Live Tv Napoli – Parma Streaming Gratis Diretta Link No Rojadirecta

Un’alternativa molto diffusa per vedere con lo streaming live gratis legale e sicuro la sfida in programma il 26 settembre alle 21.00, primo turno infrasettimanale della stagione, tra la Napoli e Parma, è quella offerta dai siti delle emittenti che operano fuori dall’Italia. Ecco qualche esempio:

  1. Cipro Cyprus Broadcasting Corporation;
  2. Kosovo Radio Television of Kosovo.
  3. Birmania Myanmar National TV;
  4. Indonesia Rajawali Citra Televisi Indonesia;
  5. Australia Special Broadcasting Service;
  6. Lussemburgo Radio Television Luxembourg;
  7. Finlandia Yleisradio Oy;
  8. Georgia Georgia Public Broadcasting;
  9. Grecia Ellinikí Radiofonía Tileórasi;
  10. Cina China Central Television;
  11. Austria Österreichischer Rundfunk;
  12. Ecuador RedTeleSistema;
  13. Bosnia ed Erzegovina Radiotelevizija Bosne i Hercegovine;
  14. Germania Zweites Deutsches Fernsehen;
  15. Honduras Televicentro;
  16. Irlanda Raidió Teilifís Éireann;
  17. Croazia Hrvatska radiotelevizija;
  18. Colombia Radio Cadena Nacional;

Con la regola del 5 per tenere sempre fresca la squadra. È il turnover di Carlo Ancelotti che, anche nel turno infrasettimanale di questa sera, cambierà cinque volti rispetto alla gara precedente, quella di domenica a Torino che ha visto finalmente esplodere la squadra di Re Carlo. Maksimovic, Mario Rui, Allan, Zielinski e Milik sono i cinque azzurri che dovrebbero essere lanciati nella mischia contro il Parma. Non più di cinque, come è accaduto nelle ultime due partite di campionato in cui Napoli ha sempre cambiato cinque giocatori titolari rispetto alla gara precedente. Cinque perché la formazione non può essere stravolta del tutto in questa fase delicata della stagione tra campionato e Champions, ma anche perché a fine settembre ognuno dei calciatori in organico sta per raggiungere il top della condizione.

Non cambierà il sistema di gioco, in quel 4-4-2 che ha permesso agli azzurri di ritrovare la solidità in fase difensiva, oltre ad accrescere le capacità in zona d’attacco. Lì dove Milik tornerà ad essere il riferimento centrale, con il desiderio di ritrovare il gol che gli manca dalla prima di campionato contro la Lazio e con Insigne che, proprio adesso, non può essere sottratto alla sua vena realizzativa, cresciuta insieme alla sua capacità di essere offensivo anche lontano della corsa sinistra. E Callejon? Anche lui potrebbe tirare il fiato (Ounas e Verdi le possibili alternative), ma Ancelotti è memore della pessima prestazione della squadra a Genova contro la Sampdoria, nell’unica sconfitta stagionale. Una gara, guarda caso, dalla quale manca anche Hamsik. Con il nuovo ruolo di centrocampista non più regista, Marekiaro ha ritrovato la verve di un tempo e stasera, alla sua presenza numero 400 con il Napoli in Serie A, spera di ritrovare anche il gol sotto gli occhi del pubblico del San Paolo. Non tantissimi: si prevede un’affluenza non superiore ai 20.000 spettatori anche se il Napoli punta ad arrivare almeno a quota 30.000.

Niente scherzi. S’è raccomandato, Carlo Ancelotti, spiegando alla squadra le insidie della gara di questa sera. Vuole i tre punti, l’allenatore, contro il Parma, perché all’orizzonte c’è lo scontro diretto dell’Allianz Stadium e li vuole giocarsi l’aggancio al primo posto. Prima, però, c’è l’impegno con gli emiliani, che non va sottovalutato. L’avversario di stasera è parte della sua storia, di calciatore e di allenatore: proprio sulla panchina del Parma ha esordito in serie A nella stagione 96-97, arrivando al secondo posto, alle spalle della Juventus che, manco a dirlo, vinse lo scudetto.

