, in qualsiasi momento. Ben venga la protesta di Garrone, dunque, che fa leva sulla popolarità sua e della compagna per attirare l’attenzione su un problema reale, di interesse comune.

Quanto ad Antonella, ha preferito non commentare la vicenda, per delicatezza e rispetto nei confronti di chi, in queste ore, non ha avuto la sua stessa fortuna. Né il comprensibile spavento potrà farle cambiare idea sul nuovo domicilio. Certo, la tenuta di Garrone, dove dal 1989 l’imprenditore alleva cavalli, è in mezzo alla campagna, tra il verde e le colline del basso Piemonte, e per certi versi questo potrebbe essere uno svantaggio, soprattutto se si pensa che l’unica strada che la collega alla civiltà è quella dove sono crollati i massi. Ma dopo due anni da “pendolare dell’amore” tra Roma, dove fino alla scorsa stagione televisiva era impegnata quotidianamente ne La prova del cuoco, e il nord Italia, la Clerici non ha avuto dubbi, il trasferimento era la cosa giusta. Questione di priorità: dopo tanti sacrifici per la carriera, il desiderio di passare più tempo con Vittorio e Maelle, la figlia avuta da Eddy Martens, ha giustamente preso il sopravvento.

La vita in campagna non sembra pesarle affatto, anzi. «La forza della provincia sono la verità e la semplicità delle persone», ha spiegato la conduttrice in un’intervista a quotidiano.net. «A Roma se non riesci ad andare a prendere tua figlia a  scuola è un problema. Qui è tutto più semplice, tutti sono disposti a darti una mano anche perché le distanze sono minime». E ha aggiunto: «Ho riacquistato lucidità mentale, lo stress è diminuito».

In questo contesto, con Garrone accanto, Maelle serena e già inserita nella nuova scuola di Arquata e una nuova villa in costruzione nella proprietà del compagno, le piccole difficoltà di ogni giorno passano in secondo piano. Anche quelle lavorative, che in queste settimane la stanno facendo penare: il suo Portobello, atteso remake della storica trasmissione di Enzo Tortora, è partito in salita, tra ascolti traballanti, in calo nella seconda puntata, e non poche polemiche. Alcune più legittime, come quella della compagna di Tortora, Francesca Scopelliti, delusa che Antonella abbia ricordato Enzo ma non «la vergognosa vicenda giudiziaria che lo ha portato alla morte nel 1988» (così ha detto la signora a Repubblica); altre più opinabili, come le proteste degli animalisti che, disturbati dalla presenza di un pappagallo in trasmissione, ne chiedono la liberazione in Amazzonia. Ma il pennuto è nato in cattività, e almeno su questo la povera Clerici può sentirsi la coscienza a posto. Per tutto il resto, a casa c’è Garrone che l’aspetta, pronto a consolarla.