Queste, però, sono considerazioni che possiamo fare io, lei e chissà quanti altre persone in Italia senza per questo intaccare la legge che ha portato l’assegno sociale a 67 anni…forse prima o poi uno dei tanti legislatori si metterà una mano sulla coscienza.
Assegno sociale
Il 2017 rappresenta, l’ultimo anno nel quale sarà possibile accedere all’assegno sociale con 65 anni e 7 mesi. Infatti, dal 1° gennaio 2018 il requisito sarà innalzato ed equiparato ai requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi).
Si ricorda che l’assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore di cittadini italiani (o stranieri comunitari) che si trovano in condizione di bisogno. La residenza deve essere effettiva, stabile e continuativa per almeno dieci anni nel territorio nazionale. È erogato provvisoriamente e con verifica del possesso dei requisiti reddituali. Non è reversibile ai familiari superstiti ed è inesportabile all’estero. Se il titolare soggiorna all’estero per più di trenta giorni, viene sospeso. Dopo un anno dalla sospensione, la prestazione viene revocata.
L’assegno sociale non è soggetto a Irpef ed è pagato per tredici mensilità. L’importo per il 2017 è pari a 448,07 euro. Per i pensionati non coniugati spetta se il reddito annuo personale non è superiore a 5.824,91 euro, mentre nel caso di pensionato coniugato il reddito familiare non deve risultare superiore a 11.649,82. In presenza di redditi inferiori a tali soglie, l’assegno viene erogato in forma ridotta. In assenza di redditi l’assegno è erogato in misura intera.