MOMENTO INSIGNE Napoli è carica al punto giusto, il San Paolo dovrebbe riprendere il suo aspetto naturale, con pochi vuoti da esibire. Ed è su di giri anche Lorenzo Insigne, il pezzo forte del momento. Quattro reti nelle prime cinque giornate: mai prima d’ora c’era riuscito. E pensare che meno di un mese fa s’era parlato della sua crisi, delle sue difficoltà a seguire le indicazioni del nuovo allenatore. Critiche un tantino ingenerose, che l’avevano travolto dopo appena tre giornate, complice la sconfitta contro la Sampdoria e la prestazione negativa in Nazionale. A restituirgli la fiducia ci ha pensato proprio Carlo Ancelotti. Per esaltarne le caratteristiche e per assicurare alla difesa una maggiore copertura, non ha esitato a cambiare il modulo, dal 4-3-3 è passato al 4- 4-2, spostando Lorenzo al centro dell’attacco avvicinandolo, così, all’area avversaria. «Sono convinto che in quella posizione renderà meglio», osservò l’allenatore alla vigilia della gara con la Fiorentina: i fatti gli hanno dato ragione. Insigne è il personaggio del momento, il talento che sfiderà Cristiano Ronaldo nel suo stadio.

LORENZO ALIA ZOLA Parma ed il passato: Ancelotti ritrova le sue origini calcistiche, questa sera. A quel periodo, però, è legato l’errore più grande della sua carriera, come lui stesso ha spesso ammesso: la cessione di Gianfranco Zola nell’estate del ’96, dopo ave r accettato la panchina del club emiliano per l’esordio in serie A Una scelta impopolare, allora, perché l’ex attaccante del Napoli era uno dei giocatori più talentuosi del nostro caldo. «Ma nel mio 4- 4-2 volevo farlo giocare a destra, mentre lui voleva giocare in posizione centrale, fare l’attaccante», spiegò allora l’attuale tecnico del Napoli. Così, Zola venne ceduto al Chelsea, dove è ritornato nella scorsa estate come secondo di Maurizio Sarri. Ventidue anni dopo, è ancora 4-4-2 e lì dove avrebbe voluto giocare Gianfranco Zola, oggi agisce Lorenzo Insigne che con l’ex fantasista della Nazionale condivide il talento e un modo di giocare parecchio simile. Stavolta, l’allenatore ha avuto il coraggio di osare, di cambiare la posizione al giocatore più rappresentativo, forte dell’esperienza e di quella bravura che ne hanno fatto uno tra gli allenatori più forti al mondo. Sarà casuale, ma i movimenti e il modo di trattare il pallone di Insigne ricordano quelli di  Gianfranco Zola. Ed oggi, probabilmente, Ancelotti non rinuncerebbe mai al talento del suo miglior giocatore. «È molto forte nell’uno contro uno. Io ero un giocatore che quando aveva il pallone facevo la differenza, come Lorenzo», ha detto Zola in una delle sue ultime interviste. «Credo sia sulla strada giusta, spero che faccia la differenza».

ZOLA CON SARRI Nemmeno Maurizio Sarri ha voluto rinunciare all’esperienza e agli insegnamenti di Gianfranco Zola. Il predecessore di Ancelotti l’ha voluto come suo secondo per la prima esperienza in Premier League. I due stanno lavorando insieme al progetto che dovrebbe consentire al Chelsea di imporsi in campionato e di provare a conquistare l’Europa League. L’ex attaccante di Napoli e Parma conosce bene l’ambiente dei Blues avendo vestito quella maglia per ben sette stagioni, vincendo cinque trofei. Ed è in Premier che ha fatto anche la sua prima esperienza in panchina. allenando il West Ham.

