Lampade alogene addio, l’Europa ferma la produzione dal 1° settembre: consumano troppo

Addio lampadine alogene: dal 1 settembre, giorno in cui entrerà in vigore la direttiva Ue del 2009 che mette al bando le lampade ad alto consumo energetico, non potranno più essere vendute. Non spariranno subito, perché i negozianti potranno ancora vendere gli avanzi di magazzino. Ma una volta esauriti, non resterà che rimpiazzare le lampadine alogene con quelle Led.

Al momento della scelta di una lampadina LED per la sostituzione è consigliabile preferire un valore in lumen leggermente maggiore rispetto a quello dell’originale a incandescenza che si desidera sostituire. Le lampadine CFL e LED perdono frazioni di luminosità durante la loro vita: un valore iniziale più elevato permette una luminosità media comparabile a quella
della lampadina a incandescenza durante la vita del nuovo prodotto.

L’Europa si prepara a dire addio alle lampade alogene ed a stabilirlo pare sia stata proprio l‘Unione Europea con la Direttiva ERP 244/2009 riguardante i prodotti ad alto consumo energetico. Sembra che questa direttiva bandisca questa tipologia di luci completamente dal mercato europeo. Quando scompariranno queste lampade alogene? La data sembra essere molto vicina e riguarderebbe proprio il primo settembre 2018. A partire da questo giorno, si fermerà la produzione, ma non il commercio che potrà continuare fino al termine di tutte le scorte in magazzino che si potranno continuare a vendere, poi terminate queste saranno eliminate definitivamente dal mercato.

In realtà non si tratta proprio di una novità arrivata in questi giorni, più ma più che altro una decisione già annunciata, visto che già se ne parla da un po’ di tempo e la produzione di queste lampade alogene, doveva essere bloccata lo scorso settembre del 2016. L’Europea poi pare avesse chiesto di attendere per far sì che si potesse aumentare la diffusione delle lampadine a LED. Negli ultimi anni Sembra che sia sceso anche il prezzo di questa tipologia di lampadina di circa il 75%  anche se continuano a costare anche di più anche se puoi questa spesa viene ammortizzato dal fatto che comunque hanno una maggiore durata.

Ma qual è l’obiettivo di questa mossa a livello europeo? Sembra che l’obiettivo sia semplicemente uno ovvero incentivare il risparmio energetico. Nonostante si possa pensare che queste lampadine siano a risparmio energetico, è stato appurato che questo tipo di lampadine possono arrivare ad essere addirittura 5 volte più potenti dal punto di vista del consumo, rispetto ad una lampadina a LED.

Bloccando dunque la produzione e quindi di conseguenza la vendita di queste lampadine l’obiettivo è quello di ridurre la spesa per i consumi anche nel pubblico. Inoltre, sembra che a trarne beneficio sarà anche l’ambiente, perché potranno diminuire i livelli di inquinamento. Sembra infatti che queste modifiche potranno portare una riduzione delle emissioni e nello specifico si parla di 15,2 miliardi di tonnellate di CO2 in meno entro il prossimo 2015.

Come in ogni cosa Purtroppo oltre ad esserci gli aspetti positivi ci sono anche quelli negativi. Purtroppo sembra che in seguito all’abbandono delle produzioni di lampade alogene, si perderanno circa 6800 posti di lavoro una perdita che comunque dovrebbe essere limitata dall’ incremento della produzione delle lampade LED, sempre che queste non vengano comunque importate dall’estero. Siete pronti Dunque a dire addio alle lampade alogene. Effettivamente visto comunque la qualità e l’efficienza delle lampadine a LED, non ci sarebbero motivi reali per poter accogliere in modo negativo questo provvedimento.

Il 17 aprile gli Stati Membri dell’Europa hanno approvato la proposta della Commissione Europea di spostare al settembre 2018 l’uscita dal mercato delle lampade alogene Le lampade alogene sono inefficienti (classe di efficienza energetica “D”).

Le nuove tecnologie, come i LED, offrono un elevato potenziale di risparmio: il consumo di una lampada alogena è spesso più di cinque volte superiore a quella di un LED ad alta efficienza energetica. Gli Stati membri avevano convenuto nel 2009 l’uscita dal mercato delle lampade inefficienti (circa di classe “D”) dal 1° settembre 2016. Analizzando il mercato dell’illuminazione e gli sviluppi tecnologici la Commissione, però, è giunta alla conclusione che il 1° Settembre 2016 sarebbe stato troppo ravvicinato come periodo per la sostituzione completa delle lampade alogene con la tecnologia LED. Quindi hanno approvato due anni di proroga, cioè il 1° settembre 2018. Questa fase di transizione verso la tecnologia LED consentirà un migliore sviluppo della tecnologia stessa, in linea con la priorità dell’Unione Europea di migliorare l’efficienza energetica, con l’obiettivo finale di garantire un’energia sicura, sostenibile, competitiva e conveniente. Sono escluse da questa operazione: • le lampade alogene direzionali (i popolari “faretti”) • le lampade alogene con attacco G9 e R7S (spesso utilizzate per le lampade da tavolo e i proiettori) Le misure in oggetto non si applicano ai prodotti che sono già in vendita nei negozi, ma solo per i nuovi prodotti immessi nel mercato. Il passaggio da una lampada alogena di media potenza ad un LED ad alta efficienza energetica permetterà di risparmiare circa 115 euro, considerato il ciclo di vita del LED di circa 20 anni, e di recuperare il suo costo entro un anno. I risparmi, poi, aumenteranno ulteriormente dal 2018, con i prezzi dei LED più bassi e una migliore performance dei LED stessi. Vantaggi per l’ambiente e la sicurezza energetica Il passaggio a lampadine a basso consumo energetico dal 2018 porterà un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo (48 TWh di energia elettrica) e consentirà di risparmiare circa 15,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2025, pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno. Vantaggi per l’industria Questa proroga potrà aiutare le imprese innovative a creare nuovi posti di lavoro nell’UE e nel contempo proteggerà l’industria europea dalla concorrenza di bassa qualità e dall’importazione di prodotti inefficienti. Tali misure di progettazione ecocompatibile (Ecodesign) contribuiscono infatti direttamente, al pari di altre già vigenti in Europa, a ridurre i costi e migliorare la competitività fissando norme a livello europeo e ad evitare potenziali costi di conformità con 28 diversi sistemi di requisiti nazionali.