Assegno sociale e nuovi requisiti: colpite le fasce più deboli?

Fino a qualche anno fa, esattamente nel 2011 l’assegno sociale veniva pagato con molto anticipo, anche l’anno scorso si poteva far richiesta al compimente dei 65 anni e 7 mesi, dodici mesi prima rispetto alla pensione di vecchiaia. Quest’anno per fortuna di molti i requisiti per accedere all’assegno sociale sono stati equiparati a quelli della pensione di vecchiaia e portati, quindi, a 66 anni e 7 mesi. Nel 2019, con l’innalzamento dei 5 mesi dell’età pensionabile così come la pensione di vecchiaia, anche l’assegno sociale sarà portato a 67 anni.
Essendo una prestazione economica dedicata ai cittadini in condizioni economiche disagiate ed essendo slegata dai versamenti contributivi (visto che accedono all’assegno sociale proprio quelle fasce di popolazione che non hanno i contributi necessari per la pensione di vecchiaia), ma legate a soglie di reddito che sono al si sotto a quelle stabilite annualmente dalla legge, molto probabilmente dovrebbe essere una prestazione erogata prima rispetto alla pensione di vecchiaia soprattutto perchè si tratta di una prestazione assistenziale e non previdenziale.

Queste, però, sono considerazioni che possiamo fare io, lei e chissà quanti altre persone in Italia senza per questo intaccare la legge che ha portato l’assegno sociale a 67 anni…forse prima o poi uno dei tanti legislatori si metterà una mano sulla coscienza.

Assegno sociale

Il 2017 rappresenta, l’ultimo anno nel quale sarà possibile accedere all’assegno sociale con 65 anni e 7 mesi. Infatti, dal 1° gennaio 2018 il requisito sarà innalzato ed equiparato ai requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi).
Si ricorda che l’assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore di cittadini italiani (o stranieri comunitari) che si trovano in condizione di bisogno. La residenza deve essere effettiva, stabile e continuativa per almeno dieci anni nel territorio nazionale. È erogato provvisoriamente e con verifica del possesso dei requisiti reddituali. Non è reversibile ai familiari superstiti ed è inesportabile all’estero. Se il titolare soggiorna all’estero per più di trenta giorni, viene sospeso. Dopo un anno dalla sospensione, la prestazione viene revocata.
L’assegno sociale non è soggetto a Irpef ed è pagato per tredici mensilità. L’importo per il 2017 è pari a 448,07 euro. Per i pensionati non coniugati spetta se il reddito annuo personale non è superiore a 5.824,91 euro, mentre nel caso di pensionato coniugato il reddito familiare non deve risultare superiore a 11.649,82. In presenza di redditi inferiori a tali soglie, l’assegno viene erogato in forma ridotta. In assenza di redditi l’assegno è erogato in misura intera.