Il ragazzo ormai ventottenne, era nato prematuro a 29 settimane. Purtroppo per lui passo circa due mesi nelle Unità di terapia intensiva dov’è oggi e tirocinante.
L’infermiera pediatrica Vilma Wong, 54 anni, non aveva mai dimenticato quel bimbo prematuro di cui si era presa cura all’inizio della sua carriera. Ma non avrebbe mai potuto immaginare di ritrovarlo quasi trent’anni dopo, al lavoro come medico nello stesso ospedale in cui nacque, il Lucile Packard Children’s Hospital di Stanford.
La nascita pretermine è la principale causa di mortalità neonatale a livello globale con più di 1,5 milioni di morti ogni anno. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno nel mondo nascono 15 milioni di bambini prematuri con un rapporto di oltre una nascita pretermine ogni dieci.
Il fenomeno è aumentato negli ultimi vent’anni e riguarda anche l’Italia dove ogni anno nascono circa 50.000 bambini prematuri. Le cause della prematurità del parto sono molteplici: l’aumento dell’età materna, il maggior ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita che frequentemente portano a gravidanze plurigemellari e l’eccessiva medicalizzazione del parto unitamente all’esposizione a fattori di rischio quali fumo, abuso di alcol, uso di sostanze stupefacenti, patologie materne come obesità, diabete, ipertensione, infezioni urogenitali e malattie della coalugazione nonché depressione, ansia grave e maltrattamenti in gravidanza.
Le conseguenze del parto prematuro sono pesanti: i neonati prematuri sono esposti al rischio di complicanze a breve e lungo termine, soprattutto infettive, neurologiche e respiratorie, per questo richiedono dalla nascita cure altamente specializzate coordinate da un team multidisciplinare all’interno di strutture dedicate, le T.I.N. Anche le mamme vanno incontro a problemi di salute come un rischio più elevato di sviluppare la depressione post partum. Di fronte alla gravità del problema, i servizi di cura ed il supporto sociale alle famiglie sono in molti casi limitati: è fondamentale che in queste situazioni vi sia un’attenta valutazione dei meccanismi e degli strumenti di supporto alla genitorialità, sono altresì importanti l’individuazione precoce e il contenimento dei rischi materno-neonatale in caso di nascita pretermine. L’obiettivo di questo tavolo tecnico in Lazio, in accordo con uno dei principi della “Carta dei Diritti del Bambino nato prematuro” è contribuire al miglioramento di una rete assistenziale sempre più integrata che possa garantire un supporto clinico specializzato ai piccoli pazienti e un appoggio psicologico alle loro famiglie.