La crème della comunità italo-australiana di Melbourne s’è data appuntamento nella sede di un concessionario di lusso in pieno centro. Tra prosecchi e prosdutti, Ferrari e Maserati, i figli degli immigrati che negli Anni Sessanta sbarcarono qui e fecero fortuna si sono riuniti per raccogliere fondi per l’ospedale Cabrini, una struttura fondata 70 anni fa da suore italiane emigrate agli antipodi. Mark Bresdano se ne sta in disparte. Ascolta in silenzio il racconto di una sorella venuta appositamente dagli Stati Uniti Esattamente 20 anni fa aveva cominciato a muovere i primi passi da cardatore a poche centinaia di metri da qui, nel quartiere di Carlton, il più italiano della capitale del Victoria.

QUATTRO MAGLIE Nel ’99 l’Empoli di Corsi puntò a sorpresa su quell’aussie di origini lucano-istriane, facendolo debuttare in Serie B assieme al suo alter ego, Vincent Grella. Tre anni dopo, il Parma di Tanzi e Prandelli lo lanciò nel grande calcio, sborsando per il cartellino 7 milioni euro. All’epoca la afra più alta mai pagata per un australiano. Furono quattro le maglie indossate da Bresdano nelle 12 stagioni italiane, 9 delle quali di A, prima di un paio di tappe defaticanti in Medio Oriente e del ritorno alla base, nello stesso sobborgo di Melbourne nel quale è cresauto. L dove da due anni e mezzo la vita di Mark è tornata ad essere normale, per non dire anonima. Niente social, niente richieste di selfìe. Bresdano è praticamente invisibile per l’australiano medio. Spenti i riflettori, lontano dal calcio e lontanissimo dalle telecamere, il trentottenne Mark Bresdano si gode due bambine (Alessia e Montana, entrambe nate in Sicilia) e la sua nuova dimensione di ex. «Mi è un po’ passata la passione per il calcio – racconta Sarà che qui non è lo sport nazionale, che quel mondo sembra ancora più distante, che l’australiano non ti riconosce, non ti ricorda costantemente chi sei stato. E se anche lo fa, ti lasda in pace». Eppure tra il 2001 e il 2015 Bresciano ha vestito per 84 volte la maglia della nazionale (sesto nella graduatoria alle rime tra i Socceroos) ed è stato protagonista della miracolosa cavalcata della banda di Guus Hiddink al Mondiale del 2006 finita sui titoli di coda dell’ottavo di finale di Kaiserslautern col penalty procurato da Grosso e trasformato da Totti. «Del caldo non mi manca nulla, a parte il pallone», racconta il 33enne, che con l’Australia ha vinto una Coppa d’Asia per nazioni e un bronzo alla Confederations Cup. D tono è informale, l’italiano ancora fluido. Vadlla solo quando gli chiediamo attorno a cosa ruoti la sua vita di oggi. «Faccio investimenti nel settore immobiliare e mi occupo di… cannabis. Initaliano si dice cannabis, vero?». Si dice cannabis. confermiamo. Bresdano sorride, ma capisce che è meglio specificare. «Mi sono messo in sodetà con un amico – spiega – stiamo lavorando per arrivare a produrre entro un anno farmad a base di marijuana». Un settore che secondo qualche stima entro il 2020 dovrebbe raggiungere un giro di affari di 22 miliardi di dollari in tutto il mondo. Individuato il nome da dare all’azienda («Non voglio sfruttare il rm’o, si chiama greenhope»), individuato il terreno alle porte di Melbourne e acquisite le licenze per avviare il business, il percorso per lanciare sul mercato farmaci a base cannabis è ancora lungo. «Questo progetto mi dà lo stimolo per alzarmi tutti i giorni. Mi fa letteralmente godere – racconta Bresciano, che sul biglietto da visita dell’azienda ha scritto Direttore – Per capirne di più ogni tanto vado anche in Canada e negli Stati Uniti». E pur di portare a termine la missione in tempi brevi rinunria – tra le altre cose – a seguire il calcio italiano. «Continuo a tifare per tutte le squadre nelle quali ho giocato, ma il fuso orario mi impedisce di guardare le partite. Mi dovrei alzare di notte e quando lo faccio accuso tutto il giorno. Mi concedo poche eccezioni, magari per i play off di B del Palermo, per Parma-Juve o Lazio-In- ter che vale la qualificazione Champions. Ma non seguo gli incontri. Ormai mi limito a leggere i risultati quando mi sveglio e nel caso a commentare con qualche amico».

