Lady Gaga parla a Vogue America: dallo stupro alla fibromialgia

Lady Gaga, cantautrice e attrice, ha denunciato i suoi segreti molto personali in una lunga intervista per la rivista ‘Vogue America’.

Lady Gaga, il suo vero nome (Stefani Joanne Angelina Germanotta), al giorno d’oggi è molto cambiata dai tempi di Poker Face e Bad Romance. Cantautrice e cantante e adesso anche attrice,. Ha, da poco, debuttato nel film A star is born, diretto e interpretato da Bradley Cooper. Il film è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia e al Toronto Film Festival, occasione nella quale Lady Gaga non ha potuto trattenere l’emozione per l’affetto dimostrato dal pubblico.

Lady Gaga: lo stupro subito a 19 anni

Aveva trovato il coraggio di parlarne solo nel 2014, ma la popstar ha deciso di riparlare di quella scioccante esperienza per la rivista americana:

“Nessuno lo sapeva, era come se cercassi di cancellarlo dal mio cervello e quando finalmente è venuto fuori era come un mostro bruttissimo ed enorme, devi affrontarlo per guarire”.

Di conseguenza, per lei, l’esibizionismo e l’eccentricità di cui spesso è criticata, altro non sono che un’armatura e una protezione.

Lady Gaga: il dolore cronico e la fibromialgia

Recentemente Lady Gaga per motivi di salute ha dovuto fermare il tour a seguito di forti dolori ad una gamba causati dalla patologia di cui soffre da molto tempo: la fibromialgia. È una patologia molto infida che non ha ancora cause certificate o una cura. Non solo, molti sono ancora i medici che trattano i pazienti come malati immaginari. Ecco le sue dichiarazioni a riguardo:

“Mi sento così irritata dalle persone che non credono che la fibromialgia sia reale. Per me, come per molti altri, è davvero un ciclone di ansia, depressione, trauma e attacchi di panico, che manda il sistema nervoso in tilt. Si ha un dolore ai nervi di tutto il corpo”.

L’artista ha concluso l’intervista con un appello:

“Le persone devono essere più comprensive, il dolore cronico non è uno scherzo”.

QUADRO CLINICO

il dolore è il sintomo principale: diffuso in tutto il corpo anche se all’inizio può essere localizzato specie al collo, spalle per poi diffondersi ovunque. Il dolore fibromialgico viene descritto in vari modi come sensazione di bruciore, rigidità, contrattura, tensione muscolare. Spesso varia in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle condizioni atmosferiche, allo stress, ai ritmi del sonno; i muscoli tesi provocano rigidità che può limitare i movimenti; astenia (affaticamento) nel 90% dei casi di fibromialgia,
ridotta resistenza alla fatica anche per sforzi minimi, paragonabile a quella in corso di influenza; disturbi del sonno dovuti alla tensione muscolare che non consente di riposare in modo adeguato: la maggior.

DIAGNOSI

La diagnosi di fibromialgia è basata sulla presenza di un dolore diffuso associato alla presenza di 18 TENDER POINTS evocabili alla digitopressione.
Fibromialgia

Non esistono esami di laboratorio o radiologici che possano diagnosticare la fibromialgia: la diagnosi è esclusivamente basata sulla clinica. I test di laboratorio o strumentali possono essere utili per escludere la presenza di altre patologie.

CAUSA

La causa è ignota, esistono differenti fattori scatenanti come traumi fisici e/o psichici. Molti pazienti però non sono in grado di identificare alcun singolo evento come responsabile dell’insorgenza dei sintomi.

COME SI CURA
Il programma terapeutico comprende: 1. una terapia farmacologica. Una terapia non farmacologica. Terapia farmacologica. Distinguiamo due classi di farmaci utilizzabili nella
fibromialgia: farmaci miorilassanti (ciclobenzaprina, tizanidina) che agiscono sulle manifestazioni periferiche cioè sulla contrattura muscolare e farmaci che potenziano
l’attività della serotonina classificabili come antidepressivi: i triciclici ad azione sulla serotonina (es. amitriptilina, trazodone) e inibitori della ricaptazione della serotonina (es. fluoxetina, paroxetina, sertralina, citalopram, escitalopram).

Terapia non farmacologica Programmi di esercizi di stretching (stiramento) muscolare
e/o che migliorino l’attività cardiovascolare, tecniche di rilassamento ed altre metodiche che riducano la tensione muscolare, programmi informativo-educativi che permettano al
paziente di comprendere la malattia e di imparare a conviverci (terapia cognitivo-comportamentale).