GANNAVARO THE BEST Sarà anche il raffronto impietoso con la Serie A che fu. Il campionato nel quale Bresciano ha collezionato 247 presenze e 31 gol vedeva gente come Baggio e Maldini, Del Piero e Pirlo, Buffon e Totti. Senza contare Batistuta, Nedved, Zidane, Ronaldo e Ronaldinho… «Impossibile stilare una graduatoria: erano grandi campioni». E anche tra gli ex compagni di squadra – da Gilardino a Cavani, passando per 1* Adriano ancora formato Imperatore – c’era l’imbarazzo della scelta. Ma qui 1 italo-australiano si sbilana’a. «Purtroppo abbiamo giocato poco assieme ma il migliore era Cannavaro. Fabio andava sempre a mille all’ora, si allenava con la stessa intensità con la quale avrebbe giocato una finale Mondiale». Oggi le copertine se le guadagna quasi tutte Cristiano Ronaldo. La cui esultanza ricorda la «statua» di Bresciano. «Non d avevo mai pensato. Però è vero che si somigliano. Con i paragoni ci fermiamo qui. Ronaldo è uno dei calciatori più forti di sempre. Io ho solo fatto il mio…».

Probabili Formazioni Napoli – Parma

Non ci sono dubbi che Carlo Ancelotti continuerà con il suo turnover scientifico o comunque ragionato a far giocare tutti, dando un turno di riposo ad ogni giocatore. Se a porta dovrebbe esserci sempre Ospina, in difesa tornerà sicuramente titolare Mario Rui, mentre Maksimovic potrebbe far riposare uno tra Raul Albiol e Koulibaly, con uno scalpitante Malcuit pronto a prendere il posto di Hysaj. Sempre indisponibili Meret, Chiriches, Ghoulam, Luperto, Ounas, e Younes, in mediana torna Allan, così come Zielinski sulla sinistra, mentre Hamsik si gioca il posto con Fabian Ruiz. Gli altri tre attaccanti che completeranno questo 4-4-2 mascherato in una sorta di 4-2-3-1 saranno Milik e due tra Callejon, Insigne e Mertens.

DOVE VEDERE NAPOLI PARMA IN TV

Per vedere Napoli Parma in TV hai bisogno di un abbonamento Sky con il pacchetto Sky Calcio. Se soddisfi questo requisito, la gara sarà visibile con ampio pre partita e post partita su Sky Sport HD e Sky Sport Serie A, canale 202.

Nel caso in cui non fossi un abbonato Sky purtroppo non potrai vedere la partita in TV ma puoi sempre usufruire di alcuni servizi alternativi per vedere Napoli Parma in streaming. Altrimenti puoi approfittare dell’occasione per sottoscrivere un abbonamento Sky.

DOVE VEDERE NAPOLI PARMA IN STREAMING

Il match Napoli Parma sarà trasmesso anche in streaming su diverse piattaforme, tutte rigorosamente di Sky. Anche qui se avete un abbonamento Sky potete utilizzare l’applicazione SkyGo (gratuita) che permette la visione del match anche in streaming. SkyGo infatti permette di vedere su PC, Smartphone, Tablet e non solo tutti i programmi Sky sfruttando il proprio abbonamento di casa.